giovedì 5 luglio 2012

LETTERA DI RISPOSTA GARBATA A QUELLA DI UN FUNZIONARIO PUBBLICO


Spesso ho sostenuto che la guerra tra lavoratori dipendenti e autonomi fosse ben strumentalizzata da uno Stato che aizza ben bene gli uni contro gli altri, avendo come obiettivo il difendere il più possibile sé stesso. Quando parliamo di Stato poi in realtà ci riferiamo a persone che dal sistema in essere ricavano prebende, privilegi, benessere quando non ricchezza. Per raggiungere queste posizioni questi uomini hanno dovuto arruolarsi nella politica e/o vivere quantomeno ai margini di essa, ottenendo favori in cambio di altri.
Per farsi strada in politica, ci vuole, in democrazia, il Consenso. Che è fatto dal Numero più che dalla Qualità. Tra ottenere l'approvazione, e quindi il voto, di 10 persone sensate e quella di 1000 persone sciocche o solo interessate, mi pare che per il politico la scelta sia facile.
Che brutto sistema penserà qualcuno, e non avrebbe torto. Ma gli altri , anche sperimentati, pare portino guai peggiori e quindi questo, quello democratico, sembrerebbe essere il meno peggio.
Perché di base, signori miei, sono gli esseri umani a essere un po' fallati.
Credo che questo periodo della nostra storia lo riveli meglio di altri più recenti.
Nessuna persona, se non delinquente oppure scellerata, incosciente, governerebbe la propria famiglia come gli stati, i governi, governano la maggior parte dei paesi europei. Vale a dire ricorrendo sistematicamente ai DEBITI. Per i grillini questo serve a pagare la CASTA. Il che è ANCHE vero. Ma per quanto avida e corrotta sia questa, non arriva a creare un debito di 2000 miliardi di euro!!! Le unghie dei potentati sono lunghe e affilate, ma, alla fine della fiera, il grosso dei debiti servono per il CONSENSO, cioè per mantenere un baraccone, chiamato nobilmente welfare, stato sociale, che costa l'ira di Dio.
Ma questo sistema ha garantito un benessere e una qualità di vita sconosciuti all'umanità nella sua storia, e tuttora 3/4 del pianeta se lo sognano.
Ecco, mi fermerei su questo ultimo dato: quanti sono gli Europei?  Non arriviamo a 800 milioni di abitanti - e ce li abbiamo messi TUTTI, anche quelli di certi paesi dell'est che lo stato sociale sanno si e no cos'è come concetto - . Mettiamoci dentro pure i nord americani (anche se il welfare che abbiamo noi  loro non ce l'hanno, si sa), arriviamo a 1 miliardo. Nel mondo vivono attualmente quasi sette miliardi di esseri umani che NON sanno di cosa stiamo parlando.
Più scemi ? Sicuramente più poveri.
Ma questa ricchezza occidentale è veramente così GRANDE ? Tale da poterci permettere tutto quello che ormai noi pretendiamo e che ancora nel 1950 era impossibile solo pensare ? 
Brutta notizia signori, pare di NO.
Siamo si ricchi, almeno rispetto agli altri, ma sufficientemente per arrivare a un livello di benessere che potremmo esemplificativamente indicare con il numero 50. Noi invece ci siamo concessi un benessere 100.
Come ? Coi DEBITI.
Un buon padre di famiglia l'avrebbe fatto ? Lo farebbe ? No.
I nostri governanti sì. Ci hanno ingannati ? Ci hanno illusi ? Sicuramente in molti sì, ma non tutti. Però è molto più facile credere al gatto e alla volpe, alla fola dell'albero dagli zecchini d'oro che al grillo parlante, la cui noiosa saggezza ci è così molesta. 
Insomma, se i "padri" non sono stati bravi, qui il problema è che anche i figli non sono" migliori".
Perché NESSUNO di noi è disposto a fare un passo indietro, a meno che COSTRETTO.
Cattivi padre ma anche cattivi figli, che obbligati a rinunciare a paghette non guadagnate, a gadget elettronici di tutti i tipi, abbigliamento griffato, la faranno pagare appena possibile a quei genitori che non hanno mantenuto la promessa di un paese dei balocchi sempiterno.
Ogni volta che si parla di tagli alla spesa e si sentono i cori di NO levarsi da qualsiasi parte, nessuna esclusa, tornano questi discorsi.
E così ci tocca leggere la lettera accorata di un dipendente pubblico di un qualche ministero che alla notizia, che chissà se poi sarà vera, di un taglio del personale si lamenta di questo essere loro indicati come il nodo da sciogliere per risolvere i mali italiani (la trovate in fondo, riportata integralmente).
Provo a rispondere :
"Gentile funzionario (il nostro si lamentava che non vengono più chiamati così, e io l'accontento!  per così poco!  lei ha ragione nel dire che non siete l'unico nodo, ma certamente ne rappresentate uno e bello grande.
Vede, per capire se veramente siete così necessari, come LAVORATORI, e senza aggettivo (pubblici, privati) basterebbe seguire il consiglio di Davide Giacalone : devolvere la gestione dei servizi, con pochissime esclusioni (per alcuni solo la Giustizia, la Difesa e la Sicurezza) , ai privati, sollevando improvvisamente la casse dello Stato da miliardi di spese. Mica che i servizi non verrebbero resi più, ma non sarebbe lo Stato a farlo. LO farebbero altri. In questo modo finalmente le tasse sarebbero abbassate in maniera vistosa, io e Lei funzionario avremmo più soldi in tasca e potremmo decidere, da buoni padri di famiglia, come spenderli.
Sicuramente ci accorgeremo che le nostre case potranno fare a meno di un sacco di cose, anche comode, ma non proprio necessarie , oppure che se vogliamo fare una vacanza di 15 giorni sarà opportuno saltare qualche ceca e qualche cinema fuori...
E alla fine, scopriremmo che comunque avremo meno cose di prima, ma saranno quelle necessarie e non avremo DEBITI.
Non le piace questo presepe funzionario?
Certo, potrebbe accadere che un posto di lavoro esista se ed in quanto è UTILE, e non solo per  donare uno stipendio (e ottenere qualche voto di riconoscenza).
Con il sistema attuale invece, che lei evidentemente preferisce,  abbiamo la regione Sicilia che ha più impiegati del governo britannico (!!!!) , dove per 250 ambulanze sono preposti 3300 addetti, dove c'è un dirigente ogni 6 impiegati ( può leggere l'intero elenco di nefandezze "pubbliche" in un altro post, http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/07/palazzo-dei-normanni-ha-piu-impiegati.html , dove riporto  l'articolo denuncia di Sergio Rizzo del Corriere della Sera).
Lei , funzionario, usa parole retoriche per nobilitare il suo lavoro , definendosi "servitore dello stato".
Vede, noi non abbiamo bisogno di servitori, sono pochi, per fortuna, che se no staremmo freschi, i ruoli dove veramente servono figure Alte, Eccellenti. I Commis d' Etat. A noi basta che la posta arrivi (per fortuna ora c'è internet , se non altro abbiamo risolto il pensiero della cartoline che arrivavano a pasqua con gli auguri di Natale), che i trasporti funzionino, che la luce si accenda e mille altre piccole cose per le quali non ci serve un "servitore" ma una persona di normale diligenza e onestà. E questa non è una prerogativa legata al fatto che si sia pubblici, privati, dipendenti o autonomi. Lo si è o non lo si è.
Le pare sotto organico Palazzo dei Normanni funzionario? E se è vero che in certi uffici il personale manca, questo avviene perché in altri ce ne sono troppi, ma nessuno li può spostare per mandarli dove servono.
Lei dice che in Italia non ci sono più impiegati pubblici rispetto alla media europea. Sicuramente siamo ai vertici, e comunque avrà notato che il problema della riduzione del personale è generale. TUTTI i paesi europei , con i conti in disordine, devono andare per forza a tagliare lì. Ci sarà un motivo secondo Lei?
e le do' una brutta notizia, a Cuba (Cuba!!!) Raul Castro ha annunciato il licenziamento di 500.000 dipendenti.
Mi creda, io sono sicuro che lei sia una brava persona e in buona fede, ma ha un po' sopravvalutato il suo ruolo di "servitore".
E non morirà se andrà in pensione due anni prima. Si preoccupi piuttosto che ci siano i soldi per pagargliela!
Con sincera cordialità".


