domenica 12 giugno 2011

LE COSE FINISCONO

Alla fine, tanto tuonò che piovve. Il Berlusconismo è al tramonto.
Era ora, diranno tanti, peccato altrettanti.
Dopo 17 anni un effetto saturazione credo sarebbe stato fisiologico anche con risultati positivi. Al contrario Berlusconi, anche per poca fortuna (ne ha avuta tanta come imprenditore, poteva conservarne un po' come premier) visto che ha beccato in entrambe le legislature da lui governate crisi finanziarie ed economiche mondiali e devastanti, non può vantare un bilancio di governo attivo. Si può discutere su altri perché e per come, magari un'altra volta lo faremo, ma il dato intanto resta.
Faccio un accostamento che non è stato trovato blasfemo in un intervento ad una lectio magistralis di Scalfari, e quindi spero tollerabile dai più : De Gasperi e Berlusconi.
Considero il primo il più grande - l'unico in realtà ? - statista italiano dal dopo guerra a oggi. De Gasperi portò un paese in ginocchio al boom economico, mantenne l'Italia legata al carro giusto (quello occidentale) , ridiede dignità internazionale al nostro paese rendendolo uno dei co-fondatori della costruzione europea. Ognuna di queste cose fu grandiosa. Quanto tempo governò De Gasperi ? 8 anni. , dal 1945 al 1953. Ed è giustamente nei libri di storia.  La longevità politica di Berlusconi è DOPPIA , e per trovarne una paragonabile bisogna risalire fino a Giolitti, che presiedette ben 5 governi e sostanzialmente guidò l'Italia dal 1903 al 1920. Anche Giolitti fu uomo di stato, sicuramente meno trasparente di De Gasperi (basti ricordare il pessimo esordio con lo scandalo della Banca Romana) però "l'Italia di Giolitti" è un capitolo di storia che tutti abbiamo letto (studiato chissà). Ebbene, pur non essendosi elevato a livello di statista, anche Berlusconi è nella storia del nostro paese, avendo egemonizzato per così tanto tempo - più di tre lustri - la politica , ma anche il costume, dell'Italia.  E questo è un fatto, e, come scrive sempre Scalfari, sui fatti non si può polemizzare. Poi questo fatto va giudicato. Da noi contemporanei e tra qualche decennio con più obiettività dagli storici che si occuperanno del "berlusconismo".
Che, dicevamo, è al tramonto, anche per limiti di età, sia del suo capo (75 anni iniziano ad essere un po', anche in un paese gerontocratico come il nostro) ma anche del movimento.
Il segnale più evidente viene dalle considerazioni che si leggono sui media a seguito delle esternazioni e degli interventi recenti di Berlusconi. che sarebbero sempre dannosi. Moratti e Lettieri dicono che hanno perso per il suo appoggio diretto nelle elezioni. Ma l'hanno detto i perdenti, dopo. Quindi farebbe poco testo. Adesso però lo si legge anche come commento dalla destra in genere, dopo che Berlusconi, alla vigilia dei referendum, ha dichiarato che lui non sarebbe andato a votare. E i suoi a strapparsi i capelli perché questa uscita sarebbe stata controproducente, mobilitando un tot % di pigri ad andare alle urne.
Io non so se sia vero o meno questo. Però so che viene detto dalla SUA parte. E allora signori NON ci siamo. Se pensiamo che le indicazioni del leader tolgano voti....quello non deve fare più il leader mi pare ovvio.
Napoltano dice che va a votare e questo porta votanti alle urne. Se Berlusconi fa l'effetto contrario, non mobilita più i suoi mentre continua ad aizzare gli altri,  vuol dire che la sua leadership è finita, e per provare a vincere le elezioni politiche , più probabilmente nel 2012, il centrodestra deve prendere atto e provare a darsi una nuova guida.
Convincere Berlusconi a fare un passo indietro, restando lui  ovviamente un esponente forte della destra, e lanciando una figura più giovane che possa rialimentare speranze non solo di vittoria elettorale ma anche di cambiamenti reali..
C'è un "ROTTAMATORE" di centro destra ?

Nessun commento:

Posta un commento