martedì 16 febbraio 2016

50ENNI DATEVE PACE ! L'IRRIDENTE FILM DI BRIZZI SUGLI "EVER YOUNG"



Bè come non dare ragione a Fausto Brizzi, regista e autore del nuovo film, presto nelle sale, titolato Forever Young e dedicato ai 50 enni odierni, giovani negli anni '80 e determinati a restare 20enni per sempre... : DATEVI PACE, la sua esortazione, che sottoscrivo.
Cercare di essere giovanili, curandosi fisicamente ed esteriormente oltreché mentalmente, è cosa buona e giusta. Ma imitare i figli, vestendosi e atteggiandosi come loro, è altro. Oltre al ridicolo, sempre in agguato, c'è pure il rischio di farsi male, sia emotivamente ( ché magari qualche giovane un po' crudele la verità te la dice ) che fisicamente (un bell'infartino mentre ci alleniamo per la maratona).
Conosco molti coetanei affetti da questa sindrome che non c'entra con Peter Pan. E' altra roba, e infatti tocca le donne quanto se non più dei maschietti.
Personalmente, credo che ogni cosa abbia il suo tempo.
Banale, ma probabilmente vero. 


Il Corriere della Sera - Digital Edition

50 enni irriducibili
Sindrome da ex ventenni degli anni Ottanta: faticano ad adeguarsi all’età che avanza «I segni del tempo vissuti come perdita»

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«Qual è il senso di questa storia? Beh, cinquantenni, datevi pace…». Fausto Brizzi (47 anni, esordì nel 2006 con Notte prima degli esami , manifesto di una generazione) non dice di più sul suo ultimo film, Forever young , che uscirà nelle sale il 10 marzo. Ma il messaggio è quello: un invito alla generazione degli ex ventenni degli anni Ottanta, ormai adulti maturi, a far pace con la propria età, a non fingersi eterni adolescenti un po’ appannati dal tempo che passa. Nel film, che Brizzi ha scritto con Marco Martani e Edoardo Falcone (prodotto da Wildside e Medusa Film, distribuito da Medusa) i protagonisti sembrano rifiutare l’anagrafe del 2016, rifugiandosi nei ritmi rassicuranti degli Anni 80 (si canta a squarciagola, girando dischi di vinile, Total Eclipse of the heart di Bonnie Tyler, del 1983) e inseguendo amori giovani: Giorgio-Fabrizio Bentivoglio è accasato con una splendida ventenne ma cede, quasi con trasgressione, alla sua coetanea Stefania-Lorenza Indovina, Dj Diego-Lillo (la metà di Lillo e Greg) pretende di restare deejay per ragazzini dopo trent’anni di attività (e considera «da malati» corteggiare le «anziane», che quindi hanno la sua età), Franco-Teo Teocoli si allena per la maratona nonostante l’infarto, Angela-Sabrina Ferilli ha una storia con un ventenne figlio dell’amica Sonia-Luisa Ranieri.
Si ride, certo, ma si riflette su un costume sempre più diffuso: l’incapacità di «diventare adulti», la percezione di restare «giovani per sempre», appunto «Forever Young». Non è difficile capire il perché, spiega Pierluigi Policastro, presidente della Sipap, Società italiana psicologi area professionale: «In una società in cui le aspettative di successo sono legate all’immagine esteriore e all’efficienza che si vuole ostentare davanti agli altri, le rughe e i segni del tempo che passa sono interpretati più come una perdita che come il grande arricchimento frutto dell’esperienza. Io stesso sono a un passo dai cinquant’anni e sto ritrovando i compagni di scuola su WhatsApp. C’è chi fatica ad accettare i cambiamenti legati all’età». Quindi ha ragione Brizzi quando invita i cinquantenni a «darsi pace»? «Certo. È molto sano valorizzare la condizione anagrafica ricordando quanto siamo fortunati: abbiamo una lunga attesa di vita. Appena pochi anni fa non era così. Il segreto è valorizzare le proprie risorse in modo coerente con l’età. L’amore con persone più giovani? Il bello è sempre bello, e può essere un gioco. Più difficile costruire una progettualità tra persone con età ed esperienze molto distanti».
Lo statistico e demografo Roberto Volpi colloca proprio negli Anni 80 l’inizio del rifiuto dell’età che avanza: «Comincia allora la formidabile applicazione della tecnologia e delle scienze alla vita umana. Penso alla medicina, alla biologia, alla genetica, ovviamente alla chirurgia plastica sempre più raffinata. Negli ultimi dieci anni l’aspettativa di vita si è enormemente ampliata. Oggi una donna di cinquant’anni può immaginare di viverne altri quaranta, di cui trenta in buone condizioni fisiche. È inevitabile che tutto questo porti all’idea di una gioventù perenne, fenomeno che investe ora proprio gli ex ventenni degli Anni 80». Fenomeno destinato a durare? «Dopo l’esplosione, ci sarà un assestamento, l’allungamento della vita diventerà una regola». E allora, per dirla con Brizzi, si farà finalmente pace con l’età che l’anagrafe ci ricorda nei documenti.

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