La storia è questa. In un tranquillo villaggio del nord europa (svezia o danimarca), dove tutti si conoscono e molti sono amici fraterni, il protagonista, Lucas (interpretato dal belloccio Mads Mikkelsen ) , lavora in un asilo ed è amato dai bambini e apprezzato dai colleghi. In particolare, è il gigante buono della piccola Klara, figlia dell'amico d'infanzia, Theo. Ebbene, proprio Klara sarà l'involontaria causa dell'incubo di Lucas, favorito dalla demenza e paranoica predisposizione alla suggestione collettiva degli adulti.
Klara, come detto, è "innamorata" dell'amico del padre, alto, bello, buono e gli costruisce un cuore 8di plastica ? di cartone ? non saprei) che gli dona. Poi durante un gioco di lotta tra maestro e bambini, Klara ne approfitta per stampargli un bacio sulla bocca (ovviamente a labbra chiuse ). Lucas prende un attimo da parte la piccola e le parla, restituendole il dono, incoraggiandola a donarlo ad uno dei suoi amichetti, aggiungendo che i baci sulla bocca vanno bene con mamma e papà. Tutto con molta pacatezza, ma è normale che Klara ci resti male. Altrettanto normale è che, delusa e arrabbiata con Lucas, parli male di lui e metta su qualche bugia. Si sfoga con la direttrice dell'asilo , una buona e demente signora di mezza età, dicendole che il cuore di cartone colorato glielo aveva regalato Lucas e che il maestro gli aveva fatto vedere il suo "pisello che guardava all' insù (immagine pornografica in realtà mostratagli da una rivista dal solito amico adolescente - e stupido - del fratello della piccola ).
La direttrice si allarma, e fin qui...ci sta. Chiama un amico suo psicologo - e già passiamo al "turista fai da te" che va molto meno bene, e lo fa parlare con Klara. E qui gli spettatori , ovviamente allarmati dalla piega che sta prendendo la vicenda, s'indignano per il modo in cui i due adulti portano avanti la cosa, sottoponendo la bimba (4-5 anni) ad un interrogatorio assolutamente capzioso e suggestivo. La bambina sa di aver detto una bugia, e tenta di difendersi alle domande con un "non ricordo", ma i due adulti la incalzano dicendo che non deve aver paura di ripetere ciò che ha già detto alla direttrice, dando quindi per scontato che quelle parole fossero VERE (eppure l'insegnante descrive Klara come una bambina fortemente fantasiosa). Ad un certo punto la bimba ammette esplicitamente di aver detto una cosa "stupida" ma ancora gli adulti, ormai partiti per la tangente con il loro pregiudizio, esortano Klara a non aver paura e a dire la verità.
E a quel punto la bimba, che stupida non è e ha capito cosa vogliono sentire i grandi, conferma le cose COSì COME GLI ADULTI LE PROPONGONO : "Ti ha mostrato il suo pisello ?" e lei fa sì con la testa " ti ha toccata ?" e lei prima no, poi non ricordo. Un delirio che fa stringere lo stomaco di quelli che vedono il film.
Di lì il seguito è prevedibile. IL SOSPETTO diviene certezza. L'amico Teo, che pure considera Lucas il suo migliore amico da SEMPRE, non crede alla disperata protesta di innocenza dell'altro. TUTTI nel paese gli voltano le spalle, tranne uno, l'unico savio di mente che resta saldo ella sua incredulità per l'inverosimiglianza di un'accusa così infame . Conosce Lucas da 30 anni, sa chi è, e non lo ritiene capace di una cosa del genere. Già, 30 anni di vita specchiata, oltretutto in un villaggio di poche migliaia di persone, dovrebbero valere almeno IL DUBBIO. Così non è. Bella la fiducia e la lealtà del figlio adolescente, Marcus, che non crede nemmeno per un attimo alle accuse contro il padre e anzi lo difende con rabbia.
Siccome Lucas ha la fortuna di essere nato in Svezia e non in Italia, il procedimento contro di lui si conclude velocemente. Non prima di allargarsi, perché anche altri bambini, interrogati da genitori terrorizzati dal "mostro" , hanno improvvisamente rivelato comportamenti strani, toccamenti, avvenuti nella casa del maestro, in particolare nel suo seminterrato...Tempo fa riportai la storia di un padre, accusato dalla ex moglie di molestie alla figlia, incarcerato e poi comunque tenuto separato dalla bambina. La molestia si sarebbe verificata in una vasca gialla. Nessuno fece un sopralluogo in casa dell'accusato. Peccato, perché avrebbero constatato che lui una vasca proprio NON l'aveva, né gialla ne a pois. Aveva solo la DOCCIA !. Ecco, nel paese civile il sopralluogo invece lo fanno e scoprono che il seminterrato Lucas NON ce l'ha.
