Per quanto solidamente garantista, tanto da aver voluto battezzare così il suo nuovo giornale, Piero Sansonetti sempre giornalista è, quindi una predisposizione per la malizia, l'insinuazione fino all'invocazione del "complotto" ce la deve avere un po' nel sangue.
In particolare, è convinto che il partito dei magistrati - a chi crede ancora che non esista consiglio caldamente la lettura dell'inquietante confessione di uno di loro, il dr. Piero Tony, nel suo libello IO NON POSSO TACERE , edito da Einaudi - abbia da tempo nel mirino il premier, e gli mandi ogni tanto dei segnali di avvertimento... L'elenco di questi lo trovate nella breve nota del direttore riportata più avanti.
Le ragioni di questi warning sono, innanzitutto, corporative (la riduzione delle ferie, qualche riferimento sgradito su retribuzioni e pensioni...), e naturalmente c'è il vulnus "gravissimo" (con la legge che è stata partorita ? ringraziassero il cielo con la faccia per terra !!! Nessuna categoria professionale ha le guarentigie loro !!) della disciplina sulla responsabilità civile per i loro danni.
In più, Orlando chiacchiera troppo, sulla riforma del CSM per esempio, sull'opportunità di un argine al giustizialismo penale...
Insomma, sono diverse le cose sgradite, e questa non è gente che porge l'altra guancia.
«Attento Matteo ti abbiamo nel mirino…»
Tre indizi fanno una prova, no? Quasi quasi è così persino per noi
garantisti. Ora di indizi ce ne sono molti più di tre: prima gli avvisi
di garanzia per i candidati renziani alla regione Emilia, poi
l’inchiesta sul padre del premier, poi sui parenti della Boschi, poi, in
questi ultimi giorni, i guai giudiziari per il sottosegretario
Castiglione dell’ Ncd e ora per il senatore, sempre Ncd, Azzollini,
presidente della Commissione Bilancio. Addirittura per Azzolini si
chiede l’arresto.
E a questo punto il Pd è in imbarazzo: terrà fede a quello che ha
detto Renzi a proposito di de Luca (“per me è innocente fino al terzo
grado di giudizio”) e dunque, visto che mancano gli elementi di
pericolosità che potrebbero consigliarne l’arresto, negherà ai
magistrati la gioia di mettere le manette al senatore? Oppure eviterà il
braccio di ferro, e per tenersi buona l’Anm sacrificherà questo
Azzollini e Azzollini finirà anche lui in prigione come successe a Papa a
Galan e al renziano Genovese?
I magistrati aspettano di capire proprio questo. Probabilmente
qualche dichiarazione un po’ troppo garantista di Renzi non è piaciuta e
ora è il momento della verifica. Renzi lo sa, non può tirare troppo la
corda. I magistrati, se lo vogliono, sono in grado di far cadere il suo
governo. Altro che Cuperlo e Civati
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