martedì 9 luglio 2013

BERLUSCONI MAGISTRATURA IL CERCHIO SI STRINGE. ULTIMO ATTO 30 LUGLIO ?


Detesto il complottismo, vale a dire quel giornalismo, ma anche quel modo di pensare per cui una mera ipotesi, al massimo dotata di verosimiglianza - alla pari di altre dieci - però col gusto del "a noi no che non ci fate fessi" , diventa verità incontrovertibile, ancorché non provata.
Ciò posto, se è bene non prendere per oro colato delle ipotesi, al contempo, se le stesse sono corredate di buoni indizi, nemmeno vanno ignorate.
In questo caso abbiano alcuni fatti :
1) la giustizia italiana è la più lenta del pianeta. Appartiene alla conoscenza di tutti.
2) tra il deposito di un ricorso in Cassazione e la fissazione dell'udienza, in civile passa qualche anno, in penale leggo un sette mesi circa
3) l'udienza di discussione del caso Mediaset era prevista da tutti i media per fine 2013
4) il Corriere della Sera pubblica oggi un articolo  nel quale si rileva come, facendo dei complicati calcoli tecnici (bravi quelli del Corsera....) , una parte dei reati contestati si prescriverebbe massimo entro il 30 settembre. Questo comporterebbe la necessità di un ricalcolo della pena e quindi un probabile rinvio per lo stesso. Unica possibilità per evitarlo, la fissazione di una udienza anticipata, in periodo immediatamente pre feriale, che il giornale stesso dichiara assai improbabile
5) Infatti esce la notizia che la Corte ha fissato l'udienza : 30 luglio. Quando c'è Berlusconi l'improbabile non esiste.
6) TUTTI i quotidiani on line danno la notizia al primo posto, definendola una sorpresa.
7) L'Avv. Coppi, noto principe del foro romano, considerato un legale particolarmente esperto di questioni di Diritto e quindi di Cassazione, conoscitore per 40ennale esperienza delle aule di P.za Cavour, si è detto "esterrefatto". 

Questi sono FATTI, non opinioni. Dopodiché c'è chi troverà conferma nella teoria del complotto giudiziario e chi che è ignobile dubitare della buona fede dei Magistrati.
Io mi consolo rileggendo i dati statistici che rivelano come a questa fola gli italiani non credono più da tempo : i giudici sono, nella classifica di sfiducia dei cittadini, al secondo posto dopo i politici. E' un podio mi sembra assolutamente meritato.
Ecco la notizia postata dal Corriere.it, ma la trovate pressoché identica sulla Stampa, La Repubblica ecc.

