domenica 21 febbraio 2016

SPALLETTI ALZA LA SFIDA : TOTTI ALLONTANATO DAL RITIRO GIALLOROSSO DOPO L'INTERVISTA AL TG 1

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Molti amici romanisti ai tempi dell'addio di Del Piero alla Juve mi dissero, con ragione, che il club non aveva trattato il campionissimo come si meritava . Alex voleva finire la carriera nella Signora, e alla penultima scadenza contrattuale aveva dichiarato alla stampa che lui era pronto a firmare in bianco.
Agnelli non gradì, perché in quel modo il giocatore lo stringeva nell'angolo, costringendolo di fatto al rinnovo.
Abbozzò, ma se lo ricordò per la scadenza successiva e anche nel post carriera. Probabilmente, finché Andra resterà presidente, per Alex non ci sarà posto nella dirigenza bianconera.
L'ultimo anno di Del Piero alla Juve però non fu malissimo.
Non era più titolare, però giocò abbastanza, segnò gol importanti, contribuì al ritorno della Juve alla scudetto dopo il purgatorio del post calciopoli.
E l'ultima sua partita allo stadium, con la Juve campione, resterà nella storia. Conte lo fece giustamente uscire prima della fine, e il saluto del pubblico fu da brividi. Indimenticabile.
Sicuramente anche a Totti accadrà così, ma intanto questa, che sembra essere la sua ultima stagione - non credo che a 40 anni, quanti ne farà a settembre, penserà di andare negli USA, o in Australia, come fece Alex - , si è messa molto male.
La querelle tra Totti e Spalletti, ha spaccato letteralmente la tifoseria romanista, tra la quale ovviamente è forte anche il partito storico e malato del "complotto" : questa polemica sarebbe inventata per fare del male alla Roma rediviva, per ostacolarla nella corsa alla Champions e, perché no, anche di più, ché basta vincerle tutte e gli altri sicuramente faranno passi falsi...
Ma al di là dei nipotini scemi di Giulietto Chiesa, i guelfi e ghibellini si affrontano senza esclusioni di colpi.
In realtà c'è un po' di torto e di ragione in entrambi i contendenti.
Totti ha ragione nel dire che la sua storia alla Roma merita rispetto.
Non ci sarà più nessuno come lui nel club giallorosso.
Allo stesso tempo, credo che abbia sbagliato nel non scegliere, come altri grandi ( mi viene in mente Platini, che smise a soli 33 anni, ma anche altri campionissimi del passato : Rivera, Mazzola, Baresi, Maldini) , di dire basta quando ancora era il capitano titolare della sua Roma.
Dall'altra parte Spalletti sarebbe stupido a pensare che Totti vada trattato in modo diverso dagli altri.
Ma del resto, l'egualitarismo demagogico E' STUPIDO.
Sempre.
Parimenti, il tecnico ha un traguardo importante da raggiungere (per la società sarebbe esiziale non arrivare almeno terza) e deve far in modo da preservare l'orgoglio del grande campione con l'esigenza del risultato. Può non essere facile.
Certo, i sei minuti col Real Madrid non sembrano un buon compromesso. E' vero che il riscaldamento di Totti era iniziato con la partita sull'1-0, quindi ancora in bilico. Ma sempre soli sei minuti avrebbe giocato, ancorché il Real non l'avesse chiusa col secondo gol. E poi, a quel punto, perché non rinunciare, visto che i giochi erano chiusi ?
.....
Mentre scrivevo queste righe, è arrivata la notizia ANSA che annuncia l'allontanamento di Totti dal ritiro della Roma.

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Francesco Totti allontanato dal ritiro della Roma. Ecco cosa era successo

Spalletti al capitano: 'Non sei più convocato per la partita di


Il tecnico della Roma, Luciano Spalletti e Francesco Totti: tra loro è rottura ufficiale © ANSA

Il capitano della Roma Francesco Totti è stato allontanato dal ritiro della squadra giallorossa in vista della partita di stasera con il Palermo. E' stato il tecnico Luciano Spalletti a comunicare stamattina al giocatore che non è più fra i convocati di stasera. Ieri sera Totti si era lamentato in un'intervista a Raisport, per il fatto di non giocare.

