C'è di peggio di Matteo renzino, quanto ad insopportabilità dell'ascolto, ed è costituito dai suoi ventriloqui. I tanti, troppi, che finiscono in tv per ripetere le parole del capo.
Succede in tutti i campi, e naturalmente non poteva non accadere per la recente polemica sulle nomine RAI. Lungi da me rimpiangere la dipartita dalla poltrona del TG3 dell'algida Bianca Berlinguer, però le repliche dei pappagalli renziani - in questo caso tale Guelfo Guelfi (cacchio di nome...) sono veramente stomachevoli.
Sul Corriere della Sera di oggi si dà spazio alla lettera scritta da Arturo Diaconale, uno dei componenti del CDA RAI (evidentemente tra quelli in minoranza) in risposta al guelfo .
Nel frattempo, mi è arrivato, come penso a quasi tutti, l'addebito del Canone in bolletta. Un vero furto, e ci voleva renzino, quello che nel suo primo libro scriveva della privatizzazione della RAI, per perpetrarlo. Non è tanto la cifra, che non morirò per questo ladrocinio di 100 euro, ma il fatto di contribuire ad una cosa indigesta come la lottizzazione RAI, a pagare stipendi ricchissimi a gente che non si sa nemmeno se lavora .
Perché il canone signor presidente del consiglio ???
Ma la rai era più pluralista
Caro direttore, ha ragione Guelfo Guelfi quando sostiene che non ci sono stati «carri armati» nel consiglio di amministrazione in cui sono state approvate le nomine dei direttori delle principali testate della Rai decise dal direttore generale-amministratore delegato Antonio Campo Dall’Orto. I carri armati non servivano perché i rapporti di forza tra i consiglieri di maggioranza e quelli di minoranza sono da risultato tennistico o da goleada calcistica:
Ma quel 6 che rende inutile l’esibizione della forza è formato dal voto della presidente, che avrebbe dovuto essere «di garanzia» di tutti e che oggi garantisce solo la parte governativa, del voto del rappresentante del ministero dell’Economia e da quattro consiglieri eletti da una commissione di Vigilanza al cui interno la prevalenza dei rappresentanti delle forze politiche dell’area governativa è assicurata dal premio di maggioranza previsto dalla legge elettorale.
Se è vero che gli azionisti dell’azienda radiotelevisiva pubblica sono i cittadini che pagano il canone, è dunque chiaro che quel
Questa vicenda è un evento che cambia la storia del servizio pubblico segnata, dalla metà degli anni
Dopo le tre vittorie riportate dal centrodestra nel ’94, nel 2001 e nel
Ma è un gravissimo errore pensare che il tempo del pluralismo lottizzatorio sia stato superato dal pensiero unico promosso da Tg e Gr diversi tecnicamente ma identici nella informazione solo ed esclusiva-mente politicamente corretta. Nel servizio pubblico di proprietà del cento per cento dei cittadini lo spazio per le «voci contro», che oggi sono di varia provenienza, va comunque garantito. Altrimenti o è
Componente del Cda Rai
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