"Ha violato il dovere di diligenza e correttezza". E’ duro l’atto d’accusa mosso dal Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Pasquale Ciccolo, nei confronti del Procuratore Aggiunto di Bologna, Valter Giovannini, riguardo alla vicenda della farmacista Vera Guidetti. Nel documento di quattro pagine finito sul tavolo del ministro di Giustizia e del Consiglio superiore della magistratura si afferma che il magistrato "è incorso nella violazione nei doveri di diligenza e correttezza".

L'interrogatorio della farmacista. Nella “carta”, che ripercorre i fatti del marzo dello scorso anno, si ricorda il furto in una abitazione durante il quale erano stati sottratti beni per 7/800 mila euro. Un furto di gioielli e oggetti preziosi per il quale era stato indagato Ivan Bonora, personaggio di piccolo spessore criminale successivamente balzato agli onori della cronaca. Intercettando Bonora la polizia era arrivata alla farmacista Vera Guidetti, nei confronti della quale la squadra mobile "aveva chiesto di estendere le indagini". Secondo la ricostruzione, nei confronti della Guidetti "Giovannini procedeva all’esame di quest’ultima che ammetteva di aver ricevuto degli oggetti" dal ladro. Da qui la sospensione dell’interrogatorio, avendo la farmacista "acconsentito ad accompagnare gli investigatori presso la sua abitazione", dove aveva consegnato e indicato diversi oggetti di valore ricevuti da Bonora.
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Le accuse. Ed ecco il fatto: "A tal punto, nonostante la Guidetti - sequestratile tali oggetti - fosse stata invitata dalla polizia giudiziaria a nominare un difensore di fiducia, il dottor Giovannini, persistendovi nelle forme di persona informata sui fatti", successivamente "riprendeva in Questura l’esame della Guidetti, portandolo a compimento dopo due ore".
Per l’accusa "così operando, Giovannini ha gravemente e colpevolmente violato le norme processuali, per inescusabile trascuratezza verso le relative garanzie difensive a tutela dell’indagata". Altro elemento di contestazione è poi la circostanza secondo cui, dopo essere stata intercettata mentre parlava con Bonora in una saletta della Questura, le immagini furono mostrate alla farmacista "alla ripresa della verbalizzazione (...) con la Guidetti in evidente stato di agitazione". Un episodio che avrebbe "arrecato ingiusto danno alla Guidetti che, temendo per la sua reputazione a causa della particolare attenzione mediatica (che sapeva già) suscitata dalla vicenda, moriva suicida dopo aver cagionato la morte della madre".
 
"Comportamento scorretto". L’atto di accusa vede poi nuovamente protagonista il magistrato di "comportamento gravemente scorretto nei confronti della dottoressa Morena Plazzi, sostituta designata per il turno esterno dell’11 marzo 2015". Informato dalla polizia giudiziaria che erano stati trovati i due cadaveri e che era stato trovato un biglietto "in cui si affermava “il dottor Valter Giovanini mi ha trattata come una criminale non credendo alla mia buona fede ed onestà”, si recava sul posto, senza neppure averne informato la Pm, e nonostante questa - quando Giovannini non era ancora arrivato all’abitazione - lo avesse raggiunto telefonicamente per avvertirlo del rinvenimento e dello scritto col suo nome". Così facendo si sarebbe "intromesso nell’attività spettante al pm".