giovedì 20 agosto 2015

FREUD E COMPANY ? MEGLIO DIETRO IL LETTINO CHE IN TRIBUNALE

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Irvin D. Yalom insegna psichiatria alla Stanford University. E' anche scrittore di best seller internazionali. 
In Italia sono stati pubblicati, dalla casa editrice Neri Pozza, i romanzi psico-filosofici : La cura Schoenauer, Le lacrime di Nietzsche, Il Problema Spinoza, Il Dono della Terapia e Sul lettino di Freud.
Io li ho letti quasi tutti (mi manca il penultimo, che non è un romanzo), apprezzandoli molto, in particolare Le lacrime di Nietzsche.
Oggi ho finito di leggere il suo ultimo libro, che suggerisco.
Ne parlo non per recensione letteraria - anche se sono sicuro che se qualche amico deciderà di leggere qualcosa di questo autore, poi me ne sarà grato - ma perché in questi giorni, causa il clamore suscitato dal caso di Martina Levato, si è dibattutto molto sui media e soprattutto sulla rete dei problemi correlati e quindi la giustizia minorile, il suo (non)funzionamento, l'affidabilità delle perizie psicologiche. 
Ora, prescindiamo dal mio personale sfavore per gli psicologi "da Tribunale", quelli che per mestiere hanno scelto di fare principlamente i consulenti ora d'ufficio , ora di parte (ben remunerati questi ultimi, anche se poi la loro rilevanza , in questo ruolo, è pari a zero, ché poi sempre i giudici si azzerbinano sulle tesi del perito da loro prescelto, a prescindere dalla validità, a volte solare, delle obiezioni sollevate dagli altri, di parte e quindi, per definizione, non attendibili), capaci di difendere ora la PAS, domani di rinnegarla (è solo un esempio, troppi se ne possono fare), in funzione degli interessi del cliente, pronti ad istruire quest'ultimo sul modo di comportarsi negli incontri teoricamente finalizzati a stabilire le vere caratterialità delle parti interessate al giudizio, utili per la decisione, financo preparandoli ad affrontare i test e favorire esiti più benigni.
Lasciamo perdere tutto questo pattume.
Limitiamoci, in questo caso, a leggere qualche pagina di uno di loro, famoso e di successo letterario, per vedere come vengono descritti, ne "Sul lettino di Freud" Risultati immagini per Irvin D. Yalom sul lettino di freud  alcuni aspetti della loro pseudo scienza.

Iniziamo da un dialogo tra due psichiatri (meglio, per me, degli psicologi :  almeno sono medici) dediti alla psicanalisi.
Ernest, uno dei protagonisti del romanzo, si rivolge all'amico, Paul, e ad un certo punto osserva : 
- La scienza della psicoterapia ha ormai quasi cento anni...-
e l'altro (psicanalista pure lui, ricordo) ribatte sostenuto :
- Scienza ? Stai scherzando ? Merda, è scientifica quanto l'alchimia. Forse meno ! -

Questo evidentemente non significa che quei due non credano nel loro lavoro, ma semplicemente che sono consapevoli che NON di scienza si tratti. L'analisi procede per tentativi, per interpretazioni, seguendo sì delle tecniche - che nel tempo mutano anche in relazione agli errori rilevati nelle precedenti - e può avere anche dei buoni risultati, ma nel tempo e grazie alla volontà e alla serietà del paziente.
Se quest'ultimo MENTE, non è affatto vero che il terapeuta lo scopra senz'altro e velocemente, anzi.
Perché l'analisi, ancorché preveda delle "resistenze" (scavare dentro di sé, tirare fuori traumi rimossi, è doloroso ), parte dal presupposto che il paziente voglia guarire, e quindi tendenzialmente non menta. Almeno, non consciamente. Perché pagherebbe fior di euro per ingannare il terapeuta e precludendosi la possibilità di stare meglio ? 
E' per questo motivo - oltre che per giusto interesse professionale - che i terapeuti sono così rigidi sul fatto di pagare le sedute anche quando disdette (con eccezioni se fatto in ampio anticipo) e sulla necessità che il prezzo sia significativo per le tasche del paziente. Anche questo aspetto FA PARTE, dicono, della terapia. Comoda, come spiegazione, però ha un fondo di profonda verità. Vale, in misura diversa, anche per le altre professioni, se ci pensiamo bene.

Nelle aule di Tribunale le cose sono diverse. Le parti - e questo purtroppo vale perfettamente anche per il pubblico ministero, che pure dovrebbe portare avanti un'istanza di "giustizia" e non di parte - vogliono VINCERE, e se per questo devono ingannare, provano a farlo.
Con qualunque mezzo sufficientemente legittimo (e qualche volta anche no), e avvocati e periti di parte sono pagati per aiutarli. 
In Italia addirittura attore e convenuto nel processo civile, l'imputato in quello penale, sono autorizzati a mentire, senza per questo essere perseguiti (non vale negli USA per esempio). 
Ma i CTU, i periti nominati dal Tribunale, eminenti psicologi o psichiatri, non si faranno certo ingannare da questi attori principianti !!
.....
Torniamo al libro.
Uno psicanalista - tra l'altro affermato e per questo molto sicuro della propria bravura professionale - si fa truffare da un tizio che si presenta come suo paziente e alla fine gli molla il pacco...
Si rivolge ad un avvocato e, riflettendo sull'accaduto, osserva :
- Pensi al rischio che ha corso, consideri il suo bersaglio : uno psicanalista. Ammetto che con me ha funzionato, e tuttavia è andato a scegliersi un osservatore altamente addestrato a esaminare il comportamento umano, uno che avrebbe potuto benissimo accorgersi dell'inganno-
L'avvocato replica :
- No dottore, non sono d'accordo. Ho avuto molte esperienze che suggeriscono esattamente l'opposto. Non ho libertà di parlare delle mie fonti, ma ho la prova che gli psichiatri possono essere tra le persone più raggirabili. Voglio dire che, dopotutto, sono abituate a persone che dicono loro la verità, persone che pagano perché loro ascoltino le loro storie vere. Penso che sia molto facile imbrogliare uno psichiatra. 

Meditate gente, meditate...


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