giovedì 27 agosto 2015

"MIO PAPA' E' AMICO DI BERLUSCONI" . L'ETA', RIMPIANTA DA TRAVAGLIO, DEGLI ANTICAVALIERE

 Risultati immagini per il desiderio di essere come tutti

Non sarei tornato sull'argomento, berlusconiani e anti, perché ho veramente detto tutto quello che avevo da dire al riguardo, e una summa utile l'ho fatta grazie a Francesco Piccolo e al suo magico libricino "Il Desiderio di essere come TUTTI, vincitore tra l'altro del Premio Strega (un affronto deve essere stato per gente come Travaglio e soci ! ) sul quale scrissi un paio di post ( http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2013/11/va-bene-lo-uccido-io-berlusconi-ma-poi.html ).
Se fossi come lui, quel libro, appena letto, lo avrei dovuto inviare in regalo al mio faticoso amico Cataldo (gli voglio bene, ma quanta pazienza !!) , uso da parte sua a invadermi la bacheca di FB con post finalizzati a dimostrarmi, nelle nostre opposte posizioni su quasi tutto, che lui ha ragione e io ho torto.  Invece non l'ho fatto, né faccio come lui : non lo "taggo", sapendo che è assolutamente inutile. Evidentemente lui ci prova gusto, e che amico sarei se, censurandolo (su FB si può, conferendo giustamente Zukerberg tale potere ai titolari dei vari "Diari" ), lo privassi dei suoi piccoli piaceri ? Magari un giorno rinsavisce e la smette da solo. 
Naturalmente Cataldo, come tantissimi, è stato ed è un fiero antiberlusconiano, uno convinto che il Cavaliere sia stato e forse, nonostante la marginalizzazione attuale, sia ancora il peggior male per la Repubblica italiana. 
Avendo da sempre criticato, stigmatizzato e polemizzato aspramente con questo popolo di malati, ovviamente sono stato collocato da questi tra i fan del MALE. 
Non è mai servito ricordare che io, liberale da quando avevo 14 anni ( quando al liceo imperavano gruppettari della sinistra extraparlamentare e figicciotti - i giovani del PCI , con qualche rado fascista), non fui abbagliato nel 1994 dalla discesa in campo di Berlusconi, nonostante l'evocazione della "Rivoluzione Liberale" (votai Alleanza Democratica, rapidamente scomparsa), e nelle tornate elettorali successive, ben 5, solo una volta gli diedi il voto, ma non per fiducia in lui - nel 2008 si era bello che capito che di liberale nei governi di centrodestra c'era ben poco - quanto come schiaffone postumo al governo dell'Unione di Prodi, un caravanserraglio appiccicaticcio, con formazioni politiche che andavano da Mastella a Ferrero passando per Di Pietro e Bertinotti, per cui avrei votato pure la buonanima del Duce, cavaliere Benito Mussolini !
Nell'ottica della guerra tra bande, quale fu ed è quella tra berlusconiani e anti, non c'è spazio per i "terzisti", e infatti ricordo le sprezzanti parole di Eugenio Scalfari sulle posizioni mediane del Corriere della Sera, reo di non prendere posizione netta, pur non risparmiando critiche ai governi di Berlusconi (Paolo Mieli, allora Direttore, nel 2006 fece pure un endorsement a favore del centrosinistra in vista delle nuove elezioni politiche). 
Cose già dette e scritte.
Ma ora Renzi riporta il riflettore su quei tristi anni - che furono formidabili però per il popolo e l'intellighenzia di sinistra, che si poteva ritrovare a cena o in salotto a fomentarsi e a sfidarsi su chi parlava peggio del cavaliere oscuro - accomunando in un biasimo (quasi) paritario i due fronti, denunciando la paralisi a cui questo scontro destinò l'Italia.
Travaglio se ne duole, comprensibilmente, essendo stato uno dei capi del fronte anti - anzi è diventato milionario grazie a questo : Berlusconi per lui è stato altro che la manna ! - e sul Fatto quotidiano mette su le foto degli "eroi" di quella battaglia. 

Chissà Travaglio, e gli altri come lui, che spiegazione dà del fatto che sono passati quasi 4 anni dalla defenestrazione - con sistemi sicuramente poco democratici - di Berlusconi da Palazzo Chigi, con tanto di brindisi e fanfare (sono mancate le monetine, strano...) e l'Italia è tutt'altro che guarita dai suoi mali endemici.  Debito pubblico, disoccupazione, spesa statale elefantiaca, sprechi, mancata crescita, asfissia burocratica e fiscale...(l'ordine è casuale). Non sono serviti l'unto del Colle, Mario Monti, cui pure una marea di ingenui (quelli in buona fede), guardarono come al salvatore della patria, Enrico Letta, durato in effetti assai poco grazie allo Jago sasalingo, e infine non sta riuscendo il rottamatore della seconda repubblica (ma per ora solo del vecchio PD, cosa peraltro meritoria), il premier in carica. Certo, stiamo attraversando una crisi economica epocale e non solo congiunturale, ma questo era vero anche nel 2011, visto che era iniziato nel 2007 negli USA e aveva cominciato a mordere in Europa dal 2008...
Anche qui, non si difende Berlusconi, che negli anni di governo (meno di 9, considerati i pochi mesi del 1994, i 5 anni dal 2001 al 2006 e i circa 3 dal 2008 al 2011) ha soprattutto badato a navigare a vista, tutelando se stesso e le proprie aziende (è anche vero che quando ha provato lui a toccare l'articolo 18, per fare un esempio, si è ritrovato un milione di persone in piazza, sorte non toccata a renzino). Però si osserva che nei famosi 20 anni, la sinistra(centro) ha governato per un periodo sostanzialmente identico ( ai 5 della staffetta Prodi-D'Alema, vanno aggiunti non solo i 2 del Prodi bis ma anche il periodo del governo Dini, durato circa un anno e mezzo e non certo di centrodestra) e il disastro, oggi da tutti denunciato, della riforma dell'articolo V della Costituzione, con un decentramento a favore della spesa regionale assolutamente funesto, fu assolutamente opera di Prodi e C. 
E per 20 anni le altre famose riforme, da tutti sempre evocate, non presero piede, anche perché l'attenzione, e la rissa, si concentrava su Berlusconi sì Berlusconi no. Lo hanno scritto e detto in tanti, anche a gauche (Ilvo Diamanti, Eugenio Berselli, solo per citare un paio di nomi noti ai lettori di Repubblica).
Francesco Piccolo, come già ricordato, ci ha fatto un libro, autoironico e sagace, di cui qui riporto due passaggi (ma lo scritto è pieno di aneddoti utili...) :
"A casa, l'ho pronunciato così tante volte (il nome di Berlusconi ndC ) che all'asilo di mio figlio - quando un bambino ha detto che era arrivato tardi perché i taxi non c'erano a causa di un uomo cattivo che si chiama Berlusconi ( e sul fatto che un bambino di tre anni pensi queste cose, ci sarebbe molto molto da dire) - la maestra ha chiesto agli altri bambini se conoscevano Berlusconi e tutti hanno risposto di no; tranne mio figlio, che invece ha detto, sì, è un amico di papà."
...

" Ho sentito Ermanno Olmi, in un incontro pubblico , cominciare un ragionamento con questa frase : va bene, lo uccido io Berlusconi, ma poi ? - voleva dire, con tutta evidenza, che bisognava essere meno certi che con la fine di Berlusconi si sarebbe risolto ogni problema del Paese..."






Nessun commento:

Posta un commento