Il Garantismo è, insieme al liberalismo, il marchio distintivo del blog. E in diversi, negli anni, mi hanno anche contestato degli eccessi in questo senso.
Però sarebbe sbagliato confondere questo principio radicato con l'innocentismo, o col buonismo.
Io credo che un processo debba svolgersi senza barare (e già il fatto che l'accusa sia "collega" del giudice mi suona malissimo), e che il dubbio debba inevitabilmente portare all'assoluzione dell'imputato, perché se è brutto che un colpevole resti libero, è assolutamente inaccettabile che un innocente vada in prigione. Sulla Carta (pregiata, perché è quella costituzionale) questi principi vengono accolti, parlando in essa di "presunzione di non colpevolezza" e di "giusto processo". Nella realtà va un po' diversamente.
Ma se un colpevole è tale, allora va punito, e anche con giusta (che significa niente eccessi, pene esemplari, ma nemmeno giustificazionismo pseudo sociale ad ogni costo) severità.
Tutto questo per dire che la gentaglia dei black block e loro sodali, variamente denominati (mi vengono in mente gli "antagonisti" ) per me deve essere malmenata in piazza, resa inoffensiva, arrestata, processata per direttissima, condannata a buoni anni di galera, e tutto questo mentre stanno in carcere - per loro avoglia se c'è il pericolo di fuga e di reiterazione di reato -, e si arriva alla condanna definitiva, si confida non lieve.
Ieri il centro di Milano è stato devastato da questi che un po' superficialmente il premier ha definito "quattro teppistelli figli di papà". Ne hanno arrestati cinque, pochini direi.
Leggo però anche cose buone, e mi riferisco alla reazione dei milanesi, che cessata la guerriglia si sono subito rimboccati le maniche per risistemare la loro città, e pare ci siano anche riusciti piuttosto bene.
Domani, domenica 3 maggio, è stata anche indetta una manifestazione con il motto significativo "nessuno tocchi Milano".
Ecco, mi piace pensare che, per quanto ancora dannosi e pericolosi questi sciacalli incappucciati, il tempo del G8 di Genova e della colpevole connivenza di tanti, troppi con queste frange armate stia tramontando, e se non proprio quattro, questi criminali alla fine siano sempre di meno.
Milano No Expo, la città si rimbocca le maniche. E domenica annunciata una grande mobilitazione civica
Già pochi minuti dopo il corteo negozianti e privati cittadini si sono dati da fare per ripulire. Sabato mattina Amsa e squadre di volontari al lavoro. Domenica appuntamento alle 16 in piazza Cadorna, senza simboli di partito
Milano
si è risvegliata sabato mattina dopo un pomeriggio di devastazione e si
è rimboccata le maniche. Già pochi minuti dopo il passaggio del cortei
dei black bloc si vedevano persone in strada impegnate a fare pulizia:
negozianti con la scopa in mano, dipendenti dei bar, semplici cittadini.
Sabato mattina, con il sole splendente, al fianco dei dipendenti
pubblici - un centinaio tra i tecnici dei Lavori Pubblici del Comune,
gli operatori del Nucleo di intervento rapido e gli uomini dell’Amsa -
sono scesi in strada anche tanti cittadini volontari, che si sono dati
da fare per cancellare le scritte fatte con la vernice. Venerdì sera
Pietro Bussolati, Segretario del Pd dell’Area Metropolitana di Milano,
prendendo atto di quanto sta accadendo spontaneamente in città, aveva
lanciato l’idea di una mobilitazione civica: «Già in queste ore molti
cittadini si stanno mobilitando per cercare di risistemare quanto oggi è
stato distrutto e oltraggiato e questo è un segnale bellissimo. Credo
sia importante che insieme all’Amministrazione Comunale si organizzi una
grande mobilitazione civica “Nessuno tocchi Milano” per dare una
risposta di democrazia e partecipazione a chi ha offeso Milano e i
milanesi». Bussolati ha poi definito luogo e orario: «Diamo appuntamento
per domenica alle 16 in piazza Cadorna».
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Milano No Expo, i cittadini subito al lavoro per ripulire
«Città pulita per i visitatori»
«Domenica andremo in giro per la città per stare con i cittadini. La
giornata è stata rovinata da idioti delinquenti, valutiamo di
costituirci parte civile visto che ci sono fermati e spero arrestati»,
aveva commentato a caldo, dalla Scala, il sindaco di Milano Giuliano
Pisapia. Sabato mattina ha ribadito l’appello: «Oggi chiameremo tutta
la città a dare un contributo per pulirla da scritte indegne per una
società civile». Un appello a cui «Milano ha già aderito per restituire
una città pulita ai visitatori che arrivano». Pisapia ha aggiunto che
le violenze «hanno riguardato un solo chilometro e mezzo di città» ed è
tornato a ringraziare le forze dell’ordine che sono state «capaci di
limitare danni che potevano essere ben maggiori».
I fondi da Comune e Regione
«Ho
chiamato il mio assessore al Bilancio Massimo Garavaglia e gli ho detto
di predisporre la costituzione di un Fondo che alimenteremo, per
adesso, con 1,5 milioni di euro per risarcire i danni ai cittadini», ha
annunciato il governatore lombardo Roberto Maroni, uscendo dal vertice
del Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico.
«Daremo il nostro contributo, che non è solo morale e di adesione alla
loro rabbia, ma di carattere economico - ha aggiunto ancora Pisapia - .
Apprezzo che anche la Regione abbia voluto dare un segnale in tale
direzione. Abbiamo dato già indicazioni per un preciso monitoraggio dei
danni».
Sui social
Il
Pd milanese ha annunciato la mobilitazione di domenica con l'hashtag
#NessunoTocchiMilano: «È un’idea del PD Metropolitano Milanese senza
alcun fine politico». «Stanotte e domani Amsa e forze dell’ordine
metteranno in sicurezza, domenica sarà possibile ripulire tutto
insieme», ha annunciato venerdì sera il partito su Twitter.
«Una giornata di mobilitazione civica per mostrare che i milanesi sono
più forti della violenza», ha ritwittato Umberto Ambrosoli. La pagina Facebook «Nessuno
Tocchi Milano», creata venerdì sera, alle 11 del mattino aveva già
superato i 7 mila «Mi piace», per poi salire oltre 8 mila. «Domenica 3
maggio scenderemo per le vie della nostra città per ripulire e
riconsegnare ai cittadini milanesi i loro spazi. Diamoci una mano!
Scenderemo in strada “armati” di spugne e detersivo, nessuna bandiera,
solo tanta voglia di ripulire la nostra città, per restituirla ai
milanesi e a chi visiterà Expo nei prossimi mesi», si legge in un post
dei promotori. Poi le informazioni tecniche: «Venite vestiti comodi,
con scarpe resistenti e guanti da lavoro. Se avete delle mascherine
portate, potrebbero servire, è prevista qualche goccia di pioggia,
quindi una mantella per l’acqua può essere utile».
Assistenza
Il Nuir, il Nucleo di intervento rapido del Comune di Milano, è
intervenuto sabato mattina con 20 uomini lungo tutto il percorso della
manifestazione per sistemare o sostituire i cartelli stradali abbattuti e
cancellare dai muri le scritte più offensive. Domenica le squadre del
Nuir offriranno supporto ai cittadini volontari durante la
mobilitazione civica: forniranno guanti e pennelli ai volontari per
intervenire, in particolare, sulle pareti dell’istituto delle Orsoline e
del Museo Archeologico. In piazzale Cadorna e in piazza XXIV Maggio
sarà presente anche l’Associazione Antigraffiti.
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