sabato 13 giugno 2015

IGNARO MARINO RESPONSABILE DEL GIUBILEO ? NON SCHERZIAMO. RENZI CERCA SOLUZIONI


E tre !  In tre giorni, tanti sono gli articoli del Corriere della Sera decisamente non favorevoli (eufemismo) al Sindaco di Roma,  "Ignaro" (come lo ha sarcasticamente ribattezzato Grillo, riferendosi al suo non essersi accorto di nulla del malaffare che impreversava in Campidoglio, coinvolgendo anche il PD e uomini da lui scelti). Divertente e dissacrante il primo di Roncone (http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2015/06/e-anche-il-corriere-della-sera-mollo.html ), più serio e ugualmente pesante il secondo della Guerzoni ( http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2015/06/il-malaffare-nella-capitale-e-la-guerra.html ), oggi il commento di Macaluso, che invita Renzi a non sfidare il buon senso.
Se proprio non si possono prendere in considerazione le elezioni anticipate, nonostante il terremoto che ha investito il comune di Roma per le storie di malaffare di Buzzi e company, poiché per il PD sarebbero un bagno di sangue (la prospettiva è di essere escluso addrittura dal ballottaggio, dove invece andrebbero i grillini contro la lista di Marchini, immaginando una sua ricandidatura), nemmeno è pensabile che questa giunta e questo sindaco gestiscano una cosa grande, difficile  e potenzialmente ricca come il giubileo straordinario convocato dal Papa da dicembre prossimo e per un anno. Di qui l'idea, sponsorizzata dal giornalista, della nomina del Prefetto Gabrielli quale commissario dell'evento.
Marino però fa fuoco e fiamme contro questa soluzione, sia per la macroscopia mortificazione pubblica, sia per la definita marginalizzazione politica. In realtà rimarrebbe un sindaco per "l'ordinaria amministrazione", in attesa che la bufera passi ( ma bisogna chiedere al dr. Pignatone se passa, visto che ogni tot mesi manda su un altro scossone di magnituto non indifferente...) e si possa pensare ad elezioni non disastrose.
L'arma di Marino sembrerebbe proprio questa : o mi lasciate spazio significativo, anche sul giubileo, oppure io mi dimetto subito e il tempo che vorreste non ve lo do. 
Di qui l'idea di un compromesso, con una sorta di apparente diarcato sul Giubileo, con Gabrielli non "commissario" ma coordinatore che collabora col sindaco. In realtà, il Prefetto, giustamente, chiede compiti, ruoli e responsabilità chiare, che se no la rogna non se la prende.
Vedremo che equilibrio troveranno. Certo, osserva Macaluso ricordando Biagi, si può essere a sinistra di tutto però non del buon senso.
Almeno, si dovrebbe.


NON SCIUPIAMO IL GIUBILEO
 MEGLIO UN COMMISSARIO
Antonio Macaluso 
 
 

Sfidando tutto e tutti, lo stanno difendendo per tenerlo al suo posto di sindaco. Ma affidargli anche la gestione del Giubileo che scatterà il prossimo 8 dicembre è un azzardo che neanche un uomo di fegato come Matteo Renzi sembra voler compiere. Come scrisse Enzo Biagi, si può essere a sinistra di tutto, ma non del buon senso. E il Pd con il buon senso ha diversi conti aperti, a cominciare da quello che riguarda il futuro di Roma.
   Intanto: che piaccia o no a molti esponenti Pd, Ignazio Marino è uno di loro. Poi: la federazione romana è così a pezzi che il presidente del partito Matteo Orfini ne è il commissario e Marino accusa che «il mio nemico è stato il Pd di Roma». Logico che Orfini difenda Marino. Come il vicesegretario del partito, Lorenzo Guerini: «L’interesse di Roma è che Marino resti sindaco».
   Ecco, sul fatto che questo sia l’interesse dei romani, fioccano dubbi, vacilla il buon senso. 

Se il collega di partito Walter Verini, ex braccio destro di Walter Veltroni, parla di una Roma «che somiglia alla Chicago anni 30», il sindaco qualche responsabilità dovrà pur averla. E allora, devono aver pensato Renzi e il suo stato maggiore, come si fa a far gestire a Marino anche il Giubileo, con gli oltre 500 milioni che dovrebbero arrivare per favorirne la riuscita? Non sarebbe meglio affidarsi ad una figura come il prefetto Gabrielli, che di emergenze — e non è questa emergenza? — se ne intende?
   Ufficialmente la decisione non è presa — arriverà nei prossimi giorni da Palazzo Chigi — ma il sindaco è furibondo (umanamente comprensibile) e briga per rientrare in partita. Ma qui si riaffaccia il tema della buona politica e del buon governo. Dove la prima è condizione del secondo. Il che vuol dire che la riuscita del Giubileo si decide già da ora, con la scelta degli uomini che dovranno evitare a Roma l’ennesima brutta figura. Le ambizioni dei singoli e gli equilibri di partito possono aspettare. Come dire, talvolta sarebbe meglio accontentarsi ...

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