giovedì 23 maggio 2013

PER LA CASSAZIONE BERLUSCONI INFAMA I GIUDICI DI MILANO


C'è una cosa che mi colpisce negativamente nel passaggio della motivazione della sentenza della Sesta sezione della Corte di Cassazione che spiega il perché sia stato negato il trasferimento da Milano a Brescia dei procedimenti pendenti a carico di Silvio Belusconi. La rivendizazione come assioma della imparzialità dei giudici, come se la stessa non potesse mai essere messa in discussione.
E' facile osservare due cose :
1) SE nella costituzione fu prevista dai costituenti l'immunità parlamentare (poi ridotta a poca cosa nel 1992 sull'onda del giacobinismo di mani pulite) era perché si voleva tenere indenne il potere lesiglativo e governativo da intrusioni illegittime del potere giudiziario. Quindi il pericolo c'era e c'è. E' un fatto.
2) Non solo la Costituzione, ma anche il Codice di procedura prevede la possibilità dello spostamento di sede e la sostituzione del giudice naturale per "legittima suspicione".
Quindi, quando leggo che la richiesta della difesa di Berlusconi "colpisce un presupposto o una precondizione irrinunciabili della professionalità e dell'onorabilità del giudice, quali il dovere di imparzialità e l'indipendenza di giudizio» vedo solo una difesa corporativa dei propri colleghi.
Che è il problema che più generalmente si ha quando si critica l'operato dei giudici, invitandoli all'astensione, arrivando alla ricusazione, immaginando azioni risarcitorie. Tutto piuttosto donchisciottessco se poi a giudicare sono dei compagni di casta ( e infatti si vede con che percentuali le domande risarcitorie vengono dichiarate ammissibili e , tra le poche superstiti, quelle accolte : dall'introduzione della legge Vassalli, 1988, 4 casi !! ). 
Non avendo letto né i motivi né la riforma del ricorso degli avv.ti Ghedini e Longo, non so ovviamente valutare se magari in esso potrei trovare la spiegazione del tono veementemente polemico dei giudci di P.za Cavour.  Resta che il linguaggio anche dei giudici della legge col tempo si sta facendo sempre meno asettico e sempre più impregnato di acrimonia Il che non è che faccia pensare alla serenità e alla imparzialità.
Insomma, lo scontro c'è, eccome. Il conflitto tra giudici e Berlusconi è UN FATTO.
E io credo che il crescente discredito che neglu ultimi lustri ha toccato la magistratura sia principalmente frutto del riscontro che la gente fa tra le denunce del Cavaliere, e quanto sempre più spesso i cittadini vivono nelle aule dei tribunali. Insomma, è un po' come la storia del bambino che osa per primo dire ad alta voce che il "re è nudo". Tutti lo vedevano ma nessuno osava dirlo.
Hanno ragione coloro che dicono che la magistratura è un asse portante del sistema e il venir meno della sua credibilità è un colpo ferale all'intera struttura societaria. Ma questo scrupolo non può farselo solo per una delle parti in campo. Perché se anche gli ermellini invece di parlare in punta di diritto, si sfogano - come appare dagli stralci riportati -  allora non sono più arbitri, ma giocatori.
Infine, credo sia risibile la giustificazione delle visite fiscali, che è l'esempio rportato nel post (probabilmente ce ne saranno anche altri nel provvedimento..o almeno lo spero). E' un giochino ricorrente questo dei giudici che difendono il proprio operato o quello dei colleghi : l'astratta legittimità della misura adottata.   Nella fattispecie, le visite fiscali sono previste, ovviamente, dal codice di procedura. Il fatto inedito fu che i PM chiesero, e i giudici accolsero, di mandare i medici di controllo  in OSPEDALE, dove Berlusconi era ricoverato, a verificare la veridicità del responso dei medici ospedalieri, e questo invece non accade MAI.
Perché un conto è la diagnosi del medico privato, un conto è il referto medico di un Ospedale, struttura pubblica.
Ciò posto...secondo la Cassazione i giudici di Milano sono infamati da Berlusconi per i continui sospetti che questi spande a bracciate contro di loro...Domanda : se questa cosa è vera - ed E' VERA, nessun dubbio si può avere, al di là se poi i sospetti siano fondati o meno - con quale serenità un giudice infamato può giudicare il suo infamatore ?
 Ecco l'artico pubblicato dalla Redazione on line del Corriere della Sera

