Conosco più di qualche lupetta romanista che soffrirà per un po' di una sindrome di vedovanza, e del resto, da un punto di vista di fascino e appeal maschile, obiettivamente tra Lucianone Spalletti - che torna sulla panchina della Roma - e il bel tenebroso Rudy, non ci può essere confronto.
Tra i tifosi uomini invece, a sentire le radio, c'è quasi unanimità nel plaudire sia alla cacciata del trainer francese che alla scelta dell'usato che può tornare buono.
In effetti Spalletti nel periodo in cui allenò la Roma fece ottime cose, realizzando un ottimo gioco e vincendo anche un paio di coppe Italia, trofeo non primario ma pur sempre un "titulo" per dirla alla Mourinho...
In realtà, quello che vale è l'assenza totale di memoria tipica del tifoso. E' vero che Spalletti si è mostrato un bravo allenatore, ma è altrettanto vero che quando se ne andò dalla capitale non lo fece proprio in tranquillità..., e così Garcia, oggi bocciato da tutti, per un anno e mezzo (il primo e fino al girone d'andata dello scorso) era considerato il condottiero giusto, quello che aveva riportato la chiesa al centro del villaggio, che aveva sfidato la Juve annunciando, dopo l'immeritata sconfitta a Torino di due anni fa, che la Roma avrebbe vinto lo scudetto... Arrivò seconda, a 17 punti di distanza, in realtà mai insidiando, per tutto il ritorno, il primo scudetto di Allegri.
I proclami di Garcia me lo rendevano antipatico, e non piango per il suo fallimento. Però non posso non rilevare la costante patologia del tifoso tipo, immemore e ingrato, legato sempre e solo ai risultati.
Guardate dov'è finito il disprezzato Louis Enrique...
Valdisseri, commentando la notizia per il Corsera, biasima la conduzione della vicenda da parte della società giallorossa.
Difficile dargli torto, specie per il finale.
Pallotta poteva chiedere a Zamparini o Cellino ragguagli su come si licenzia un allenatore senza tante storie e teatro.
Qui è andato in scena per quasi due mesi un vero e proprio melodramma.
Anche queste cose fanno poi la differenza su chi vince e chi perde.
Roma, ufficiale il ritorno di Spalletti
Dopo sei anni e mezzo riecco Luciano
La trattativa chiusa nella notte a Miami: Rudi Garcia esonerato appena
prima di mezzogiorno. L’allenatore di Certaldo ha trovato l'accordo anche sullo
staff
di Luca Valdiserri
Luciano Spalletti è il nuovo allenatore della
Roma, il quinto in cinque anni della proprietà americana. In tempi di
comunicazione veloce il primo annuncio non arriva dal canale ufficiale, cioè la
società giallorossa, ma da Sky Sport 24. Irrituale, forse, ma
perfettamente in linea con questa storia che ha intrecciato i destini
dell’allenatore toscano - che a Roma era già stato per quattro anni e due
partite, portando tre terzi posti, due Coppe Italia, una Supercoppa italiana e
due quarti di finale di Champions League - e di Rudi Garcia.
L’attesa della conferma sul sito internet della
AS Roma nasceva da procedure necessarie: prima di dare la notizia del nuovo
arrivo bisognava dare quella dell’esonero. Un segreto di Pulcinella, ma
necessario. Luciano Spalletti era volato martedì a Miami per incontrare James
Pallotta, con un accordo già preparato dagli incontri precedenti con il braccio
destro del presidente, Alex Zecca, e con il d.s. Walter Sabatini. C’erano
alcuni dettagli da mettere a posto, sullo staff e sulle strategie del mercato
di gennaio, e le due parti hanno trovato un accordo che proverà a togliere la
squadra dalle secche dove l’hanno portata le ultime dieci partite, gara
campionato e coppe, di cui Spalletti ha chiesto di poter introdurre nello staff, anche in due tempi, uomini di sua fiducia. Lo staff dei preparatori atletici e dei medici, scelti personalmente da Pallotta a inizio stagione e fonte di attrito con Garcia, resteranno almeno fino al termine del campionato. Sul mercato è molto vicino l’accordo con Adriano, il terzino del Barcellona, ma Spalletti vorrebbe anche ricreare un gruppo italiano importante dentro la squadra. Dal 2005 al
Nessun commento:
Posta un commento