Partendo da un inconfutabile dato di fatto che smentisce i bambini e quindi il dogma che questi "dicono solo la verità" (ma quando mai ???? ) , evidentemente il giudice conduce meglio le cose rispetto agli improvvisati - e piuttosto agitati - Poirot, e proscioglie Lucas. Tutto a posto ? No, perché ormai IL SOSPETTO rimane, anzi, per molti, come sempre, è certezza. E quindi , nonostante la Giustizia l'abbia assolto, così non fa la comunità. Gli uccidono il cane, non lo accettano nei negozi, e se reagisce lo picchiano. Siccome è un film, Lucas non cambia paese e resiste. Alla fine, sarà il ravvedimento dell'amico Teo, che finisce per credere alla sua innocenza (che Klara ogni tanto ribadisce : "ho detto una cosa stupida" ; ma gli adulti, chissà perché, adesso NON le credono più ) a cambiare le cose. La notte di natale, dopo che Lucas lo ha aggredito in Chiesa in piena messa, va a trovare l'amico, portandogli un po' del cenone natalizio, chiedendogli scusa. Che l'altro, in nome magari di un legame durato una vita, accetta.
Lieto fine ? Apparentemente sì, ma l'ultima scena conferma che quando un veleno del genere è seminato, nulla sarà mai veramente come prima.
Lieto fine ? Apparentemente sì, ma l'ultima scena conferma che quando un veleno del genere è seminato, nulla sarà mai veramente come prima.
Il film è ben recitato e la tensione si mantiene nel corso di tutta la proiezione.
Alcuni lo hanno criticato per essere troppo manicheo, garantista, nel trattare un tema del genere.
Credo che il garantismo , inteso come principio legale, a me caro notoriamente, sia scomodato fuori posto. NON è un film italiano, è nord europeo. Quelli manco sanno cosa la nostra società e la nostra "giustizia" è stata capace di fare a Rignano Flaminio. Durante il film, nel sentire palesemente parlare di suggestione collettiva, nel vedere i capziosi interrogatori di Klara, ho pensato che se il regista fosse stato italiano, i genitori di Riano e la procura di Rieti ne avrebbero chiesto il sequestro, "perché pendente l'appello"....(personalmente, profittando del Natale, ho in mente di regalare copia del film a tutte le procure italiane, estendendo il cadeaux ai GIP, nonché al Provveditorato all'Istruzione. Se mi avanzano i soldi, anche ai genitori paranoici, quando non in malafede, di cui è costellato il nostro paese).
Come detto, il film è danese. E lì non è la giustizia a non funzionare - anzi, in un mese Lucas è libero da ogni accusa legale - ma l'UOMO.
Gli esseri umani non sono quelle brave bestioline che credeva Rousseau, e a questa regola non si sottraggono i bambini. Non perché siano cattivi in natura, ma nemmeno sono "angeli" come se li pensano i loro genitori.
NON dicono sempre la verità. Mentono, magari perché sono ricchi di fantasia, magari perché la realtà in cui vivono non gli piace. forse perché pensano di meritare più attenzione, oppure qualcuno li ha manipolati (le false denunce di abusi sessuali fioccano nei procedimenti di separazione conflittuale ormai ) . A volte, anche loro, come la piccola Klara, hanno momenti di rancore e si vogliono vendicare di una delusione, di una frustrazione, di un "No" che li ha feriti. Poi magari si pentono subito.
Ma a quel punto, ai bambini che "dicono sempre la verità" non si crede più.
IL SOSPETTO ha vinto.
Un bambino di 8 ani ha ucciso una gracula (merlo indiano che ripete versi e parole) di una vicina di casa. Per pura malvagità e invidia nei confronti di mio figlio l'ha accusato di essere stato lui... siccome il bast... il bel bambino sa raccontare bene le bugie è stato creduto.In un'altra occasione ha rubato una collanina d'oro dalla casa di una vicina e l'ha regalata a mio figlio che l'ha portata in dono a me. Sentendo "puzza di bruciato" mi sono fatta raccontare e così abbiamo scoperto a chi era stata rubata e potuta restituire... Mi immagino se me la fossi tenuta e messa al collo e la vicina me l'avesse vista addosso !!! Passavo per quella che incitava il figlio a rubare l'oro nelle case altrui.
RispondiEliminaQuando ho visto il film "l'innocenza del Diavolo" ho ritrovato il ritratto di quell'"amico" di mio figlio.
loretta