I giudici della Suprema Corte: «Dall'ex premier accuse infamanti nei confronti dei magistrati milanesi»

Silvio Berlusconi (LaPresse)Silvio Berlusconi (LaPresse)
La Cassazione non ha dubbi. L'istanza di trasferire i processi Ruby e Mediaset da Milano a Brescia sembra «ispirata da strumentali esigenze latamente dilatorie», piuttosto che «da reali e profonde ragioni di giustizia». Lo scrivono i giudici della sesta sezione penale della Cassazione, spiegando perchè, il 6 maggio scorso, dissero no al trasferimento dei processi a Brescia. ACCUSE - L'assunto secondo cui esistono «contesti deliberatamente persecutori o complottistici dell'intera autorità giudiziaria milanese», mossa nei riguardi di Berlusconi «da non dissimulati e biasimevoli intenti punitivi di segno politico» è un'«accusa infamante», che «colpisce un presupposto o una precondizione irrinunciabili della professionalità e dell'onorabilità del giudice, quali il dovere di imparzialità e l'indipendenza di giudizio» aggiungono i giudici della Suprema Corte. «L'assunto che la difesa di Berlusconi pone alla base del suo ricorso in Cassazione, - secondo i supremi giudici - per palese assenza di una pur parcellare e seria dimostrazione fattuale e logica, si traduce in una sommaria e ingiusta accusa, vieppiù grave per il ruolo pubblico e politico ricoperto dal richiedente, mossa in sostanza a tutti i magistrati degli uffici giudicanti milanesi, che per avventura e loro malgrado si siano occupati o stiano occupando "ratione officii" delle numerose vicende giudiziarie del senatore Berlusconi».
VISITA FISCALE - Le visite fiscali inviate dai giudici milanesi a Silvio Berlusconi, al fine di accertare l'impedimento a comparire nei processi Ruby e Mediaset per disturbi alla vista nella prima metà dello scorso marzo, sono state assolutamente legittime sottolinea ancora la Cassazione.
SEPARAZIONE - Sono poi state «superficialmente dileggiate» da Silvio Berlusconi le componenti del Tribunale civile di Milano che hanno deciso sull'assegno mensile di separazione a favore di Veronica Lario scrive ancora la Cassazione, ricordando che Berlusconi in tv le aveva definite «giudicesse femministe e comuniste».
PM - I giudici della Suprema Corte difendono anche i pm milanesi: «I pubblici ministeri fanno il loro mestiere e certo non può addursi a motivi di temibili intenti persecutori il fatto che essi si adoperino a svolgere le funzioni con tenacia e determinazione anche polemica e decisa, ma mai realmente esorbitante dalla normale dialettica processuale».

1 commento:

  1. L'INCUBO DEL REGIME
    Nonostante le tasse che pagano le sue aziende contribuiscano riccamente al mantenimento dello Stato e ad ingozzare persino i suoi stessi persecutori, viene
    Diffamato da certi giornali e programmi televisivi perché vuole impedire le diffamazioni cambiando il modo di informare...
    Contestato e deriso dalla stampa estera, la quale viene istigata da certa stampa nazionale...
    Inquisito da certi magistrati che non vogliono rinunciare ad una comoda vita di scandalosi privilegi, impedendo che si inserisca nella legislatura la responsabilità delle loro inquisizioni...
    Attaccato da certi sindacati perché vuole eliminare quelli che proteggono gli enti inutili, le cooperative rosse e quei sindacalisti che, non avendo mai lavorato, pretendono di difendere i diritti dei lavoratori...
    Perseguitato da un regime che non vuole rinunciare alla sua vecchia ideologia, la quale ha e sta provocando tanti danni in certi paesi...
    Il cavaliere continua la sua tenace battaglia, a volte con umorismo ma decisa, per impedire che il regime, di nuovo pelo ma di vecchio vizio come il lupo, riesca ad imporre al popolo italiano le sue perverse aspirazioni.
    - da COCOMIND.com - La voce del dissenso

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