Corriere della Sera > Politica 

CASSAZIONE

Processo Mediaset, udienza il 30 luglio

Dopo il ricorso presentato dai legali di Berlusconi

 
È arrivato martedì mattina in Cassazione il ricorso della difesa di Silvio Berlusconi contro la condanna a quattro anni di reclusione per frode fiscale e a cinque di interdizione dai pubblici uffici nell'ambito del processo Mediaset. E la data dell'udienza è stata immediatamente fissata il prossimo 30 luglio davanti alla sezione feriale della Suprema Corte. Immediata la rivolta dei legali dell'ex premier e degli esponenti di spicco del Pdl che vedono nella decisione della Suprema Corte l'ennessimo «attacco» a Berlusconi. E c'è chi, come Giancarlo Galan, commenta ironico in riferimento ai «normali tempi di giudizio, irrisolvibili»: «Ancora una volta si conferma il fatto che Berlusconi è l'unico in grado di compiere imprese grandiose e straordinarie». Insieme a Berlusconi sono imputati il produttore cinematografico egiziano Frank Agrama e i due ex manager Mediaset Gabriella Galetto e Daniele Lorenzano. L'Agenzia delle Entrate si è costituita parte civile. L'udienza sarà pubblica. Il ricorso è contro il verdetto emesso lo scorso 8 maggio dalla corte d'appello di Milano. COPPI: «ESTERREFATTO» - Non ci sta il professor Franco Coppi, entrato nel collegio difensivo di Silvio Berlusconi, che commenta: «Sono esterrefatto, non si è mai vista una cosa del genere, che determina un aggravio delle possibilità di difesa - commenta l'avvocato Coppi - perchè contavamo di avere più tempo per svolgere i nostri approfondimenti e ora dovremo fare in venti giorni quello che contavamo di fare con maggior respiro». Quanto alla possibilità che al Palazzaccio il processo sia stato calendarizzato, in tempi stretti, proprio per l'ipotesi di una prescrizione intermedia, ossia riguardante una parte del reato contestato a Berlusconi, che scatterebbe il prossimo settembre, il penalista risponde: «In Cassazione di casi di prescrizione intermedia se ne vedono abitualmente e spesso sono gli stessi giudici a rideterminare la pena». E l'avvocato Coppi conclude: «Ci batteremo comunque per ottenere l'annullamento con rinvio della sentenza di condanna inflitta a Silvio Berlusconi».
RIVOLTA NEL PDL - Fa eco all'avvocato Coppi Daniela Santanchè: «Le parole di Coppi che per chi ancora avesse dei dubbi, sono la certezza che la giustizia non c'è per il presidente Berlusconi - dichiara la deputata del Pdl - Che cosa facciamo noi? Aspettiamo ancora l'unica manifestazione che forse riusciremo a fare, e cioè quella di accompagnarlo in carcere? Non ci sto. Basta divisioni. Serve passare all'azione». E il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, sottolinea come «milioni di italiani aspettino giustizia per anni, ma per Silvio Berlusconi la Cassazione viene convocata in tempo record»: «Non si è mai vista una cosa del genere» aggiunge il ministro Lupi. Per Maria Stella Gelmini si tratta «solo di un'ulteriore conferma: esiste un disegno per eliminare dalla scena politica il leader del centrodestra attraverso l'uso politico della giustizia». E, in riferimento all'articolo pubblicato dal Corriere della Sera martedì mattina, il capogruppo Pdl in commissione Giustizia alla Camera, Enrico Costa, attacca: «Il Corriere detta, la Cassazione scrive. Dopo l'articolo pubblicato sul quotidiano di via Solferino, in cui si paventava il rischio di dover «rinviare di un anno» l'eliminazione politica di Silvio Berlusconi, la Suprema Corte ha preso le contromisure».
«MOBILITAZIONE DI MASSA» - Se «si dovessero realizzare i sospetti» nutriti dal Pdl - sottolinea invece il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi - sul fatto che dietro ai processi a Silvio Berlusconi si celi un disegno «teso ad eliminare politicamente l'ex presidente del Consiglio, il partito si troverebbe nella necessità di attuare forme di resistenza seppure non violente». Idea rilanciata dal deputato Pdl, e presidente della commissione Finanze a Montecitorio, Daniele Capezzone: «È in gioco molto più del destino di una persona. Oggi, la difesa del cittadino Berlusconi coincide con la difesa della democrazia. Condivido l'approccio di Bondi: serve una grande risposta non violenta, una iniziativa di massa che coinvolga i cittadini».


2 commenti:

  1. La forzatura nei tempi di fissazione dell'udienza sembra innegabile, ma è elemento che possa spendersi presso l'opinione pubblica, abituata da anni a pensare che i termini processuali non sono strumento di garanzia ma scappatoie per i ricchi furbi? Meglio rinunciare a questo argomento, penso.

    Tanto più che andrebbe sottolineata la distanza tra il senso della protesta di un Coppi ("compressione sostanziale anche se non formale dei diritti della difesa") da quella di una Santanchè o di un Lupi ("Anche Berlusconi ha diritto a una giustizia lenta, come tutti"). La seconda mi pare totalmente priva di pregio.
    Poi il progetto di eliminazione politica per via giudiziaria c'è di sicuro, ma non lo si è certo capito oggi. B. ha avuto nella sua storia gli strumenti per migliorare la Giustizia, non lo ha fatto e oggi ne è vittima illustre ma non la prima né l'unica.
    Domenico

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  2. Dimenticavo: ho idea che l'art. 66 Cost. escluda ogni automatismo tra condanna all'interdizione ai pubblici uffici e pronuncia, da parte della giunta del Senato, di decadenza del senatore.

    Se ho ragione (ma non sono un esperto, anzi), e se la giunta disapplica la sentenza di interdizione, sarà difficile far capire all'opinione pubblica che si è trattato non di un trucco ignobile ma della libera espressione di una potestà costituzionale (in caso, chiamiamo Benigni che ce la spiega in TV).
    E prima ancora, renderà difficile a Lupi e Santanché trovare in giunta l'accordo necessario (chi, dall'altra parte vorrà rendersi complice di un trucco ignobile?). Vabbè, il livello è quello.
    Beninteso, se ho ragione. In caso contrario, ritiro.

    Domenico

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