giovedì 24 maggio 2012

SUCCEDE IN RAI "DI TUTTO, DI PIU'". E NOI CONTINUIAMO A PAGARE IL CANONE.


Bel casino alla RAI non c'è che dire. Tutti pensano di poter fare tutto, e appena qualcuno li tocca, ecco i ricorsi al giudice, che quando si tratta della televisione pubblica sembra riscoprire gli ardori degli anni 70, quando il lavoratore aveva sempre ragione, a prescindere. Era l'epoca delle Preture rosse, e il primo grado della sezione lavoro era conosciuto come il plotone di esecuzione delle imprese.
Certo è che vedere i viziati professionisti di Saxa Rubra andare a piangere in Tribunale come fossero delle colf in nero sfruttate dai padroni di casa profittatori, fa un po' specie.
Credo che questo sia figlia della natura ibrida della RAI, soggetto misto, che campa col canone pubblico, e che mischia discipline giuridiche varie. Così a suo tempo avemmo un Santoro milionario che ottenne di andare comunque in onda il giovedì col suo format - quello, solo quello ma non una virgola meno di quello - come se fosse un dipendente qualunque. Oppure Ruffini, addirittura direttore di rete (la terza), spostato dal Direttore Generale e reintegrato nel ruolo dal Tribunale. Minzolini non ebbe la stessa fortuna - caso strano....
Insomma signori miei, Arcore  e le magioni di Berlusconi saranno state pure le sedi del Bunga Bunga e del Burlesque, però erano case private, e quello che vi accadeva , se era pagato, lo era con soldi personali.
 Mentre quanto accade a Viale Mazzini, Saxa Rubra e altre sedi RAI è qualcosa che va in onda solo grazie ai soldi NOSTRI.
E questo va meno bene.
L'ultima querelle, di piccolo conto va detto, vede come protagonisti la bella conduttrice Cinzia Fiorato, il caporedattore Leonardo Sgura e il fidanzato della prima, collega di Campobasso, che oziava in redazione, forse in attesa che la dolce metà finisse di lavorare per poi andarsene insieme.
Normale no ? Accade in tutti i luoghi di lavoro.....
O forse no, perché il capo della Fiorato ha invitato il fidanzato ad allontanarsi. La giornalista a quel punto si sarebbe inalberata sostenendo che il capo della redazione non aveva alcun diritto di "cacciare" il suo compagno. Perché ? La redazione RAI è luogo di  appuntamenti ? ci sono poltrone di "aspetto"?
Secondo la versione di Libero i "maschi" sarebbero venuti alle mani, mentre secondo il Corriere , che si limita a riportare le versione ufficiali, si parla di urla e strepiti ma senza botte.
Resta che sono stati addirittura chiamati i carabinieri.
Succede alla RAI, dove, come diceva una sua vecchia pubblicità,  accade "DI TUTTO, DI PIU'"
E noi paghiamo anche i fuori onda...
Ecco di seguito la cronaca del Corriere.it

NOTTE AGITATA A SAXA RUBRA
Lite al Tg1: «Il tuo fidanzato non può entrare»
Rai, la conduttrice chiama i carabinieri
La conduttrice del Tg1 Cinzia Fiorato Le regole della Rai parlano chiaro. Gli estranei possono entrare in redazione, ma solo per attività legate alla fattura del telegiornale. Di solito si chiude un occhio per familiari e congiunti. Ma l'elasticità si riduce in caso di fidanzati-avvocati, in causa con l'azienda. Si spiega così la lite (solo verbale) del 2 maggio scorso, nel cuore pulsante del Tg1, l'ammiraglia dell'informazione televisiva di Stato. Uno scambio di urla e recriminazioni culminata con l'arrivo dei carabinieri e conseguente sventagliata di accuse reciproche. Protagonisti Leonardo Sgura, il caporedattore centrale, responsabile del coordinamento delle redazioni, la conduttrice Cinzia Fiorato, in passato anche alla guida di UnoMattina, e il compagno di quest'ultima, Vincenzo Iacovino, civilista del foro di Campobasso, che per conto della giornalista già da qualche mese ha intavolato con l'azienda un contenzioso per mobbing e demansionamento. 
IL LITIGIO - Erano da poco trascorse le 23, stava per andare in onda la penultima edizione del tg letto da Maria Silvia Santilli, e in redazione c'erano le due conduttrici e un vicecaporedattore. Quando Sgura si è accorto della presenza di Iacovino gli ha chiesto di allontanarsi. A quel punto è intervenuta la Fiorato: «Non hai alcun diritto di cacciare il mio fidanzato dalla redazione», gli avrebbe detto. La giornalista, che ha chiamato i carabinieri parlando di aggressione, non ha poi presentato denuncia. Raggiunta oggi al telefono conferma che non c'è stato alcuno scontro fisico: «No, in effetti non si può parlare di rissa». Sgura, nel frattempo, ha già denunciato la collega e il suo fidanzato per calunnia, sostenendo che non ci sia stata alcuna aggressione e che nessuno si è permesso di alzare le mani. Inoltre ha presentato esposti all'ordine degli avvocati di Campobasso e dei giornalisti del Lazio. I carabinieri, intervenuti subito, hanno registrato le versioni delle parti, che a questo punto se la vedranno in tribunale. Cinzia Fiorato e compagno non vogliono rilasciare dichiarazioni, Sgura non vuole commentare la notizia diffusa da Libero (ma annuncia querele anche contro il giornale). A questo punto soltanto i testimoni presenti (oltre ai giornalisti, un impiegato e due guardie giurate) potranno fare luce sulla vicenda. Che, come sottolineano dal Cdr, «certo non fa bene all'azienda e al Tg1».
C'è il fidanzato in redazione: scoppia la rissa e arrivano i carabinieri 

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