Quando ho letto la cifra di 4 milioni di euro per Conte CT della nazionale ho pensato che alla Figc fossero impazziti. Pur non essendo un fan dell'uomo, riconosco all'allenatore di aver avuto un ruolo fondamentale nel bellissimo triennio trascorso in bianconero, e sono convinto che quest'anno alla Juve ci si accorgerà che la differenza la faceva lui, con la sua maniacalità che tirava fuori il 110% dai suoi giocatori, come la sfilza di record (alcuni solo eguagliabili, come l'imbattibilità per l'intero campionato, o il filotto perfetto di vittorie casalinghe , altri difficilmente superabili, come il muro dei 100 punti per lo scudetto) sta lì a dimostrare. La Juve di Allegri finirà terza.
Dato a Conte quello che è di Conte, diciamo che per ottenere quei risultati l'uomo ha bisogno di plasmare a sua immagine e somiglianza la squadra. Come potrà fare mai con la nazionale ? Ci provò Sacchi, e pur arrivando secondo al mondiale negli USA, gli azzurri non furono mai nemmeno lontani parenti del Milan sacchiano (anche perché privi del trio olandese, mentre in azzurro l'unico fuoriclasse era Baggio ). Anche Prandelli ha teorizzato la gestione del team Italia come se si trattasse di una squadra di club, cercando di dare un gioco proprio agli azzurri, da mandare a memoria nel poco tempo a disposizione. I risultati non sono stati brillanti (però l'europeo del 2012, finale a parte, fu discretamente giocato, va ricordato).
Quindi Conte alla guida di una nazionale, di qualunque colore sia, è un azzardo ( Capello è un altro flop da questo punto di vista, però riesce sempre a farsi pagare moltissimo, in questo resta il più bravo di tutti ! ). Però, visto che in questo momento è il mister italiano più vincente ed è a spasso, si potrebbe anche provare, ma 4 milioni di euro ??!!!
Poi, leggendo meglio, si capisce che più della metà della somma la sborserebbero i soliti sponsor, con lo sfruttamento dell'immabine dell'allenatore. La Figc non tirerebbe fuori più di 1,7 milioni, già assegnati a Prandelli per i prossimi due anni e che l'ex CT ha signorilmente lasciato sul tavolo dimettendosi.
Se così è, e veramente ci sono questi marchi facoltosi e generosi, allora si può anche provare, anche se le perplessità tecniche descritte rimangono tutte.
Conte e la panchina d’oro
Pronto un contratto innovativo per convincere l’ex allenatore
bianconero: con gli sponsor la Figc può arrivare a 4 milioni l’anno. C’è
già intesa su ruoli e poteri: oggi contatto decisivo
LAPRESSE
Vincente. Antonio Conte, 45 anni, ex allenatore della Juve: si è dimesso il 15 luglio
dopo tre scudetti in tre anni
dopo tre scudetti in tre anni
La Nazionale, Conte, Tavecchio, i legali e gli sponsor. In campo
c’è ancora un po’ di confusione, che oggi verrà spazzata via da una
telefonata. Ad accendere il cellulare sarà per la seconda volta il nuovo
presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, a rispondere ancora l’ex
tecnico bianconero Antonio Conte. La partita che potrebbe portare sulla
panchina azzurra l’allenatore campione d’Italia con la Juve nelle ultime
tre stagioni è arrivata al punto di non ritorno: il tempo delle
riflessioni è scaduto, entro lunedì la Figc annuncerà il nuovo ct della
Nazionale, così la giornata che apre al Ferragosto si presenta da dentro
o fuori.
Conte e Tavecchio, o meglio Conte e la Federcalcio, sono già d’accordo sulla natura che dovrà avere la panchina azzurra e allo stesso tempo più vicini sul peso economico che la guida dell’Italia può, o dovrebbe, avere. L’ex tecnico bianconero ha manifestato le proprie idee su come intende vivere il ruolo da ct e su questi temi la sintonia con Tavecchio è pressoché totale: in un eventuale contratto che legherebbe Conte all’Italia fino agli Europei del 2016 verrebbero messe per scritto le facoltà a tutela dell’azione del nuovo allenatore. Diverso è il discorso relativo all’ingaggio. Conte non intende giocare al rialzo, non ha avanzato pretese da capogiro, ma ha semplicemente sottolineato quello che è il suo valore sul mercato degli allenatori europei.
