domenica 4 gennaio 2015

LA DIFESA DEI VIGILI ROMANI : "PROTESTA, NON ASSENTEISMO"

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Quando ho letto il titolo dell'editoriale di Sansonetti sul Garantista, a difesa dei vigili urbani di Roma, ho pensato che stesse esagerando, confondendo, dannosamente, il garantismo con l'innocentismo sempre e comunque. Anche io, confesso, faccio parte di coloro che nutrono un certo pregiudizio nei confronti degli impiegati pubblici in generale e i vigili urbani in particolare. In realtà certi mali assai indigesti, quali assenteismo e piccoli "approfittamenti", ché mi sembra esagerato parlare di concussione, sono stati nel tempo assai diffusi, anche perché leggi e soprattutto prassi lo consentivano. Adesso le cose stanno un po' cambiando, e se fenomeni di fannulaggine e infingardagine persistono, non sono più ampiamente diffusi come prima. Libero, un giornale certamente non vicino ai sindacati, riportava oggi dei numeri che smentiscono il luogo comune per cui certi vizietti siano più presenti tra i dipendenti pubblici, intoccabili, rispetto a quelli privati :
1) certificati di malattia con prognosi di 1 giorno : settore privato 1.056.000, settore pubblico 1.252.000
2) certificati di malattia con prognosi di 2-3 giorni : settore privato 2.766.000, settore pubblico 1.747.000
3) giorni di malattia media : settore privato 18,11, settore pubblico 16,72 ( il 30% dei certificati vengono presentati di lunedì...)
I dati sono pubblicati dal centro studi della CGIA di Mestre in collaborazione con la Federazione medici di medicina generale.
Oddio, sempre lavoratori a stipendio sono, obietterà qualcuno, però resta che un po' i travet statali et similia si sono ridimensionati (magari anche perché col blocco delle assunzioni, col tempo sono diminuite quelle situazioni in cui a fare il lavoro di una persona ce n'erano tre, oltretutto con ognuno che faceva lo gnorri confidando che a sbrigare la pratica ci pensasse il collega...).
Tornando ai vigili e all'episodio di capodanno, quando quasi in 1000 si sono dati malati, mi sono dunque sforzato di leggere il controcanto di Sansonetti. Ebbene il direttore spiega come ci si trovi di fronte non ad un attacco diffuso di "paraculite", come usiamo dire noi romani per indicare le furbate, ma ad una forma di lotta ben precisa contro le nuove norme regolamentari del corpo, tra cui, leggo, anche una riduzione dei compensi su un contratto fermo da 8 anni. Ora, in un'epoca dove non c'è lavoro e, chi non ha uno stipendio, da un lustro vede diminuire la redditività del proprio impegno, non è che la protesta dei vigili sortisca brividi di solidarietà. Resta però il fatto che non si sia trattato di un'epidemia da brindisi ma di una forma di protesta vera e propria. 
In merito, un caro e sapiente amico di FB ha riportato la lettera che segue, inviata appunto da un vigile romano, e pubblicata sul sito web STATI GENERALI. Sempre meglio sentire le versioni di tutti.

GLI STATI GENERALI

“Noi, vigili romani, vittime della giunta Marino e della cattiva informazione”

4 gennaio 2015

(Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di David, vigile romano che spiega una storia molto diversa sull’assenteismo della notte di Capodanno)

Per chi avesse voglia di conoscere la verità sui vigili brutti e cattivi, che non è quella che vi raccontano. Non vi raccontano che i vigili sono in agitazione, insieme agli altri comunali, da un mese.
Non vi raccontano che Marino, mostrando insofferenza e un po di schifo verso la categoria, non si é mai presentato agli incontri con i sindacati. Non vi raccontano che dal primo gennaio è entrato in vigore un nuovo contratto, imposto unilateralmente che prevede riduzioni di stipendio per tutti, su un contratto fermo già da 8 anni. Non vi raccontano che il vicesindaco Nieri, eletto con Sel, ha da subito manifestato una sorta di fastidio epidermico nell’incontrare i rappresentanti dei vigili. E che, alla richiesta di un agente circa il perché di tanto accanimento, lui rispondeva su facebook: “dovete imparare a nuotare in mezzo bicchiere d’acqua”.

E non vi raccontano che i vigili sono in agitazione perché il provvedimento anticorruzone voluto d Brunetta è stato recepito dall’amministrazione nel modo più estensivo e punitivo possibile. Non per i corrotti o i ladri, ma per tutti. E finora ha portato al trasferimento in altre sedi di persone integerrime, senza macchia alcuna, a pochi mesi dalla pensione. Con una cattiveria ed un cinismo unici. Non vi raccontano, soprattutto, che i vigili hanno dichiarato che, come forma di protesta avrebbero disertato la prestazione straordinaria volontaria di capodanno, anche perché sciopero ed assemblea non sono stati autorizzati.

Non vi raccontano che “siccome i vigili si comprano con un caffè” , nessuno al comando ha preparato il servizio ordinario per il 31, nessuno ha sospeso richieste e riposi come prassi. Perché tanto i vigili verranno a frotte volontari, visto che la notte del 31 è ben pagata. Alla faccia dei sindacati.
Ed invece, per la prima volta, i vigili hanno tenuto il punto, e le adesioni volontarie sono state 0 (leggi zero)


Così Campidoglio e comando si sono trovati, a poche ore dal capodanno, nel panico più totale, per colpa della loro schifosa arroganza. E per metterci una toppa hanno commesso ogni genere di sopruso, modificando arbitrariamente turni di lavoro, cercando di richiamare abusivamente in servizio gente in ferie o a riposo. Ed utilizzando la reperibilità, strumento utilizzabile solo per catastrofi. Per gestire un concerto.
Dall’altra parte, ovviamente, ogni genere di resistenza, lecita e meno lecita, con ogni mezzo per difendersi da una serie di porcate mai viste.

E per giustificare questa disorganizzazione figlia della presunzione e dell‘arroganza, per giustificare l’aver tenuto le persone in servizio appiedato 19 ore, non si é trovato di meglio che sparare cifre a capocchia sui malati. 835, come ripreso anche dal premier. Solo che in quel numero c’erano anche ferie, riposi, maternità, donazioni….. Oggi si parla di 42 casi sospetti, non 835. Ma per estendere il Jobs act ai pubblici dipendenti 835 suona meglio. Anche evitare di parlare della protesta è meglio.
Perché twittare dalla pista di Courmayeur è scomodo, bisogna essere sintetici.

David

4 commenti:

  1. GIUSEPPE RICAGNI

    Stefano, questa volta ti sei fatto abbindolare: il numero di certificati per il settore privato e pubblico sarà anche simile, peccato che il numero di lavoratori nel settore privato sia più di tre volte quello nel settore pubblico....

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    1. iN EFFETTI.....bisogna sempre stare attenti ai numeri, che ne manca ogni volta qualcuno...
      Però la diversa spiegazione dello "scandalo" di capodanno resta come elemento aggiuntivo di riflessione no ?

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    2. GIUSEPPE

      In un Paese che si muove solo per "emergenze", talvolta una accorda gestione mediatica dei contenziosi può aiutare a sbloccare situazioni altrimenti incancrenite...

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    3. Vediamo...ho diversi dubbi. Però certo me lo auguro

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