sabato 18 ottobre 2014

EBOLA : TERRORISMO INFORMATIVO E I GROTTESCHI CONSIGLI PER LA "PREVENZIONE"



La famosa Spagnola,la pandemia che colpì l'Europa alla fine della Grande Guerra mondiale e fece molti più morti della stessa (che pure avevano superato i dieci milioni ,  ma il virus toccò la cifra incredibile di 50 milioni !) resta l'ultima strage conosciuta dal mondo ricco causa malattia infettiva. Per arrivare a massacri del genere bisogna risalire alla Peste Nera (1347-1353), che sterminò un terzo della popolazione europea di allora (fu in quell'occasione che venne inventata la "quarantena" : le navi, sospettate di portare l'infezione, dovevano restare, coi loro equipaggi, 40 giorni fuori dal porto di approdo, per vedere se a bordo di esse si manifestava la pestilenza). 
I nostri telegiornali, un po' meno i quotidiani, trattano l'Ebola come fosse un'apocalisse del genere, diffondendo ansia più che informazione.  Allo stato, i morti in Europa sono...UNO, e un altro negli USA. Prendere precauzioni da parte delle autorità, specie quelle sanitarie, è giusto e doveroso, ma perché spandere il terrore ?
Comiche sono poi le istruzioni per evitare di essere contagiati.
Leggete il sarcasmo di Facci e ve ne farete un'idea.
 

Ebole di sapone


Ogni allarmismo sull’Ebola è pienamente giustificato, ma vanno tassativamente evitate alcune sciocche credenze e alcuni comportamenti pressoché quotidiani. Da qui la seguente guida: 1) Quando la mattina presto si incontrano dei liberiani, come è d’abitudine, va eccezionalmente evitato di spalmarsi addosso le loro feci e il loro sperma. Meglio astenersi anche dalla consolidata prassi di farsi urinare nelle ferite aperte. L’usuale pratica di farsi sanguinare addosso, per quanto consueta, è pure sconsigliata assieme al vezzo di intercettare il vomito altrui; 2) Meglio evitare anche di ricoprirsi di fluidi provenienti da cadaveri: tale routine potrà essere reintrapresa più avanti; 3) Ebola ha un’incubazione che può arrivare a 21 giorni tra infezione e manifestazione dei sintomi: le persone che non presentano sintomi perciò non sono ancora infettive, e non vanno uccise subito; 4) Non è da condiderarsi praticabile una quarantena per chiunque presenti sintomi simili a quelli di Ebola: da principio essi sono identici a quelli di una comune influenza, e mancano le strutture per isolare milioni di persone. La soppressione sul posto offre migliori garanzie; 5) Chiudere per sempre tutti i porti e gli aeroporti del mondo presenterebbe difficoltà: oltretutto lo spread ne soffrirebbe. L’idea di isolare in perpetuo tutto il continente africano è poco conveniente: Liberia, Sierra Leone e Guinea rappresentano solo l’uno per cento dell’economia africana, sicché operare chirurgicamente con ordigni nucleari offrirebbe prospettive migliori.

Nessun commento:

Posta un commento