Mein Kampf è un libro che appartiene alla storia. Scritto male, pesante, contiene l'orrendo pensiero del suo autore, Adolf Hitler, non propriamente uno qualunque.
Un libro scritto dal Male in persona, quindi. Vero. Ma autentico, e che chi vuole ha diritto di leggere per confrontare analisi e resoconti storici sul nazismo con quelle che erano i pensieri e le intenzioni del suo fondatore. Indubbia quindi la portata storica di un testo del genere, che costituisce una "fonte".
Ebbene, in Italia circola da un po' una gran voglia di censura , per cui quello che non piace deve cessare di esistere. La giustificazione quale sarebbe ? Forse che le menti giovani, senza guida opportuna, potrebbero ritenere quel libro non la testimonianza dell'orrore prossimo venturo (questo era nel primo dopoguerra ) ma un utile pamphlet da cui trarre preziosa ispirazione ?
A parte che ce li vedo i nostri giovani leggersi un tomo lungo ed involuto come Mein Kampf (in realtà, a parte forse qualche storico diligente, chi lo legge, o lo ha letto, veramente ? )...
Probabilmente, tutte le polemiche scatenatesi in realtà hanno fatto solo un gran favore a quelli de Il Giornale, che hanno coltivato l'iniziativa della vendita in edicola, facendo preziosa pubblicità.
Pierluigi Battista, che tra i suoi vari meriti ( garantista di ferro, fiero oppositore del canone Rai, feroce critico dell'occupazione del Teatro Valle, di recente liberato e per poco non rioccupato) ha quello di essere un avversario degli anti semiti, non perde l'occasione per polemizzare con gli indignados sempre e solo di una parte, orbi e ciechi per altre.
Gli ebrei sono da difendere solo dal nazismo e suoi eventuali successori. Se invece a volerne il nuovo sterminio sono "altri", allora la musica cambia.
Anzi, cessa proprio. Solo assordante silenzio.
Gli ebrei e gli indignati (a giorni alterni)
di Pierluigi Battista
Bene, e adesso, dopo la virtuosa e corale e giustificata
indignazione per il Mein Kampf allegato al Giornale , si spera, ma soltanto si
spera anche se le speranze sono molto sottili, che qualche flebile voce finora
silenziosa, impacciata, timida, connivente si alzi per deprecare i leader
occidentali che non hanno nulla da eccepire sul regime di Teheran, cioè il
regime nostro seguitissimo partner commerciale in cui viene premiata nel mezzo
di un concorso apposito la vignetta più ridanciana sull’Olocausto.
Tutti quelli
che hanno bollato come scandaloso l’allegato hitleriano ora potranno sapere
anche che il vincitore del prestigioso concorso in cui vengono comicamente
sbranati sei milioni di ebrei massacrati nella Shoah è un vignettista francese,
un cialtrone che probabilmente avrà sghignazzato anche per il massacro dei suo
colleghi connazionali di Charlie Hebdo.
Bene, anzi male: ce li possiamo
aspettare dagli indignati ad occasione un comunicatino di ripulsa, una noticina
di deplorazione, uno spicchio di scandalo da parte di quelli che finora sono
stati zitti, fra tanti di destra e di sinistra, perché nuovi amici dell’Iran?
Bene, anzi male. Adesso ci aspettiamo, appena chiusa la
campagna elettorale a Milano, un frammento di dichiarazione, un post sui social
network con tanti tanti cuoricini anche sul fatto che Hamas, che vorrebbe
esplicitamente annientare lo Stato degli ebrei nel silente imbarazzo degli
europei, ha vietato a Gaza la circolazione di un libro, non del Mein Kampf ,
lettura un tempo molto consigliata dal Gran Muftì di Gerusalemme, bensì del
Diario di Anna Frank .
Che ci vuole: su coraggio, una dichiarazionicina almeno.
Ci aspettiamo anche un residuo di indignazione, ma solo un residuo dopo
l’improvviso risveglio della campagna elettorale, per quei Paesi islamici,
sunniti o sciiti poco importa, le cui televisioni trasmettono, nell’indifferenza
europea, intere serie tratte dai Protocolli dei Savi Anziani di Sion , uno dei
testi fondamentali dell’antisemitismo più vomitevole. Ci aspettiamo, ma questa
è veramente un’attesa improntata al più sfrenato ottimismo, che gli indignati
di oggi dicano una sola parola, una parolina soltanto, sulla raccomandazione
rivolta agli ebrei francesi di non indossare la kippah . Ma non succederà. La
campagna elettorale finirà. Calerà il silenzio. E gli ebrei, ancora una volta,
saranno lasciati soli. Ancora una volta, come sempre.
Non faccio, perché sarebbe riduttivo, una questione di destra contro sinistra perché la politica ha perso da molti anni ogni dignità e la colpa è di politici "di bassa lega".
RispondiEliminaIn un'Italia che, in particolar modo da quando Berlusconi è sceso in politica, da che mi ricordi, la politica italiana si fa sempre
"contro". Ogni pretesto, ogni refolo d'aria per una frase estrapolata da un contesto è sempre un ottimo pretesto per buttarla in caciara e in un paese in cui i governi di media non superano i diciotto mesi si esce e entra da una campagna elettorale a una lotta per "mandarli subito a casa" la politica ha poco o nulla di ragionato e tutto della incessante guerra di trincea in cui nessuno guadagna terreno e parimenti nessuno molla le posizioni acquisite .
In tutta onestà non lo sento più come il MIO paese.