Mi ha fatto sorridere, ma anche riflettere, l'articolo di Marco Galluzzo, sul Corsera, dove viene registrata la curiosa circostanza per la quale TUTTI i candidati PD al ballottaggio preferiscono evitare che il premier li vada a trovare per spalleggiarli.
"Anche no, grazie", è il comune sentire di Fassino, Giachetti, addirittura Merola, e questo qualcosa dice sull'attuale indice di popolarità del premier.
Personalmente mi fa piacere, che l'arroganza di renzino merita una lezione, però non mi illudo. In realtà, a mio avviso, la vera partita è economica. Renzi non paga il suo essere antipatico (lo è, lo è ) ma una crescita che non arriva. L'Italia, per parafrasarlo, continua a "non fare l'Italia", e il segno più, che pure pare sia tornato in ordine al PIL, è timido ed il più basso d'Europa. Il che vuol dire che di nostro, in negativo, ci mettiamo, se gli altri, che vivono la stessa congiuntura, fanno meglio di noi.
Se, e naturalmente lo spero, per noi tutti, l'economia ripartisse in modo finalmente reale, allora tutto cambierebbe, e il putto fiorentino potrebbe non pagare dazio per la sua sicumera.
Ma così, i nemici aumentano, anche in casa.
Qualcosa mi dice che non morirò renziano...
L’irritazione del segretario (anche) con i suoi E si tiene
lontano dai Comuni al voto
Roma « La novità è che non c’è solo la minoranza del Partito
democratico che si vergogna di me, ora anche la maggioranza, per molte delle
cose che facciamo, persino per la riforma della Costituzione».
Matteo Renzi e gli ultimi dieci giorni di campagna
elettorale sono, per sua s tessa ammissione, ieri al termine della trasmissione
negli studi di La7, anche un filo di amarezza. E non è usuale che il premier la
manifesti.
Del resto di motivi per essere amareggiato ne ha. Forse più
d’uno. Sembra che Piero Fassino abbia fatto gentilmente sapere che preferisce
farsi campagna elettorale da solo. A Bologna l’altro candidato del Pd, Virginio
Merola, il concetto lo ha esternato in chiaro, e ieri ha addirittura dovuto
correggersi («non mi vergogno di Renzi»). E persino Roberto Giachetti ha detto
a chiare lettere che non vede motivi per avere accanto a sé «Matteo».
Nel ruolo di indesiderato (Massimo Zedda a Cagliari lo ha
ringraziato «per non essere venuto») Renzi non ci si era mai trovato. E forse
anche in questo modo si spiega la sensazione di calma inedita che ieri si
respirava nel palazzo del governo. Alcuni funzionari, alle cinque del
pomeriggio, commentavano così la giornata: «Non squilla un telefono, c’è un
clima irreale».
Di colpo, anche se in modo gentile, sussurrato, espresso con
giri di parole, Renzi è diventato personaggio da tenere lontano dal ring
elettorale. È andato quattro volte a Napoli negli ultimi mesi e il Pd ha preso
il suo peggiore risultato degli ultimi anni. È andato in tv per la chiusura
della campagna elettorale e poi si è scoperto che Berlusconi ha fatto uno share
migliore.
Il risultato, mentre i telefoni di Palazzo Chigi non
squillano, è ciò che viene confermato dallo staff: per i prossimi giorni «non
vi aspettate comizi», non ci saranno, l’agenda del capo del governo ha diversi
appuntamenti, ma tutti istituzionali.
Per una coincidenza del destino il giorno della chiusura
della campagna vedrà Renzi accanto a Putin, a San Pietroburgo: il premier è
l’ospite d’onore, con il gotha dell’industria italiana, del Forum economico
della città fondata da Pietro il Grande; e si annunciano anche ricchi contratti
economici in dirittura d’arrivo, oltre al desiderio di Renzi di spingere sulla
rimozione delle sanzioni economiche e discutere con Putin dello scenario
libico.
Piccola ma delicata domanda che sta circolando in queste ore
a Palazzo Chigi: quanto conviene questo viaggio, che pure non è rinviabile?
Quanto valgono le immagini di Renzi accanto a quello che per tanti italiani è
un dittatore? Proprio l’ultimo venerdì di campagna elettorale.
Nei prossimi giorni gli appuntamenti del premier non
mancano, stamane potrebbe essere a Confcommercio, poi sarà alla nuova sede
della federazione italiana pallavolo, domani a Lucca ad un convegno sul Terzo
settore e poi a Santa Margherita Ligure ad un appuntamento dei giovani
confindustriali, sabato ad un centro di eccellenza medico ematologico a Reggio
Emilia nel primo pomeriggio e poi a colloquio con Eugenio Scalfari alla festa
del quotidiano La
Repubblica .
Qualche ora prima di volare in Russia poi si prevede un
appuntamento che i suoi deputati hanno caricato di attese: il tax day,
centinaia di banchetti in giro per l’Italia, per dire quello che il governo ha
fatto sul fronte fiscale. Ma anche, qualcuno spera, per annunciare un possibile
colpo di scena fiscale, cosa che però Renzi ieri ha negato in modo sdegnato.
Avrebbe assonanze con gli annunci berlusconiani.
Insomma la strada del premier non è in discesa, la strategia
attuale, prevalente, sembra un wait and see .
Marco Galluzzo
RispondiEliminaAvete bisogno di finanziamenti per consolidare il debito?
Ciao
Io sono un Chief Financial Officer di nazionalità italiana e sono in grado di dare prestiti che vanno
da € 1.000 a 18.000.000 con TEG annuale fisso: 3% sull'importo per essere preso in prestito. Sei una persona di buona fede e in grado di rimborsare a breve, medio, a lungo termine con condizioni che renderanno la vita più facile. Non voglio violare la legge sull'usura, perché io non sono una banca, quindi non molto richiede documenti, ma devi
essere una persona giusta, onesta, saggia e affidabile. Per contattarmi: ( frucco.cristian.0973@gmail.com )
Cordiali Saluti..