Detesto il complottismo, vale a dire quel giornalismo, ma anche quel modo di pensare per cui una mera ipotesi, al massimo dotata di verosimiglianza - alla pari di altre dieci - però col gusto del "a noi no che non ci fate fessi" , diventa verità incontrovertibile, ancorché non provata.
Ciò posto, se è bene non prendere per oro colato delle ipotesi, al contempo, se le stesse sono corredate di buoni indizi, nemmeno vanno ignorate.
In questo caso abbiano alcuni fatti :
1) la giustizia italiana è la più lenta del pianeta. Appartiene alla conoscenza di tutti.
2) tra il deposito di un ricorso in Cassazione e la fissazione dell'udienza, in civile passa qualche anno, in penale leggo un sette mesi circa
3) l'udienza di discussione del caso Mediaset era prevista da tutti i media per fine 2013
4) il Corriere della Sera pubblica oggi un articolo nel quale si rileva come, facendo dei complicati calcoli tecnici (bravi quelli del Corsera....) , una parte dei reati contestati si prescriverebbe massimo entro il 30 settembre. Questo comporterebbe la necessità di un ricalcolo della pena e quindi un probabile rinvio per lo stesso. Unica possibilità per evitarlo, la fissazione di una udienza anticipata, in periodo immediatamente pre feriale, che il giornale stesso dichiara assai improbabile
5) Infatti esce la notizia che la Corte ha fissato l'udienza : 30 luglio. Quando c'è Berlusconi l'improbabile non esiste.
6) TUTTI i quotidiani on line danno la notizia al primo posto, definendola una sorpresa.
7) L'Avv. Coppi, noto principe del foro romano, considerato un legale particolarmente esperto di questioni di Diritto e quindi di Cassazione, conoscitore per 40ennale esperienza delle aule di P.za Cavour, si è detto "esterrefatto".
Questi sono FATTI, non opinioni. Dopodiché c'è chi troverà conferma nella teoria del complotto giudiziario e chi che è ignobile dubitare della buona fede dei Magistrati.
Io mi consolo rileggendo i dati statistici che rivelano come a questa fola gli italiani non credono più da tempo : i giudici sono, nella classifica di sfiducia dei cittadini, al secondo posto dopo i politici. E' un podio mi sembra assolutamente meritato.
Ecco la notizia postata dal Corriere.it, ma la trovate pressoché identica sulla Stampa, La Repubblica ecc.
Corriere della Sera > Politica
CASSAZIONE
Processo Mediaset, udienza il 30 luglio
Dopo il ricorso presentato dai legali di Berlusconi
RIVOLTA NEL PDL - Fa eco all'avvocato Coppi Daniela Santanchè: «Le parole di Coppi che per chi ancora avesse dei dubbi, sono la certezza che la giustizia non c'è per il presidente Berlusconi - dichiara la deputata del Pdl - Che cosa facciamo noi? Aspettiamo ancora l'unica manifestazione che forse riusciremo a fare, e cioè quella di accompagnarlo in carcere? Non ci sto. Basta divisioni. Serve passare all'azione». E il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, sottolinea come «milioni di italiani aspettino giustizia per anni, ma per Silvio Berlusconi la Cassazione viene convocata in tempo record»: «Non si è mai vista una cosa del genere» aggiunge il ministro Lupi. Per Maria Stella Gelmini si tratta «solo di un'ulteriore conferma: esiste un disegno per eliminare dalla scena politica il leader del centrodestra attraverso l'uso politico della giustizia». E, in riferimento all'articolo pubblicato dal Corriere della Sera martedì mattina, il capogruppo Pdl in commissione Giustizia alla Camera, Enrico Costa, attacca: «Il Corriere detta, la Cassazione scrive. Dopo l'articolo pubblicato sul quotidiano di via Solferino, in cui si paventava il rischio di dover «rinviare di un anno» l'eliminazione politica di Silvio Berlusconi, la Suprema Corte ha preso le contromisure».
«MOBILITAZIONE DI MASSA» - Se «si dovessero realizzare i sospetti» nutriti dal Pdl - sottolinea invece il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi - sul fatto che dietro ai processi a Silvio Berlusconi si celi un disegno «teso ad eliminare politicamente l'ex presidente del Consiglio, il partito si troverebbe nella necessità di attuare forme di resistenza seppure non violente». Idea rilanciata dal deputato Pdl, e presidente della commissione Finanze a Montecitorio, Daniele Capezzone: «È in gioco molto più del destino di una persona. Oggi, la difesa del cittadino Berlusconi coincide con la difesa della democrazia. Condivido l'approccio di Bondi: serve una grande risposta non violenta, una iniziativa di massa che coinvolga i cittadini».
La forzatura nei tempi di fissazione dell'udienza sembra innegabile, ma è elemento che possa spendersi presso l'opinione pubblica, abituata da anni a pensare che i termini processuali non sono strumento di garanzia ma scappatoie per i ricchi furbi? Meglio rinunciare a questo argomento, penso.
RispondiEliminaTanto più che andrebbe sottolineata la distanza tra il senso della protesta di un Coppi ("compressione sostanziale anche se non formale dei diritti della difesa") da quella di una Santanchè o di un Lupi ("Anche Berlusconi ha diritto a una giustizia lenta, come tutti"). La seconda mi pare totalmente priva di pregio.
Poi il progetto di eliminazione politica per via giudiziaria c'è di sicuro, ma non lo si è certo capito oggi. B. ha avuto nella sua storia gli strumenti per migliorare la Giustizia, non lo ha fatto e oggi ne è vittima illustre ma non la prima né l'unica.
Domenico
Dimenticavo: ho idea che l'art. 66 Cost. escluda ogni automatismo tra condanna all'interdizione ai pubblici uffici e pronuncia, da parte della giunta del Senato, di decadenza del senatore.
RispondiEliminaSe ho ragione (ma non sono un esperto, anzi), e se la giunta disapplica la sentenza di interdizione, sarà difficile far capire all'opinione pubblica che si è trattato non di un trucco ignobile ma della libera espressione di una potestà costituzionale (in caso, chiamiamo Benigni che ce la spiega in TV).
E prima ancora, renderà difficile a Lupi e Santanché trovare in giunta l'accordo necessario (chi, dall'altra parte vorrà rendersi complice di un trucco ignobile?). Vabbè, il livello è quello.
Beninteso, se ho ragione. In caso contrario, ritiro.
Domenico