Tradotto: l’ex condottiero della Juve vorrebbe ripartire da un contratto economico che quantomeno ne ricordasse proprio il passato bianconero, perché a 45 anni e con una carriera davanti considera ogni avventura come un punto di ripartenza e non come una tappa che riporti indietro l’orologio. La Figc ha la forza per dare risposte alle considerazioni di Conte? Fino a questa sera, l’ufficio legale di via Allegri rimarrà convocato per trovare la quadratura del cerchio grazie all’aiuto dei principali investitori nelle attività della federazione: l’obiettivo è quello di richiamare Conte per comunicargli il via libera e per fissare ufficialmente l’appuntamento nella Capitale per sabato, momento della conclusione definitiva dell’eventuale accordo.
Le carte in mano alla Figc sono innovative: si parla di un contratto mai visto per un ct perché sarebbe Conte a cedere i propri diritti di immagine a un pool di aziende legate da accordi commerciali con la federazione e, poi, quest’ultime avrebbero la possibilità di utilizzare la stessa immagine del tecnico. Questa strada, a cui sta lavorando per l’ex bianconero l’esperta in materia Giulia Mancini, permetterebbe di risolvere la questione ancora in sospeso: la Figc metterebbe in campo una cifra di circa 1,7 milioni di euro a stagione, gli sponsor si spingerebbero fino ad oltre 2,5 milioni, per un totale che supererebbe quanto il tecnico percepiva a Torino senza che la Federcalcio sconfini dai propri limiti di budget.
Quello che prende forma è intanto l’organigramma del Club Italia, fino a due mesi fa a guida Albertini: la nomina del coordinatore della Nazionale e dintorni è un crocevia importante soprattutto perché si parla di un ruolo che dovrà convivere a stretto contatto con la figura del ct. Se, per un attimo, pensiamo all’affare Conte come concluso positivamente, all’ex bianconero farebbe piacere assegnare la guida del Club Italia a due sue vecchie conoscenze dei tempi azzurri, Paolo Maldini o Fabio Cannavaro.
Conte e Tavecchio, o meglio Conte e la Federcalcio, sono già d’accordo sulla natura che dovrà avere la panchina azzurra e allo stesso tempo più vicini sul peso economico che la guida dell’Italia può, o dovrebbe, avere. L’ex tecnico bianconero ha manifestato le proprie idee su come intende vivere il ruolo da ct e su questi temi la sintonia con Tavecchio è pressoché totale: in un eventuale contratto che legherebbe Conte all’Italia fino agli Europei del 2016 verrebbero messe per scritto le facoltà a tutela dell’azione del nuovo allenatore. Diverso è il discorso relativo all’ingaggio. Conte non intende giocare al rialzo, non ha avanzato pretese da capogiro, ma ha semplicemente sottolineato quello che è il suo valore sul mercato degli allenatori europei.
Tradotto: l’ex condottiero della Juve vorrebbe ripartire da un contratto economico che quantomeno ne ricordasse proprio il passato bianconero, perché a 45 anni e con una carriera davanti considera ogni avventura come un punto di ripartenza e non come una tappa che riporti indietro l’orologio. La Figc ha la forza per dare risposte alle considerazioni di Conte? Fino a questa sera, l’ufficio legale di via Allegri rimarrà convocato per trovare la quadratura del cerchio grazie all’aiuto dei principali investitori nelle attività della federazione: l’obiettivo è quello di richiamare Conte per comunicargli il via libera e per fissare ufficialmente l’appuntamento nella Capitale per sabato, momento della conclusione definitiva dell’eventuale accordo.
Le carte in mano alla Figc sono innovative: si parla di un contratto mai visto per un ct perché sarebbe Conte a cedere i propri diritti di immagine a un pool di aziende legate da accordi commerciali con la federazione e, poi, quest’ultime avrebbero la possibilità di utilizzare la stessa immagine del tecnico. Questa strada, a cui sta lavorando per l’ex bianconero l’esperta in materia Giulia Mancini, permetterebbe di risolvere la questione ancora in sospeso: la Figc metterebbe in campo una cifra di circa 1,7 milioni di euro a stagione, gli sponsor si spingerebbero fino ad oltre 2,5 milioni, per un totale che supererebbe quanto il tecnico percepiva a Torino senza che la Federcalcio sconfini dai propri limiti di budget.
Quello che prende forma è intanto l’organigramma del Club Italia, fino a due mesi fa a guida Albertini: la nomina del coordinatore della Nazionale e dintorni è un crocevia importante soprattutto perché si parla di un ruolo che dovrà convivere a stretto contatto con la figura del ct. Se, per un attimo, pensiamo all’affare Conte come concluso positivamente, all’ex bianconero farebbe piacere assegnare la guida del Club Italia a due sue vecchie conoscenze dei tempi azzurri, Paolo Maldini o Fabio Cannavaro.
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