Un settore economico che tutto sommato pare funzionare, nonostante la crisi, è quello della telefonia. Con vantaggio sia degli operatori commerciali che degli utenti. La concorrenza qui non è fittizia, come in altri settori (la benzina per esempio ma anche altri, come le banche, le assicurazioni...dove i cartelli, più o meno occulti, sono la regola), e si vede con la guerra spietata delle tariffe . Oltretutto, il vastissimo pubblico di possessori di cell. è anche particolarmente attento non solo alle novità ma anche alle tariffe, spostandosi continuamente, forte del diritto alla conservazione del numero, nonostante la migrazione.
E così i prezzi contenuti, dove il guadagno è soprattutto sulla massa di "numeri", fanno sì che le ricariche e gli abbonamenti non soffrano flessioni . Certo, i margini si riducono, ma la concorrenza è così.
Uno strumento particolarmente amato dal popolo del cellulare, specie quello mediamente giovane (e quindi, secondo il miraggio odierno, fino ai 50 anni !!) è quello dei "messaggini", gli SMS.
All'inizio era l'economicità che allettava : un sms costava meno di una telefonata....Poi i gestori hanno imparato e hanno un po' corretto i costi, però ormai la brevità, la non invasività (o la minore incidenza) degli SMS avevano conquistato il pubblico. Personalmente , da abbonato, non ho mai avuto problemi a NON sforare il mio plafond di minuti vocali, mentre, pur con 600 sms mensili, qualche volta negli ultimi giorni del mese sono andato fuori..
Ora però anche per i messaggini pare iniziare il viale del tramonto. Piccoli segnali, in fondo il 3% di flessione potrebbe non essere allarmante. Ma i gestori hanno l'orecchio fino e ben sanno da cosa dipende questa inversione di tendenza , che per la prima volta si realizza (finora il volume era sempre stato crescente) e che è destinata ad aumentare : le applicazioni via internet. Anche io, come tanti, ho WathsApp . Non lo uso prevalentemente, sono uno lento nei cambiamenti e poi ho un abbonamento da sfruttare !! , però sì. E il popolo delle ricariche ha invece tutto l'interesse ad usare questo come molti altri sistemi che il web propone e quasi gratuitamente.
La sorte quindi degli SMS, così come li abbiamo conosciuti, è segnata. L'era dei messaggini è durata 20 anni, e già volge al tramonto. Succede.
Qualcuno lo spiega alla Bindi ??
Ecco il flash di Cronaca dal Corriere On Line
CALA IL NUMERO DI
MESSAGGINI
L'inesorabile declino degli sms per la prima volta sono in calo
MILANO – Il «messaggino» è pratico, poco invasivo e sa
scaldare il cuore. È immediato, ma al tempo stesso sa aspettare. Costa poco e
piace a figli, genitori e nonni. Ma nonostante questo qualcuno sta già
individuando una sua graduale uscita di scena. Succede in America, ma anche in
Cina, Filippine, Spagna e Olanda, dove iniziano a registrarsi i primissimi, e
ancora timidi, segnali di débacle, con un conseguente abbassamento dei ricavi
per gli operatori del settore wireless. Negli ultimi anni avevamo assistito al
grande fenomeno del declino della voce nella telefonia, rimpiazzata in men che
non si dica dal testo, che ha mandato in pensione la vecchia e ormai desueta
telefonata per comunicare. Ora, ironia, della sorte, lo short message service
potrebbe subire la stessa sorte. Per la prima volta infatti negli Usa si
registra una contrazione nel volume di messaggini, anche se di pochi punti, ma
soprattutto per la prima volta nella storia gli sms hanno smesso di crescere.
VENT’ANNI DI VITA - Se il trend registrato dagli analisti
della Chetan Sharma sarà confermato, il destino è già tracciato e, dopo quasi
vent’anni di gloria, l’sms nella sua forma classica e originaria sta per
tramontare. Gli utenti comprensibilmente preferiscono sempre più servizi
alternativi come iMessage, BlackBerry Messenger e, soprattutto, WhatsApp, ma
anche Viber e Jaxtr SMS, che sfruttano la connessione dati, riducendo
drasticamente il prezzo di ogni messaggio inviato.
I DATI – Le cifre parlano chiaro: nel terzo trimestre gli
americani si sono scambiati “solo” 678 sms al mese contro i 696 del mese
precedente, sancendo un declino del 3 per cento che desta non poca
preoccupazione tra gli operatori, ben consapevoli che il loro modello di
business sta subendo una spiegabilissima minaccia. Attualmente più del 50 per
cento dei possessori di cellulare ha uno smartphone, ma quando questa
percentuale crescerà ulteriormente i messaggini saranno ancor più a rischio. Le
applicazioni libere e gratuite come Viber ( viber.com ), Jaxtr SMS
(jaxtrsms.com ) e iMessage ( www.apple.com ) non possono che essere vincenti
rispetto ai messaggini tradizionali e questo lo sa bene anche il Ceo di
AT&T Randall Stephenson, che dichiara tutta la sua preoccupazione a fronte
di queste moderne e gratuite alternative. Inoltre ci sono i cosiddetti
voice/instant messaging services, come Google Voice o come Likewise, che
permettono agli utenti registrati di inviare e ricevere messaggi testuali
gratis. Infine non vanno trascurati i social network, che offrono un servizio
differente rispetto agli sms, ma in qualche modo sono competitivi, costituendo
comunque una forma di comunicazione istantanea e testuale soprattutto per i
giovanissimi.
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