venerdì 12 giugno 2015

NEL GIORNO IN CUI L'EUROPA CI VOLTA LE SPALLE, A MILANO DEI SUDAMERICANI STACCANO IL BRACCIO AD UN CAPOTRENO COL MACHETE



Nel giorno in cui ci viene confermato che l' Europa Unita è una pagliacciata, e quando capitano le rogne ognuno si deve grattare le sue - mi riferisco alla retromarcia di Junker e della UE sulle quote di immigrati da distribuire tra i vari paesi della cd. Unione, che sarà "volontaria"...figuriamoci ! - , arriva la notizia di cronaca di una incredibile aggressione ad un capotreno avvenuta a Milano.
L'uomo, facendo semplicemente il suo lavoro, aveva chiesto il biglietto ad un gruppetto di giovani sudamericani, è stato aggredito a colpi di machete (!!!) e ha subito l'amputazione del braccio (che per fortuna i chirurghi sono riusciti a riattaccare...bisognerà vedere la funzionalità). 
Colpito anche un collega ferroviere che era intervenuto in soccorso. 
Ora, bisogna saperne di più, la notizia è recente, e magari questi sudamericani sono addirittura dei turisti dell'Expo (mi viene un po' da dubitare, ché se avevano i soldi per l'aereo, magari il biglietto del treno se lo compravano e comunque i turisti non vanno in giro col machete), però le due notizie, nello stesso giorno, suonano veramente malissimo. 
Si può essere buonisti e umanitari finché si vuole, ma il problema dell'immigrazione è gravissimo e va affrontato ormai in modo sistematico, con una strategia vera, non più rincorrendo l'emergenza. 
Di pari passo, quello della sicurezza, non legato solo all'immigrazione ma anche alla crisi economica e al crescente numero di desperados che vanno in giro. 
E non tiriamo fuori la solita ricetta dell'"inasprimento delle pene", l'unica cosa che sanno fare i governanti. La sicurezza passa per l'adeguato controllo e la prevenzione, poi certamente per la punizione dei reati e la certezza delle pena. Prevedere semplicemente più galera è sistema buono per i gonzi. Oddio, non è che ce ne siano pochi...





Due sudamericani fermati per l’aggressione col machete in stazione a Milano

Riattaccato il braccio al capotreno. Al vaglio i video delle telecamere di sorveglianza 
   
ANSA
Il luogo dove due ferrovieri sono stati aggrediti nella stazione del passante ferroviario di Villapizzone

milano
Sono ancora in Questura, a Milano, a disposizione degli investigatori, i due sudamericani bloccati ieri dagli agenti delle Volanti nelle fasi successive alla brutale aggressione di un capotreno e di un ferroviere intervenuto per aiutarlo, avvenuta ieri sera su un treno proveniente dal sito di Expo, lungo il passante ferroviario.  


LE INDAGINI  
Ufficialmente i due sono stati «fermati per identificazione» cioè solo controllati. Al momento non è ancora chiaro se siano sospettati di qualcosa. Di certo sono stati sentiti a lungo dalla polizia, che è anche in attesa di ricevere i filmati dell’impianto di videosorveglianza del vettore ferroviario. La visione delle immagini potrebbe aiutare molto gli investigatori della Squadra Mobile, a cui, fanno sapere in via Fatebenefratelli, sono state affidate le indagini.  


L’AGGRESSIONE  
È stata un’aggressione bestiale quella a colpi di machete ad opera di un gruppetto di giovani sudamericani che non volevano mostrare il biglietto sul treno del passante ferroviario alla fermata di Villapizzone, alla periferia di Milano, lungo il tragitto che porta i passeggeri a Expo. Il capotreno che voleva controllare i biglietti è stato colpito al braccio sinistro. Inizialmente sembrava che rischiasse l’amputazione, ma dopo un lungo intervento l’arto gli è stato riattaccato e ora si trova in prognosi riservata.  

IL FERROVIERE FERITO  
Anche un ferroviere fuori servizio, che era intervenuto per aiutarlo è stato colpito alla testa ed è stato trasportato all’ospedale Fatebenefratelli con un trauma cranico che non sarebbe grave. Il gruppo, composto da tre o cinque giovani è riuscito a fuggire prima dell’arrivo della polizia. All’aggressione avrebbe assistito una donna che è scappata subito dopo per lo spavento. 

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