domenica 1 marzo 2015

A QUELLI CHE FANNO IL TIFO PER PUTIN



In Italia sono parecchi gli ammiratori di Putin. La cosa non sorprende, in fondo non siamo l'unico popolo che subisce il fascino dell'uono "forte", salvo poi essere alquanto insofferenti ai limiti stringenti che questo genere di personaggi portano con sé ( e noi italiani più di altri, per le regole abbiamo veramente una forte idiosincrasia, sarà anche perché ci subissano di norme astratte, che ci diamo un gran da fare ad ignorare). Non credo che queste persone, intrigate dal nuovo Zar di Russia, saranno turbate di numeri che propone Danilo Taino, amante di statistica, però ricordarli non fa male.







Le armi di Mosca sul Mare del Nord
di Danilo Taino (statistical editor) 
 
Non sono necessariamente e sempre numeri e grafici a fare la statistica. Soprattutto in politica. Per un film sulla Russia di Vladimir Putin, ad esempio, è probabilmente più utile un elenco come quello che segue.
   Seconda guerra di Cecenia, iniziata a fine 1999 , e massacro di Grozny, «la città più distrutta del pianeta», secondo le Nazioni Unite: morti stimati tra i 25 mila e i 200 mila . Tragedia del sottomarino Kursk, affondato nel Mare di Barents nell’agosto 2000 : Mosca per giorni rifiutò i soccorsi, 118 morti. Strage nella scuola di Beslan, settembre 2004 : 385 ostaggi uccisi, tra cui 186 bambini. Processo a Mikhail Khodorkovsky, preceduto dal sequestro di Stato del suo impero energetico Yukos nel 2003 . Omicidio della giornalista Anna Politkovskaja, ottobre 2006 . Omicidio di Alexander Litvinenko a Londra, con il polonio-210, 2006 . Invasione della Georgia, 2008 . Aiuti militari al regime siriano di Assad negli anni scorsi. Corruzione ai Giochi olimpici invernali di Sochi del 2014 : tra i 25 e i 30 miliardi di dollari «rubati», stimava il leader dell’opposizione al Cremlino Boris Nemtsov, assassinato l’altro ieri a Mosca. Annessione della Crimea nel 2014 . Intervento nell’Ucraina dell’Est, compreso l’abbattimento del volo 17 della Malaysia Airlines da Amsterdam a Kuala Lumpur nel luglio 2014 , 298 morti.
   Una statistica incompleta che però parla da sola, anche se curiosamente tanti europei fingono di non capire la natura del regime al potere oggi al Cremlino. Il che incoraggia Putin ad aprire nuovi fronti. Il suo ministro della Difesa, Sergei Shoigu, tre giorni fa ha annunciato un forte rafforzamento militare nella Penisola di Chukotka, nel Nordest del Paese, di fronte all’Alaska. All’interno di un programma di «difesa» degli interessi russi nell’Artico e sulla rotta del Mare del Nord. È un piano che si estende al 2020 : al momento Mosca ha nella regione artica 56 aerei militari, 122 elicotteri da combattimento, la Flotta del Nord (due terzi di quella totale), brigate di fanteria motorizzata, radar. Shoigu ha detto che entro il 2015 avrà 14 aeroporti militari nell’Artico. E ha fatto sapere che alcuni nuovi caccia intercettori Mig-31BM Foxhound saranno stazionati lì. Da notare che, nonostante la gravissima crisi economica, Mosca per ora non ha tagliato il bilancio della Difesa, unico ministero risparmiato. Fatta cento la spesa militare russa nel 2007 , nel 2014 eravamo a 190 .

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