 E mo' ? Che diranno i complottisti ???
Di seguito come Luca Valdisseri , del Corriere, aveva dato la notizia dell'intervista incriminata di Totti.

 

Il Corriere della Sera - Digital Edition
 
«Sono Totti e merito rispetto Certe cose vanno dette in faccia»

In rotta con Spalletti: «A giugno valuterò cosa fare».
Tifoseria divisa in due
 
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ROMA Niente sarà più come prima. Basta fare un giro sui social o accendere una delle tante radio. L’immensa piazza romana e romanista non è mai stata così spaccata. Pro Totti e contro Totti. In percentuali variabili, in base all’età e alle «filosofie di vita».
Divisi come guelfi e ghibellini. Ci sono i romantici che non dimenticano 749 partite e 300 gol, una vita spesa tutta con la stessa maglia. Ci sono i pragmatici che chiedono che la bandiera della Roma venga «messa fuori rosa» perché è caduto nel culto della personalità. Pensa più a se stesso che alla Roma. Da una parte Francesco Totti. Dall’altra Luciano Spalletti. L’allenatore, nella conferenza stampa del mezzogiorno, ha fatto capire che Totti avrebbe giocato titolare, insieme a Dzeko, contro il Palermo. Sembrava una gran notizia, perché la coppia dei sogni estivi di scudetto, fin qui, è stata in campo insieme 57’ a Frosinone e 6’ contro il Real Madrid, mercoledì sera.
Sei minuti maledetti, come quelli di Gianni Rivera alla finale di Messico 1970 contro il Brasile. Francesco Totti non gira intorno al problema. Sei minuti, quando la partita era «marcia», con il Real avanti per 2-0, che hanno fatto venire a Francesco dei brutti pensieri. Quelli che aveva sintetizzato a un giornalista che, a fine gara, voleva intervistarlo: «Che ci fai con me, ormai?».
Non era una battuta, anche se Totti, molte volte, ha detto le sue verità sorridendo. Era il segnale di un malessere più profondo, legato ai pochi minuti giocati in stagione (219 in tutto) ma ancor di più a una fiducia e a un rispetto che Totti non sente più attorno a sé. Così, in un’intervista al Tg1, per entrare nelle case di tutti gli italiani, ha voluto chiarire una volta per tutte: «Non sto qua a dire: “Voglio giocare”, perché non l’ho mai fatto. Io sto bene, sono a disposizione, mi scade il contratto a giugno e valuterò qualsiasi cosa dovesse uscire. Così, però, non riesco a starci. Sto male io e chi mi sta intorno. Una gestione migliore? Sarebbe un bene per tutti. Vorrei il rispetto per quanto ho dato a questa squadra. Ci ho sempre messo la faccia. L’incontro con Pallotta? Io dirò la mia e lui la sua, sperando di uscire tutti e due contenti. Cosa mi aspetto? Correttezza. Il rapporto con Spalletti? Buongiorno, buonasera… Però lo stimo come persona e come allenatore. Dico alla società di tenerlo in considerazione anche per il futuro. Tante cose lette sui giornali, però, speravo me le dicesse in faccia».
Il rapporto con l’allenatore è diverso da quello di un tempo. C’è stata la Roma di Totti «falso nueve», nel 4-2-3-1 meravigliosa idea tattica. La forza di Spalletti è stata anche quel bellissimo passato. Ma il tempo scorre, Totti ha 39 anni. Lo sa anche lui. Però si aspettava qualcosa in più dal lato umano. «Speravo che tante cose me le dicesse in faccia».
Spalletti, nelle sue conferenze stampa, non è mai stato tenero, dicendo più volte: «Alleno la Roma, non i singoli». Concetto condivisibile, ma espresso con una durezza che Totti non pensava di meritare. Che peso avrà questa «esplosione» nel finale di stagione della Roma? E nel finale della carriera del più grande campione che la Roma abbia mai avuto?
L’unica risposta, per ora, è che non doveva andare così. Luca Valdiserri

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