Caro direttore,
sono uno statale che ha sempre fatto il suo dovere in più di trent'anni di servizio, passati in parte allo sportello col pubblico. Mi creda, ho dato all'amministrazione pubblica più di quanto lo Stato non abbia dato a me. Ora leggo che potrei far parte nei prossimi mesi di quella schiera di ministeriali, collocati obbligatoriamente in pensione o in mobilità per due anni se non accettano il trasferimento in un'altra città. È davvero triste essere considerati dal governo e dall'opinione pubblica solo un «esubero». Un ramo secco da tagliare. Non credo che i dipendenti pubblici in Italia siano più numerosi rispetto alla media degli altri Paesi europei.
Venga il presidente Monti a constatare di persona in che condizioni lavorano gli impiegati statali. Sono anni che in Italia non vengono rimpiazzate le persone che vanno in pensione o che, purtroppo, passano a miglior vita. Non si fanno più concorsi. Non si fa più carriera all'interno degli uffici. Ci hanno tolto tutto. Persino la dignità di essere chiamati funzionari dello Stato. Siamo solo dei numeri, anzi delle sigle astratte: F1, F2, F3. Sembra di fare le battaglie navali. Da qualche anno non si rinnovano nemmeno i contratti, mentre gli stipendi sono stati decurtati dall'aumento delle addizionali. Siamo tutti più poveri. Quali altri sacrifici dobbiamo fare? Che cosa nasconde questo accanimento mediatico, questa voglia matta di colpire il lavoro pubblico? A me sembra soltanto una specie di rivincita, un fatto simbolico e propagandistico da sventolare come un vessillo in Europa.

Ecco, dopo le pensioni, dopo l'Imu, dopo l'articolo 18, abbiamo tagliato pure gli statali. Non è una bella cosa quando uno Stato si compiace di aver mandato via i propri «servitori», assunti con regolare concorso pubblico. Nemmeno gli imprenditori sono contenti di mandare via gli operai dalle loro aziende. Senza i lavoratori pubblici non ci sono nemmeno i servizi pubblici. Chi combatterà l'evasione, se mandiamo a casa gli statali? Chi starà nelle corsie a occuparsi dei malati? Chi si occuperà della tutela del patrimonio culturale? Eppure in Italia sta succedendo proprio questo. E fanno bene i sindacati a protestare. Prima la campagna sui fannulloni, ora la scure che si abbatte persino sul buono pasto, come se gli statali avessero meno diritto di mangiare rispetto a un impiegato delle Poste o di una banca. Si vuole rinfocolare la disputa tra lavoratori privati e pubblici. Non è così che si risana un Paese. Monti aveva promesso che l'Italia non farà la fine della Grecia. Con tutto il rispetto per i problemi della Grecia, penso che abbiamo già raschiato il fondo del barile.

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