mercoledì 25 settembre 2013

LUNEDì LA CORTE DECIDE PER L'ERGASTOLO A SALVATORE PAROLISI


Se sul Corriere della Sera mi capita di leggere commenti tipo " io gli davo l'ergastolo solo per il traditore che è" posso immaginare che aria tiri per Parolisi su giornali tipo il Fatto quotidiano, popolato notoriamente da gente amante del Far West e della giustizia sommaria. Partecipando ad un interessente dibattito organizzato dall'Unione Camere Penali sulla giustizia, ho apprezzato l'intervento di Violante (senatore PD, già magistrato importante, tra i capi di md) che ha puntato il dito sulla pressione e quindi l'influenza mediatica sui processi più delicati. Difficile avere giurie serene ed imparziali, quando quel processo è stato già virtualmente celebrato in 8 trasmissioni televisive con tanto di accusa (tanta) e difesa (poca), e conduttori e commentatori che esprimono convinzioni granitiche (beati loro). 
Questo comunque è, e oltre il 60% dei lettori intervenuti sul Corsera si sono detti rallegrati alla previsione di conferma dell'ergastolo per il marito di Melania Rea. 
A suo tempo, seguimmo un po' le cronache e vi erano varie e forti perplessità sulle prove raccolte. Inoltre il Giudice unico (una stortura del sistema che un reato così grave sia giudicato da una sola persona), nel condannare Parolisi, NON ha accolto esattamente la ricostruzione dell'accusa, ma si è fatto un'idea sua, descrivendo una furia omicida scatenata da un rifiuto sessuale (il che escluderebbe la premeditazione, e quindi l'ergastolo) , lasciandosi andare ad una ricostruzione ipotetica (non c'è confessione, non ci sono testimoni) torbida e fantasiosa. Stesso omicida, ma diverso movente ( chi vuole, può rileggersi gli articoli di allora : http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2013/01/parolisi-letta-la-sentenza-le.html
http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2013/01/parolisi-pensavo-mi-giudicasse-un.html ).
Da una parte la mancanza di prove e la discutibilità degli indizi, dall'altra il colpevole perfetto : traditore seriale, mentitore incallito, antipatico.
Dunque assassino. Dite di no ? che non basta ? Siete degli sciagurati garantisti, gente che non pensa mai alle vittime...
Ecco l'articolo di cronaca del Corriere, dove la sentenza, salvo improbabili rinvii per un supplemento di prove (sia mai) è prevista per lunedì prossimo.


Omicidio Melania: il pm chiede
la conferma dell'ergastolo per Parolisi

Terminata la prima udienza dell'Appello. La difesa chiede nuovi approfondimenti. Forse già lunedì la sentenza

 
Melania Carmela Rea e Salvatore Parolisi con la bimba (Ansa)Melania Carmela Rea e Salvatore Parolisi con la bimba (Ansa)
Il procuratore generale Romolo Como ha chiesto la conferma dell'ergastolo per Salvatore Parolisi, anche con tutte le aggravanti. La prima udienza in Corte d'Assise d'Appello all'Aquila è terminata intorno alle 17.45. Il caporal maggiore è uscito dalla porta secondaria del tribunale coperto dai carabinieri con le porte del cellulare aperte e attaccate al portone. È partito, scortato dalla polizia penitenziaria, per Teramo, dove è recluso nel carcere di Castrogno. Il processo si aggiornerà venerdì prossimo quando toccherà alla difesa dell'imputato calare le proprie carte puntando alla richiesta di assoluzione. Forse già lunedì potrebbe arrivare la sentenza. «Melania non ce la ridarà nessuno, neppure i soldi di Parolisi - ha dichiarato il fratello della vittima, Michele -. Noi saremo tranquilli solo con la conferma dell'ergastolo: solo così ci sarà giustizia per Melania e per tutti gli orrendi omicidi, serve una sentenza esemplare». DIMAGRITO - Salvatore Parolisi indossava jeans e giubbotto nero su camicia a righe rosse. Il caporalmaggiore è apparso dimagrito rispetto a undici mesi fa, quando, il 26 ottobre 2012, nell'aula del Tribunale di Teramo, fu letta in primo grado la sentenza di condanna all'ergastolo per l'omicidio della moglie Melania Rea.

NUOVE PERIZIE - La difesa ha presentato istanze preliminari e richieste di inserimento di nuove perizie, possibilità che viene data anche alla Procura e alla parte civile, che però non vi farà ricorso. L'accoglimento viene considerato un fatto eccezionale, perché si tratta di un processo «chiuso», essendosi svolto in primo grado con rito abbreviato. Comunque, sarà la Corte a riunirsi in camera di consiglio a decidere. Se le istanze della difesa, che probabilmente riguarderanno nuove perizie su due macchie di sangue - una nel boschetto e una sul corpo di Melania - dovessero essere respinte, si andrebbe avanti velocemente, con la sentenza che potrebbe arrivare già nell'udienza di lunedì 30, dopo quella fissata venerdì prossimo. In quel caso, ci sarebbero nell'ordine le repliche di Procura generale, parte civile e difesa.

DICHIARAZIONE SPONTANEA - Alla fine di questi interventi Parolisi, venerdì, potrebbe rilasciare una dichiarazione spontanea. «Lo deciderà lui alla fine - ha detto Valter Biscotti, uno dei due avvocati dell'imputato -. Siamo di fronte ad un'accusa mobile, ci toccherà smontarla come nel primo grado del processo dimostrando come la ricostruzione del giudice sia stata fantasiosa». «Abbiamo chiesto un approfondimento di indagini alla luce del fatto che vogliamo dimostrare che ci sono ancora punti oscuri, ha aggiunto l'avvocato Nicodemo Gentile, l'altro legale di Parolisi. «Esiste un contrasto su prove decisive tra i Ris e i giudici, uno dice che ci sono impronte dei piedi uno dice che ci sono impronte di mani. Chiediamo se sono piedi di chi sono, se sono mani di chi sono». Sull'udienza di stamani Gentile ha sottolineato «che confidiamo nell'equilibrio della Corte».
IL NODO DELLE AGGRAVANTI - «La partita processuale sulle aggravanti è molto importante», ha spiegato il legale della famiglia di Melania Rea, Mauro Gionni. «Se non vengono confermate le aggravanti non si può applicare la sentenza all'ergastolo», ha continuato l'avvocato che poi, in riferimento alle istanze di approfondimento delle indagini presentate dai legali di Parolisi, ha sottolineato che «sono state già oggetto di discussione in primo grado».

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