Non tutti i repubblichini, che non sono quelli di Salò ma i compari di Repubblica, hanno seguito la sterzata del giornale di l.go Focherini a favore di Renzi.
La gente non smemorata ricorderà che lo scorso anno, tra Bersani e Renzi, Repubblica fece il suo endorsement per il candidato assolutamente il favorito, che infatti vinse (Renzi prese il 40%, cioè più di Cuperlo e Civati mesi insieme...).
Quest'anno il contrordine a cui però non tutti si sono allineati.
Tra i "ribelli", il primo, e ovviamente il più importante, è il Santo Patrono del giornale, il fondatore Eugenio Scalfari, che addirittura arrivò a scrivere in un suo editoriale ( http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2013/11/meglio-fabio-volo-che-renzi-il.html ) che preferiva Fabio Volo a Renzi, perché il primo "faceva" (cose peraltro apprezzate dal pubblico) mentre il secondo per ora "parlava" (ma adesso l'uomo di Firenze è arrivato alla prima poltrona che conta, e vediamo cosa fa).
Si è aggiunto Giovanni Valentini, esperto di TV del quotidiano, cui non è andata giù l'esclusione di Pippo Civati alla trasmissione di Fabio Fazio, cui invece erano stati invitati Renzi e Cuperlo.
E per questo non risparmia commenti al curaro contro il popolare (ma sempre più discusso) conduttore di Rai 3. Tra l'altro, sullo stesso giornale scrive notoriamente Michele Serra, che di Fazio è mentore, amico e autore. Non l'avrà presa bene.
Ecco come Libero.it riporta l'attaccodel decano di Repubblica a "Che tempo che fa".
"Che Tempo che fa", "Repubblica": "Fazio schiavo della pubblicità"
Il conduttore di "Che tempo che fa" viene bastonato da Valentini sul quotidiano di Mauro: "Non ha invitato Civati". Ma c'è veleno pure per Serra...
Scoppia la guerra in casa "Repubblica". A scatenare lo scontro è Fabio Fazio, colpevole di non aver invitato a Che tempo che fa Pippo Civati. Tra gli autori e tra i fedelissimi di Fazio c'è Michele Serra, penna di riferimento del quotidiano di Ezio Mauro. Evidentemente la scelta di silurare Civati e di dar spazio invece a Renzi e Cuperlo nel talk show non è piaciuta a qualche collega di Serra che su Repubblica "vendica" Civati e attacca a testa bassa Fazio.
Fazio schiavo dei soldi - A impallinare il conduttore è Giovanni Valentini: "Si dirà che Civati non è stato invitato per una questione di ascolti e quindi di pubblicità. Ma proprio qui sta il problema che abbiamo posto e riproposto tante volte a proposito della Rai. Una tv pubblica non può essere "schiava dell'audience"; non deve subordinare cioè la sua programmazione alla legge dello share, tantomeno quando si avventura a parlare di politica. Altrimenti, rinnega se stessa, il proprio ruolo e la propria missione istituzionale".
Come Brunetta - Poi l'affondo in stile Brunetta: "È vero che per questa ragione Fazio e tanti altri conduttori, per metà giornalisti e per metà "comunicattori" (con due "t"), riscuotono compensi milionari in funzione della raccolta pubblicitaria: e a parte i toni esagitati, non ha tutti i torti il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, quando chiede alla Rai maggiore trasparenza su certi maxi-contratti. Ma è la logica del cane che si morde la coda. E se Civati non fosse stato ospitato a "Che tempo che fa" per il timore di un calo degli ascolti, com'è ipotizzabile, allora neppure gli altri due candidati alle "primarie" avrebbero dovuto essere invitati". Infine il colpo basso: "Il fatto è che anche all'origine di questo increscioso episodio c'è l'oggettiva ambiguità del cosiddetto infotainment, il genere televisivo di informazione-spettacolo che spesso non riesce a fare informazione e a volte nemmeno spettacolo", afferma Valentini. Chissà cosa ne pensa il suo "collega" Serra, che quel programma e quel talk lo scrive...
che si strazino fra loro il più possibile
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