Dello scandaloso assegno di mantenimento attribuito con sentenza a Veronica Lario dai giudici del Tribunale di Milano, avevo parlato ( qui il Post : http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/12/se-100000-euro-al-giorno-vi-sembrano.html ) appena la notizia della clamorosa decisione era apparsa : 100.000 euro al giorno, tre milioni di euro al mese. Una FOLLIA.
Il fatto che la legge in astratto la renda possibile, ed è discutibile, significa semmai che la norma è sbagliata, non certo che una cifra del genere sia ammissibile.
Sul tema ritorno perché dopo un iniziale silenzio, che aveva fatto scrivere a più di qualcuno che in fondo questa sentenza aveva fatto una sintesi delle richieste dell'uno e dell'altra e non aveva scontentato nessuno ( magari il Cavaliere è uno che di euro ne guadagna un milione al giorno....il 10% non gli peserà...) , c'è stato evidentemente un "melius re perpensa", un ripensamento e il Berlusca si è scatenato, lamentandosi delle solite toghe vessatrici nei suoi confronti.
Una mano l'hanno data i comici che, vivaddio hanno colto l'aspetto GROTTESCO e ASSURDO evidentemente sfuggito ai magistrati. La Littizzetto, certo non nota per essere amica del Cav, non ha potuto non fare una serie di ipotesi esilaranti sull'uso di simile somma da parte della fortunata collega di genere. Uno per esempio è quello di profumare il proprio WC con una bottiglia al giorno di Chanel n. 5. Oppure la riflessione sul fatto che prenda più soldi Lario in un anno di quanti stanziati per l'Aquila, o che il badget della fortunata separata sia paragonabile a quello di uno Stato autonomo.
Non poteva mancare ovviamente la considerazione solidale finale, per la quale la sopportazione ultraventennale di Berlusconi non ha compensi adeguati " Non c'è cifra". E si ride, giustamente.
Simpaticissima anche la telefonata di Pinuccio a Veronica, che riporto,
nella quale si ricorda a Veronica che i consigli dati ai tempi, quando lei era recalcitrante a sposare uno come Berlusconi, alla fine si sono rivelati giusti ... " visto che i sacrifici ripagano ?".
Si ride, ma si riflette anche. La gente si chiede, e ha ragione, come sia immaginabile avere una rendita del genere senza fare NULLA ?? In nome di un matrimonio...."Ma che c'hai tra le gambe ?? "(sempre Pinuccio)
La foglia di fico, perché di questo si tratta nella fattispecie concreta, è il principio giuridico del mantenimento del tenore di vita goduto in matrimonio. Come tutti i principi, ha profonde ragioni di validità , ma è ugualmente vero che lo stesso debba essere applicato cum iuicio, vale a dire con ragionevolezza. Per far questo i giudici a mio avviso non avrebbero dovuto solo valutare la ricchezza del marito ma anche decidere una soglia ragionevole di attribuzione di denaro oltre la quale non è umanamente ragionevole andare. Si tratta di decisioni dove la "discrezionalità" è prevista e direi anche ampia, quindi non se ne uscissero che hanno solo "applicato la legge".
Che poi, come ho giustamente letto in qualche commento, ma che caspita di tenore di vita aveva questa coppia per arrivare a stabilire un assegno del genere ?? Il giudici potevano portare esempi concreti, così uno si regolava... Riflettete sul fatto che per assegnare quelle cifre alla Lario i giudici hanno dovuto obbligatoriamente dedurre che il tenore familiare fosse il DOPPIO. Insomma, non è immaginabile che alla moglie sia attribuito più di quello che resta al marito. Se Berlusconi può pagare 100.000 euro al giorno, è perché il Tribunale ha valutato che a lui rimanga almeno altrettanto per sé.
In realtà immagino che su questa pazzesca attribuzione di denaro abbia pesato il valore degli immobili appartenenti a Berlusconi, partendo dalla Villa di Arcore, principesca. Quindi nel tenore di vita da conservare, c'è quello di essere stata abituata a vivere in una reggia, con tanti servitori intorno. Anche così faccio fatica ad arrivare a 36 milioni l'anno, per una persona cui auguro di viverne almeno altri 20-30 (oggi Veronica ne ha 57, è relativamente giovane) . Certo, l'assegno svanirà con la morte del ricco Paperone, che di anni ne ha 20 più di lei...avranno tenuto conto di questo le solidali giudici ?
Queste ultime si sono molte offese perché Berlusconi, criticando la sentenza, le ha definite "giudichesse comuniste e femministe". Hanno preso carta e penna anche i Presidenti della Corte d' Appello e del Tribunale di Milano, diffidando da espressioni di "dileggio".
Evidente in questi casi avrà prevalso il tono e l'intenzione al di là della sostanza. Non credo che se alla Nilde Iotti qualcuno avesse dato della comunista e femminista questa si sarebbe offesa, anzi. Potrebbe darsi che dopo il 1989 il termine comunista sia diventato per l'intendere comune un insulto, però mi sembrerebbe strano. C'è ancora tanta gente che non solo lo è, comunista, ma ne è anche orgogliosa ( per me 50enne, la metà della vita è trascorsa circondato da comunisti fierissimi ).
Sicuramente per Berlusconi non si tratta di pregi, ma poi le parole hanno un senso universale. La Cancellieri si offenderebbe se qualcuno parlando di lei dicesse che è sempre solidale coi suoi perché lei è il capo degli "sbirri" ? E' la verità !.
C'è molta coda di paglia nella magistratura odierna e le ragioni sono note.
Di fatto, nemmeno tra gli odiatori di professione di Berlusconi, e sono miriadi, si trovano persone in grado di giustificare una decisione simile, troppo anni luce lontana dal comune sentire.
Da avvocato, so bene che può benissimo accadere questo. Che una legge sia lontana dalla logica, oltre che "dal cuore della gente" (espressione retorica cara a cinici di professione come Vespa). . Però, quando questo succede, più spesso la norma è sbagliata. Casi eclatanti come quello di cui trattiamo possono essere utili per portare alla luce questa anomalia, questa forbice tra norma e consenso. O diamo ingresso ai contratti prematrimoniali, o bisogna rivedere e meglio delimitare l'ambito del principio del "tenore di vita" da conservare.
La signora Lario, sposando Silvio Berlusconi e vivendo con lui per 22 anni, ha fatto in tempo a oculatamente investire e diventare molto benestante di suo. Il criterio della tutela del coniuge debole è giusto, e anche quello di garantire, essendocene la possibilità, non solo la sopravvivenza ma anche una vita più che dignitosa. La ricchezza invece è un PRIVILEGIO, quando non guadagnata, e la Legge - non parliamo poi della Giustizia, che però non abita nei Tribunali, notoriamente; semmai, per chi ci crede, sta nei cieli - non ha (non dovrebbe avere) il compito di garantire i privilegi, solo i diritti.
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