Curioso di storie. Mi piace ascoltarle e commentarle, con chiunque lo vorrà fare con me.
martedì 28 gennaio 2014
OSTELLINO DEFINISCE ILLUSORIA L'ASPIRAZIONE DELLA SINISTRA DI DISTRUGGERE GIUDIZIALMENTE BERLUSCONI. BE', PERò CI SONO ANDATI VICINO NO ?
Strano questo articolo di Piero Ostellino che normalmente vola più alto, assecondando la sua passione per i filosofi liberali - specie quelli anglo sassoni, scozzesi in particolare. Oggi invece scrive un post polemico sulle illusioni , oltretutto assai poco "Nobili", di quella parte della sinistra , maggioritaria direi, che apertamente o silentemente ha puntato sull'eliminazione dell'avversario politico per via giudiziaria.
E' una cosa vera, che negli incontri tra pochi intimi, nelle confidenza che si fanno in amicizia, i più di quella sponda ammettono.
Del resto, come ignorare che Berlusconi, passata oltre la metà della sua vita indenne dall'attenzione di qualsiasi magistrato - eppure non è che non fosse uomo in vista, padrone com'era diventato della TV privata in Italia - , arrivato in Politica è diventato l'uomo più processato della Repubblica ??
Oggi arrivano le condanne, ma in 40 e passa procedimenti aperti, sono le prime, che in passato, di riffa o di raffa l'uomo era sempre stato prosciolto. Senza contare altri particolari, quali i processi svolti a tambur battente, laddove la normalità sappiamo bene essere altra, e il fatto che un processo di sfruttamento della prostituzione minorile (che riguardava una ragazza che minimo aveva 17 anni e mezzo, spregiudicata di suo e certo non corrotta o costretta) sia stato trattato da Pubblici Ministeri di primissimo spessore, come Ilda Boccassini. Come se mandassero Totti a giocare nel campionato Primavera. L'ultima conferma, proprio l'altro giorno con il giudice Canzio, presidente della corte d'appello di Milano (le lettere minuscole non sono da tempo un refuso), a definire "storica" la decisione di stabilire la competenza territoriale di quel processo a Milano, anziché a Monza come sarebbe sembrato ovvio visto che il luogo del presunto delitto era Arcore, e quindi fuori dalla giurisdizione milanese. Perché storica, se sono stati applicati i codici ? LO sarebbe se NON lo fossero stati. Ed è forse questo che il giudice Canzio sa.
Insomma, cose vere e note. Però mi ha sorpreso che Ostellino ci sia tornato su, tra l'altro per sostenere che siccome in Italia per fortuna non siamo allo stalinismo, ecco che l'aspirazione degli anti Cav. era destinata a fallire.
Io non sono tanto sicuro che sia fallita. Certo, l'annientamento dell'avevrsario non c'è stato (ancora), ma sicuramente una forte neutralizzazione - anche in passato - sì.
Comunque, da leggere.
"Tra i democratici torna il timore che spunti qualcuno «più a sinistra»"
La sinistra del Partito democratico — che accusa Renzi di «aver resuscitato Berlusconi», aprendo con lui un dialogo sulle riforme — è fuori dalla realtà e dal tempo.
Primo. Si è rivelata illusoria la convinzione di aver eliminato politicamente il Cavaliere per via giudiziaria. Era nell’ordine delle cose, in un Paese libero, che Berlusconi avrebbe continuato a fare le stesse cose anche dopo essere stato condannato e espulso dal Senato. Nell’Urss degli anni Trenta, Stalin non aveva eliminato i propri avversari con le false accuse dei processi, ma con le fucilazioni e il Gulag che ne erano seguiti. La sinistra del Pd è fuori dalla realtà perché ha creduto che «la via giudiziaria» al potere, trasferita in democrazia, potesse funzionare senza Stalin.
Secondo. Renzi non ha «resuscitato» Berlusconi per la semplice ragione che Berlusconi non era morto. Anche ammesso che la condanna giudiziaria e l’espulsione dal Senato lo avessero politicamente indebolito, non avevano, però, cancellato i milioni di italiani che votano a destra e che il Cavaliere, bene o male, ha continuato a rappresentare facendo le stesse cose da palazzo Grazioli, invece che dal Parlamento.
Terzo. Non occorreva aver votato Popolo delle libertà e cantato «meno male che Silvio c’è» per capire che i tentativi di vincere le elezioni per via giudiziaria sono illusori in un Paese dove si vota, si fanno e si disfano i governi, non con la Ghepeu, l’Nkvd, il Kgb e affini, i processi e le fucilazioni, ma con le regole della democrazia.
Quarto. Anche ammesso, e non concesso, che siano legalmente fondate le accuse con le quali una certa magistratura crede di poter delegittimare Berlusconi, resta il fatto che, per chi vota a destra, esse sono percepite come un tentativo della sinistra — con la complicità di un sistema giudiziario, oltre tutto, in molti casi, non propriamente esemplare — di andare al governo in modo improprio.
Quinto. Stando così le cose, è ormai evidente che più lo si accusa e lo si processa, a torto o a ragione, maggiormente milioni di italiani votano Berlusconi non perché lo considerino esemplare, ma per paura di una tale sinistra. Una sinistra che pretenda di imporre una certa vocazione totalitaria, senza disporre dei mezzi repressivi, e di operare nei tempi dei quali aveva goduto Stalin, è un nonsenso logico e politico.
Sesto. Con Renzi — e la sua decisione di piantarla con la demonizzazione della destra conservatrice percepita e rappresentata come «fascista» — sono venuti al pettine i nodi che la sinistra massimalista ha accumulato, senza sapere come scioglierli una volta diventata riformista. Pesano, sul Pd, il mancato ripensamento, e la revisione critica, della politica del Partito comunista. È tuttora imperante la parola d’ordine cominformista «nessun nemico a sinistra» che aveva condizionato i partiti comunisti occidentali ancora nell’immediato secondo dopoguerra. Malgrado il fallimento e il crollo del comunismo nel mondo, si teme sempre spunti qualcuno «più a sinistra»...
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