mercoledì 9 marzo 2016

SALVINI "VOTA" RAGGI

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Le elezioni amministrative in primavera promettono di essere molto interessanti per il futuro politico del nostro paese.
Tra le altre cose, potrebbero chiarire alcuni quesiti quali :
1) quanto veramente lo spostamento verso i moderati, molto fruttuoso nell'attuale casino (nel senso di casa di appuntamenti) parlamentare (342 cambi di casacca nella legislatura, record storico assoluto e c'è tempo per peggiorare...), con quelli di scelta civica e i verdiniani di Ala già spalmati a zerbino sul governo, si tradurrà in voti nelle urne ?
2) la sinistra piddina abbaia molto ma non morde mai - tengono famiglia poracci, e poi, appena se ne vanno, scompaiono dalle tv, vedi Fassina e prima di lui Civati - , ma varrà lo stesso per gli elettori ? Io conosco tanta gente di sinistra che Renzi non lo voterà nemmeno sotto tortura, semmai preferendo astenersi. Insomma, da quelli, i duri e puri, il morso potrebbe arrivare
3) in un Italia tri polare ( PD, Centro destra e 5 Stelle ) l'Italicum che effetti produrrà ?  Il 40% al primo turno non lo raggiunge nessuno (è successo, per miracolo e mance elettorali, alle elezioni europee, una vita fa, e con renzino meno discusso e logoro di ora) , quindi si va al ballottaggio. E lì scatta il voto CONTRO.  In questo scenario, un duello Renzi - Di Maio (leggi Grillo) vede nei sondaggi prevalere il secondo, sia pure di poco. Questo oggi dove le indicazioni dei leader (??) di centro destra erano, in un caso del genere, o per l'astensione (Lega e FdI) o, turandosi il naso, per Renzi (Berlusconi). Ma domani, con Salvini - che oggi pesa più di Berlusconi a livello di voti - che ha iniziato ad esprimere la sua attenzione per i Cinque Stelle ?? A Roma l'ha detto esplicitamente : se lui fosse romano voterebbe la Raggi Risultati immagini per raggi 5 STELLE, anche contro Bertolaso, figuriamoci Giachetti !
E' già successo, a Parma, a Livorno, quando Renzi non era ancora così divisivo com'è ora.
Certo, vedere l'Italicum, così fortissimamente voluto dal putto toscano e difeso dalla ventriloqua belloccia della Boschi, ritorcersi contro il suo inventore...altro che MasterCard !!
Eppure, quando vengo intervistato da qualche istituto sondaggistico (su internet capita facilmente), quando mi si chiede di esprimere il mio voto ipotetico al ballottaggio, la ragione mi induce ancora - in caso di probabile esclusione di un candidato di centrodestra - a preferire il male minore, che per me, rispetto ai pentastellati, resta il fiorentino. Ma io non rappresento quelli di destra, e poi, se Renzi continua con questo approccio arrogante, chi lo dice che all'ultimo non ce la faccia e finisca per astenermi ?
Un mio amico di sinistra, con cui ragionavo su questi temi, mi ha fatto però osservare che questo resta un paese essenzialmente "democristiano", e chi è il vero, unico, autentico erede di quel sistema centrista un po' onnicomprensivo ?
E pure lui non ha torto.
Comunque sarà un voto interessante e pesante.




 Al ballottaggio sì ai 5 Stelle, no al Pd Il segnale di Salvini (anche a Berlusconi)
di Francesco Verderami
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Salvini sarebbe «assolutamente pronto» a schierarsi con i 5 Stelle, se alle Comunali i loro candidati dovessero arrivare al ballottaggio contro i rappresentanti del Pd. Sebbene circoscriva l’endorsement alle sfide di Roma e di Torino, con il suo annuncio il segretario della Lega trasforma il test delle Amministrative nelle prove generali delle elezioni politiche. Perché in un sol colpo dichiara formalmente guerra a Silvio Berlusconi e soprattutto lascia immaginare un eventuale appoggio al M5S, se contro il Pd arrivasse al ballottaggio anche per Palazzo Chigi. È il preannuncio di una possibile, futura scelta di campo, siccome per il capo del Carroccio «é Renzi il problema», è lui il nemico da battere. Costi quel che costi. Così facendo, mette anzitempo in mora il leader di Forza Italia, che oggi si propone come oppositore del premier, ma che dinnanzi al pericolo del grillismo ha già fatto capire di esser pronto a posizionarsi contro quella che definisce «una nuova forma di fascismo». L’altolà preventivo di Salvini a Berlusconi, trattato alla stregua di un avversario più che di un alleato, offre una plastica rappresentazione della guerra di successione nel centrodestra, dove il leader leghista mira a sottrarre definitivamente il primato all’ex premier. Per costruire «un modello nuovo di coalizione», dice. In realtà per assoggettare quell’area e avere le «mani libere» quando si tratterà di schierarla nella sfida a Renzi. In questa chiave va letta l’azione di logoramento e di delegittimazione operata da Salvini nei riguardi di Guido Bertolaso, candidato a Roma dal fondatore di Forza Italia. E il fatto che si sia prestato ad annunciare la sua preferenza per i grillini al ballottaggio, fa
capire che nel gioco della torre ha scelto: giù Renzi e il suo alleato occulto Berlusconi.

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