70 anni fa gli alleati sbarcarono in Normandia, aprendo il secondo fronte fatale ad una Germania ormai avviata alla sconfitta ma non doma (infatti ci vorrà un altro anno di guerra, poco meno, con la conquista di Berlino casa per casa). Sulle spiagge francesi morirono circa 4000 soldati, di cui più della metà americani. Alle celebrazioni di tale evento, che si terranno ovviamente in Francia, è stato invitato anche lo zar di Russia, Putin, creando non poco imbarazzo in considerazione dell'attuale gelo tra le due potenze dovuto alla crisi Ucraina ( motivi di contrasto sono anche altri, ma questo sicuramente è il più attuale e grave).
Hollande, che come tutti i francesi deve la liberazione della sua patria agli anglo americani (i primi per aver tenuto minimamente vivo il conflitto e quindi impegnata la Germania fino alla decisiva entrata in querra degli USA, i secondi perché senza di loro i tedeschi non sarebbero stati sconfitti), deve barcamenarsi per ragioni diplomatiche ma anche di interesse nazionale, che sono diversi gli affari che la Francia intrattiene con paesi diciamo NON amici dell'Occidente.
E quindi, come il nostro De Sica e il suo connazionale ed epigono Francois Mitterand. l'inquilino dell'Eliseo è chiamato ad una performance gastronomica inusuale, con due cene nella stessa serata, la prima con Obama, la seconda con Putin.
Da quello che leggo, nel servizio di Stefano Mirafiori, inviato del Corriere, la prima rischia di rivelarsi la più faticosa da digerire.
Barack o Vladimir? La doppia cena di Hollande
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Oggi è una giornata impegnativa per il cerimoniale dell’Eliseo: a Parigi arrivano la regina d’Inghilterra Elisabetta II, il presidente americano Barack Obama e quello russo Vladimir Putin, attesi domani alle celebrazioni per i 70 anni dello sbarco in Normandia.
Dopo sei mesi di preparativi congiunti tra Eliseo e Buckingham Palace, la visita di Elisabetta II desta ormai le preoccupazioni minori: appena scesa dal treno Eurostar la regina 88enne verrà accolta con un bouquet di fiori dello stesso colore del vestito e fatta accomodare in una inusuale Renault Velsatis blindata, risolvendo così brillantemente il problema del cappellino (che avrebbe toccato il tetto troppo basso della Citroën DS5 di solito usata da Hollande).
Alle 17 cerimonia all’Arco di Trionfo tra tricolori e Union Jack, alle 17 e 40 colloquio tra Hollande e Elisabetta II alla presenza del principe Filippo di Edimburgo; la serata di gala franco-britannica è prevista per l’indomani, con l’unica residua perplessità legata al foie gras chiesto dalla regina nonostante le battaglie animaliste del figlio Carlo.
Il rompicapo diplomatico nasce con la cena di stasera, e la presenza contemporanea a Parigi dei due leader nemici o quasi, Obama e Putin. Nonostante il deteriorarsi dei rapporti tra Occidente e Russia in seguito alla crisi siriana e poi ucraina, Hollande ha voluto mantenere l’invito a Putin per le celebrazioni in Normandia, e lo accoglierà all’Eliseo. Impensabile una serata a tre con Obama, che prima di Parigi ha visitato Varsavia per rassicurare la Polonia dell’amicizia americana in funzione anti-russa. Quindi Hollande cenerà due volte. Prima con l’uno poi con l’altro.
Alle 19 Hollande ha previsto il dîner in un ristorante parigino con Barack Obama. Alle 21, un souper (termine desueto per indicare la cena dopo-teatro) all’Eliseo con Putin. Un po’ come il nostro Vittorio De Sica, che metteva le lancette dell’orologio avanti di due ore per festeggiare il Capodanno con entrambe le famiglie, o più ancora come il modello di Hollande, François Mitterrand, che talvolta cenava prima con Anne Pingeot in rue Jacob, e poi con la moglie Danielle in rue de Bièvre, distante solo 18 minuti a piedi.
Anche nel 2009, di passaggio a Parigi sempre per le celebrazioni dello sbarco in Normandia (l’anniversario allora era il 65°), Obama andò al ristorante piuttosto che all’Eliseo, ma quella volta Nicolas Sarkozy non gradì. Gli Obama preferirono gustare in famiglia il gigot d’agneau del bistrot «La Fontaine de Mars» in rue Saint Dominique, snobbando cerimoniale e presidente. Stavolta al ristorante ci sarà anche Hollande, per una cena frettolosa e diventata improvvisamente complicata.
I rapporti tra Francia e Stati Uniti negli ultimi giorni sono diventati più difficili a causa di due questioni: la multa da 10 miliardi di dollari inflitta da Washington alla banca francese Bnp Paribas per avere rotto l’embargo verso Iran, Sudan e Cuba, e la vendita da parte della Francia alla Russia di due navi da guerra di classe Mistral. Hollande chiederà a Obama di ridurre l’ammenda a Bnp, e il presidente americano domanderà probabilmente spiegazioni per la fornitura a Mosca di assistenza militare francese in un momento così delicato dei rapporti tra Est e Ovest. Nell’ambito della vendita delle navi, il prossimo 22 giugno 400 marinai russi sbarcheranno nel porto atlantico di Saint-Nazaire per ricevere un addestramento che, di questi tempi, è piuttosto imbarazzante.
Finita la cena con Obama, Hollande correrà all’Eliseo per mangiare di nuovo e affrontare con Putin la questione ucraina. Domani i tre siederanno finalmente allo stesso tavolo per il pranzo nel castello di Bénouville, in Normandia, ma non saranno vicini: altri 16 capi di Stato e di governo li aiuteranno a mascherare la tensione.
Stefano Montefiori
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