venerdì 1 febbraio 2013

EURISPES CONFERMA : CE LA PASSIAMO MALE. ADESSO LE BUGIE ELETTORALI AUMENTERANNO



Il Rapporto Eurispes per l'anno 2012 non dice belle cose, ancorché dubito che rappresentino una sorpresa : gli Italiani non se la passano bene, per lo più. Oltre la metà dicono che con il solo stipendio non riescono più a conservare il tenore di vita di prima.  L'inflazione probabilmente non è così bassa come viene dichiarata, e comunque alcune cose sono aumentate in maniera più pesante (benzina per fare un esempio) . Poi ci sono le tasse, e in particolare l'IMU ha rappresentato un salasso pesante e non solo per l'inclusione delle prima casa ma anche per le maggiorazioni applicate rispetto alla vecchia ICI. Incide l'IVA, che a luglio aumenterà ancora, i salari sono stazionari e molte categorie professionali e commerciali, di fronte alla minora capacità di spesa, hanno dovuto ridurre i prezzi e comunque vedono una contrazione del lavoro.
Dopodiché c'è anche da chiedersi se il tenore di vita a cui molti erano abituati non fosse superiore alle capacità di spesa ma anche alle effettive necessità. Io conosco persone che s'indebitano per comprarsi l'Ipad, il tablet, l'Iphone ( e se non è Iphone, nulla ! ).
Insomma, quando gli italiani rispondono che non possono più spendere come prima, non è che necessariamente stanno dicendo che sono poveri.
Per fortuna, quel 50% e oltre che risponde che lo stipendio "non basta più", non è rappresentativo di coloro che denunziano di non arrivare alla famosa quarta settimana del mese. Ci sono anche quelli, e non sono pochi purtroppo. Ma non così tanti, che altrimenti il palazzo del Monte dei Paschi a Siena, con un buco di oltre 4 miliardi che lo Stato provvederà a ripianare, era diventato una Bastiglia a quest'ora...
La Famiglia d'origine resta il principale ammortizzatore sociale italiano : per aiuto ad essa ricorrono circa il 30% dei lavoratori ( la voce adesso la inseriranno nel redditometro parola di Befera ), e questo riguarda soprattutto gli under 40, con contratti non solo precari ma anche a reddito piuttosto basso. Chi non ha genitori in grado di aiutarlo, si rivolge alla Banca, ma con risultati alterni. Conseguenza, il prestito privato "prospera", così come i negozi di "compro oro", un autentico boom.
Un dato mi sarebbe piaciuto approfondire in chiave anche elettorale : quasi il 70% degli italiani hanno avvertito l'aumento delle tasse, e fin qui...il governo si è seriamente impegnato in questo ! Al che,  il fatto che il 79% si sia espresso per una riduzione delle stesse sembrerebbe una conseguenza logica....ma come si spiega questo dato con l'altro per cui la sinistra, la cui politica economica sulle tasse essenzialmente si basa, viene data per vincente alle prossime elezioni ? E' vero che anche chi ha promesso per 20 anni di abbassarle,  le tasse, poi non l'ha fatto quando è stato al governo ( e oggi paga il conto di quella promessa mancata, con un quasi dimezzamento dei propri voti ) , ma votare chi proprio si sa che te le aumenterà...
Comunque, i numeri statistici, ancorché non consolatori, anzi, sono sempre curiosi da conoscere.
Buona Lettura

CORRIERE DELLA SERA - CRONACHE 


IN AUMENTO I LAVORI INFORMALI, E I PRESTITI DA PARENTI E AMICI

Rapporto Eurispes: oltre la metà degli italiani non è più in grado di sostenere la famiglia

Il 73,4% degli italiani nel corso del 2012 ha constatato una diminuzione del proprio potere d'acquisto

(Ansa)(Ansa)
E' un vero e proprio grido d'allarme sullo stato di salute economico degli italiani quello che arriva dall'ultimo rapporto Eurispes.
LAVORO - Il 53,5% dei nostri connazionali afferma infatti di non essere più in grado di sostenere adeguatamente il proprio nucleo familiare (37,1% poco, 16,4% per niente). Quasi i due terzi dei lavoratori (61,3%) affermano che l'attuale occupazione non permette loro di sostenere spese importanti quali l'accensione di un mutuo, o l'acquisto di un'automobile (22,2% per niente, 39,1% poco). La famiglia d'origine resta rifugio e fonte di sostentamento per quasi il 30% dei lavoratori (chiede abbastanza aiuto alla famiglia il 19,6%, molto aiuto l'8,6%).
Per ovviare poi alla mancanza di lavoro l'italiano, oggi come ieri, sembra sempre alla ricerca della tradizionale «spintarella». Dal Rapporto Italia 2013 dell'Eurispes emerge infatti che il 21% degli italiani è infatti ricorso a una raccomandazione per trovare un lavoro. Il 27% di chi ha un'occupazione, invece, dichiara di averlo trovato tramite una candidatura spontanea e solo il 9,1% si è rivolto a un Centro per l'impiego (4%), o a un'Agenzia per il lavoro (5,1%).
CONSUMI - Il 73,4% degli italiani nel corso dell'ultimo anno ha poi constatato una diminuzione del proprio potere d'acquisto: il 31% molto, il 42,4% abbastanza. Il 22,2% ha riscontrato in misura contenuta una riduzione del proprio potere d'acquisto e solo il 4,4% per niente. Del resto solo un italiano su venti si dice sicuro di riuscire ad accrescere i propri risparmi nel corso del 2013. Al contrario due italiani su tre sono pressochè sicuri che non riusciranno a mettere nulla da parte nell'anno in corso.
TASSE - Più di due famiglie su tre sentono poi che il peso del fisco è aumentano nel corso dell'ultimo anno. Per il 41,7% nel 2012 l'incremento è stato netto, mentre un altro 27,5% ritiene che il fardello fiscale è «un po'» cresciuto; complessivamente, quindi, il 69,2% ritiene che il prelievo sia aumentato.
VITA QUOTIDIANA - Come cambia poi la vita quotidiana secondo l'Eurispes? «Nella quasi totalità dei casi le abitudini degli italiani si sono modificate limitando le uscite fuori casa (91,8%, in forte aumento rispetto al 73,1% registrato un anno fa)». Tra i dati rilevati da Eurispes, anche il «vertiginoso aumento il fenomeno dei compro oro», ai quali si è rivolto nel corso dell'ultimo anno «il 28,1% degli italiani», con «una vera e propria impennata» rispetto all'8,5% dell'anno prima. «Sono soprattutto le donne (31,6%) rispetto agli uomini (24,5%) a scegliere di vendere i propri preziosi». Di più al Sud. In aumento «anche i lavori informali per arrotondare»: il 26,8% del campione ha svolto servizi presso conoscenti, dall'assistenza ad anziani, a artoria, babysitter, vendita di oggetti autoprodotti, pulizie, giardinaggio. Mentre, quanto al rischio usura, il 14,4% ammette di «aver chiesto denaro in prestito a privati (non parenti o amici) non potendo accedere a prestiti bancari»

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