E CIVATI, ORFANO DELLE TELECAMERE, "CHIACCHIERA" DI SCISSIONE
Corriere e Libero danno spazio alle provocazioni di Civati che starebbe valutando l'idea di NON votare la fiducia al suo segretario quando questi la chiederà in Parlamento , e conseguentemente lasciare il PD per un progetto di "vera" Sinistra. Francamente non ci credo nemmeno se lo vedo. Se c'è una cosa che oggi tiene insieme quelli del PD è lo stesso collante che univa i rissosi democristiani : il potere. Certo, quello che ne resta, tra Unione Europea, BCE e Globalizzazione, che ai tempi di Piazza del Gesù la tavola era più ricca.
Però insomma, il nuovo governo porta sempre i suoi bravi ministeri, segreterie, vicesegreterie...e stavolta nella spartizione il PD farà la parte del leone che non è più una grossa coalizione, bensì il partito di maggioranza relativa supportato quel che basta. E certo non è che Alfano è un Craxi...che i suoi voti li faceva pesare, altroché contarli. Quindi non ce li vedo proprio una ventina di parlamentari piddini, tra deputati e senatori, che si staccano dal partito proprio adesso. Probabilmente Civati con le primarie si era abituato ad avere una certa visibilità e ora ne sente la mancanza... Sembra che comunque Vendola si sia detto interessato al progetto di una nuova (quante ?) casa della Sinistra, che ha già confermato che il governo Renzi, che continua ad essere alleato con il centrodestra, NON lo voterà. In questo va detto che è coerente. Per Nichi, che cambia se la stessa alleanza, a lui e a Sel indigesta per la presenza di Alfano e soci, la guida Matteo anziché Letta ?
Programma diverso ? Perché, qualcuno sa il programma del prossimo Premier ?
Ecco come Libero riporta la notizia dell'uscita Civatiana
Pd, Civati: "Potrei lasciare il Pd e fare un nuovo partito"
La bomba la sgancia Pippo Civati: "Bisogna
rifondare una nuova sinistra. Io e altri stiamo valutando l'ipotesi di
un nuovo progetto alternativo al Pd"
Non saranno tutte rose e fiori per Matteo Renzi. Il
rottamatore presto si prenderà la poltrona di palazzo Chigi, ma rischia
di perdere una bella fetta del partito. Tutto è cominciato alla
direzione del Pd dello scorso 13 febbraio. In 136 hanno votato la linea
del segreatrio ma in 16 hanno detto un secco "no". Poca roba considerata
l'ampia maggioranza di Matteo nel Pd. Ma quei 16 anti-Matteo hanno
subito cercato di buttare acqua sul fuoco con un blando "di scissione
non si parla", ma in realtà preparano la pugnalata alle spalle da tempo,
da quando Gianni Cuperlo si è dimesso dalla presidenza del Pd c'è Giuseppe Civati.
"Ci facciamo un partito"
- Lui, ex amico di Matteo, adesso è pronto per prendere il timone dei
dissidenti e migrare verso la sinistra rossa che include pure i
vendoliani. A dirlo chiaramente è proprio Civati. Mentre Re Giorgio va
a tutto gas per dare le chiavi di palazzo Chigi a Matteo, Pippo prepara
la scissione: "Sto valutando... E' cambiato tutto ed essere coerente
tra incoerenti è sempre più difficile e non dà riferimenti a nessuno.
Valuterò in queste ore anche in base a che cosa fa Renzi. Non ho capito
che cosa farà il suo governo. Lui ci porta tutto il Pd addirittura come
premier, prima Letta era del Pd ovviamente - e forse avremmo dovuto
ricordarcelo prima di defenestrarlo - ma non era una figura così
centrale come quella di Renzi. Valuteremo insieme ai parlamentari e agli
elettori che cosa sia meglio fare", spiega Civati ad Affaitaliani. Poi
arriva la bordata: "In questo momento il Partito Democratico lo hanno
lasciato tutti. E' un campo in cui si dicono delle cose e poi se ne
fanno delle altre. Voglio capire che cosa fare. E' chiaro che non votare
la fiducia a questo governo vuol dire uscire dal Pd o qualcosa di molto
simile".
Con Vendola - Insomma Renzi prima o poi resterà solo col suo Pd renziano. I rossi probabilmente vireranno a sinistra con l'amico Nichi:
"Si deve fare una nuova sinistra. Si deve fare un nuovo Ulivo. Pensavo
che anche Renzi fosse d'accordo invece lui sta facendo un nuovo centro
con Alfano con un Parlamento eletto la volta scorsa con un nuovo quadro
politico. Insomma è veramente una soluzione pasticciata. Va fatti con
quelli che con me lavorano da qualche mese. Sono una decina alla Camera e
una decina al Senato. Quando cambia tutto è anche un po' difficile
prendere le decisioni". La questione "civatiana" non è da
sottovalutare. La maggioranza al Senato è fissata a quota 161, Letta era
arrivato a quota 171. I "civatiani" a palazzo Madama sono 6 e se
dovessero negare l'appoggio a Renzi metterbbero a serio rischio la
tenuta dell'esecutivo. Ma un'altra bordata per Matteo arriva da Felice
Casson che avverte: " “Non si tratta di un pregiudizio contro Renzi. In
Veneto per esempio eleggeremo un segretario regionale unitario, un
deputato renziano, Roger De Menech, ottima persona. Però sul governo un
problema c’è… La gente è arrabbiata: a Vicenza hanno occupato la sede
del Pd. A Venezia hanno presentato un documento contrario alla cacciata
di Letta. La situazione è difficile". Insomma i siluri da sganciare sul
governo di Matteo sono pronti. Renzi rischia grosso.
Renzi puo' stare tranquillo , Civati sa benissimo che se osa contrastare il segretario sul serio il PD gli scatena contro le toghe !
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