mercoledì 1 febbraio 2017

SARA' IL FRANCESE HAMON IL NUOVO CAMPIONE DELLA SINISTRA DURA E PURA ?

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Mattia Feltri ha preso il posto di Gramellini nella rubrica quotidiana "BUONGIORNO" che compare pressoché quotidianamente su La Stampa.  Pare che Gramellini sia passato al Corriere della Sera, immagino che prenderà il posto di Aldo Grasso...entrambi non un granché.
Ad occhio e croce, Feltri è meno "nazional popolare", non scrive le cose normalmente gradite alla maggior parte della gente, che era - è - un MUST per Gramellini (e per i suoi amici, vedi Fabio Fazio).
L'arguzia è simile, ma Feltri è forse più urticante. Sono certo che avrà più problemi...
Nel pezzo di stamane si occupa del nuovo astro della sinistra europea, il socialista Hamon, che si è aggiudicato le primarie del PS per stabilire il candidato alle prossime presidenziali francesi.
Hamon rappresenta la cd. sinistra - sinistra, quelli duri e puri, che provano fastidio già per i socialdemocratici, e per i quali   conti, i bilanci, la realtà per lo più, sono orpelli che non devono ostacolare la Politica Alta.
Feltri anticipa i peana che arriveranno dalla sinistra italiana, che però di abbagli ne ha presi diversi, nei lustri, e lui si diverte a ricordare i più recenti.
Aggiungo, di mio, che sono contento di questa candidatura. Gente come Bersani sostiene che se in America ci fosse stato Sanders al posto della Clinton, non sarebbe finita così. Lo credo anche io : sarebbe stato sommerso.
Del resto, Corbyn, altro socialista duro e puro, stavolta in terra britannica, non pare raggiungere grandi risultati finora...
Quindi vediamo cosa fa Hamon, oggi nei sondaggi dietro a TUTTI i candidati finora conosciuti per l'Eliseo.


LaStampa.it

Hasta la sconficta
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Gianni Cuperlo (è vero, non bisognerebbe mai cominciare una rubrica con la parola Cuperlo, scoraggia la lettura, ma Cuperlo è simpatico e intelligente, fidatevi), insomma Gianni Cuperlo ha detto che Benoît Hamon, vincitore delle primarie socialiste in Francia, è «un ammonimento per il Pd», e anche per «una sinistra che ha detto troppi sì alle ricette dei nostri avversari».  
 
Un po’ come Walter Veltroni («Con José Luis Zapatero il pendolo della storia sta tornando a oscillare verso la nostra direzione») poco prima che l’esercito di Zapatero sparasse sui clandestini; e un po’ come Massimo D’Alema («Caro Blair, la tua straordinaria vittoria premia quella sinistra che ha avuto il coraggio di rinnovarsi») poco prima che Blair facesse la guerra a fianco di George W. Bush; e un po’ come Bersani («La vittoria di François Hollande può essere un passo determinante per invertire il ciclo disastroso della destra»), poco prima che Hollande andasse nei consensi sotto Marine Le Pen; e un po’ come Stefano Fassina («Renzi dovrebbe imparare dal discorso di verità che Syriza e Tsipras fanno»), due ore prima che Tsipras si consegnasse alla Trojka; e un po’ come D’Alema, di nuovo lui («la vittoria di Barack Obama è la sconfitta della cultura di Silvio Berlusconi»), molto prima che Obama, sconfitta la cultura di Berlusconi, vedesse sorgere la cultura di Donald Trump.  
 
Ecco, siamo proprio curiosi di vedere quale carognata combinerà adesso Hamon alla sinistra italiana.  

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