Ricordate la Troika che non doveva esistere più ? Nemmeno atterrare ad Atene ? Bene, contrordine compagni : gli 80 miliardi del terzo programma di aiuti, se arriveranno, verranno di fatto gestiti sotto la supervisione dei plenipotenziari delle tre famigerate istituzioni, cioè la BCE, l'FMI la Commissione UE.
Non a caso Salvini e Grillo, tra quelli che avevano applaudito all'OXI del popolo greco, sono infuriati e parlano di colpo di stato.
L' "intesa" (le virgolette le ritengo d'obbligo, sia perché ancora voglio vedere cosa accadrà in Grecia a fronte di questa debacle politica, sia perché forse il termine più proprio sarebbe "capitolazione") è intervenuta all'alba di stamane, lunedì 13 luglio. Sui quotidiani ci sono dunque i commenti relativi alle fumate nere di ieri, e dovremo aspettare ancora qualche ora prima di vedere le prime considerazioni dei politologi di mestiere.
Intanto propongo cinque flash, scelti dal Corriere della Sera, a cura di Cristina Argento, che fermano 5 momenti topici del drammatico Summit. Due in particolare mi hanno colpito : il tedesco Scahuble che stizzito si rivolge a Draghi ammonendolo a "non trattarlo da stupido", il greco Tsipra che si sarebbe ad un certo punto tolto la giacca esclamando "prendetevi anche questa !".
Una cosa buona questa UE ce l'ha, viene da pensarlo : in altri tempi, un livello di tensione così alto chissà a cosa avrebbe portato.
Grecia, l’accordo dopo la maratona
Parole e gesti della lunga trattativa
Lo
sguardo di Lagarde su Tsakalotos, il «non sono uno stupido» di Schäuble
a Draghi, la giacca di Tsipras e il warterboarding mentale sul premier
greco Uno «scambio di vedute» (così l’ha definito la Banca centrale europea) dai toni sicuramente accesi quello tra Wolfgang Schäuble e Mario Draghi. Nervi tesi domenica quando il ministro delle Finanze tedesco si sarebbe rivolto al presidente della Bce con un inviperito «non prendermi per uno stupido» mentre spiegava ai 19 ministri finanziari della zona euro quanto era stato fatto nel 2012 per alleggerire il debito greco. Berlino di fatto non ha mai digerito il «whatever it takes» («costi quel costi») del numero uno della Banca centrale per salvare l’Eurozona. Schäuble ha fatto negare tutto. Ma secondo alcune fonti proprio l’aggiornamento della riunione dell’Eurogruppo è stato deciso dopo lo scambio di battute.
L’accordo sulla Grecia è stata raggiunto dopo una maratona negoziale conclusasi lunedì mattina e lunga più di 17 ore: anche in questo caso non sono mancati momenti di grande tensione. Uno dei momenti più duri dell’Eurosummit, come riferiscono tutte le agenzie di stampa, quello in cui il premier greco si è tolto la giacca e porgendola ha detto: «Prendete anche questa!»
Hanno fatto il giro del mondo le immagini del numero uno del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde che vigila sul neoministro delle Finanze greco Euclid Tsakalotos. L’accordo raggiunto a Bruxelles sulla Grecia prevede il ritorno della Troika ad Atene. Le «tre istituzioni» riprenderanno la normale supervisione del programma di salvataggio della Grecia, ha spiegato Angela Merkel. E la foto dello sguardo di Lagarde su Tasakalotos sembra la perfetta anticipazione del compromesso raggiunto.
La denuncia arriva dal Guardian: il premier Tsipras, sostiene il quotidiano britannico citando una anomia fonte diplomatica europea, è stato sottoposto a un «massiccio waterboarding mentale» durante il suo incontro riservato con Angela Merkel, François Hollande e Donald Tusk. Il waterboarding è una forma di tortura usata dalla Cia per i suoi interrogatori. Ai prigionieri, immobilizzati in modo da avere i piedi più in alto della testa, viene gettata acqua in faccia e la sensazione per le vittime è quella di essere a un passo dalla morte per annegamento.
L’accordo raggiunto all’unanimità sulla Grecia ha più vantaggi che svantaggi»: questa la valutazione a caldo di Angela Merkel. La cancelliera tedesca domenica scorsa aveva usato le stesse identiche parole per frenare in qualche modo una intesa su Atene. «Non ci sarà un accordo a qualunque costo, dovremo valutare se i vantaggi sono superiori agli svantaggi» aveva detto Merkel al suo arrivo all’Eurosummit. «I negoziati saranno durissimi, la valuta più importante che si è persa è la fiducia».
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