giovedì 5 dicembre 2013

E LA GENTE SI CHIEDE : 8 ANNI E 3 ELEZIONI PER SAPERE CHE VOTAVAMO CON UN SISTEMA INCOSTITUZIONALE ? GIA', MA (STAVOLTA) NON E' COLPA DEI GIUDICI


Come prevedibile, la pronuncia della Consulta e la bocciatura del Porcellum ha scatenato i commenti non solo degli addetti ai lavori ma anche delle persone,  basite di apprendere che sia stato possibile mantenere per ben OTTO anni, e andare al voto TRE volte, con un sistema dichiarato incostituzionale.
Una cosa certo non edificante, e chissà cosa diranno i tutori della legalità seduti in Parlamento...
Già ieri ho detto la mia ( http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2013/12/evviva-incostituzionale-il-porcellum.html )  ricordando (in realtà il Camerlengo ha scritto molti post contro i difetti del Porcellum oggi bocciati dalla Corte) come questa pronuncia era attesa e non imprevedibile, anche se i sofisti italici avevano all'ultimo cercato qualche cavillo difensivo. Quindi oggi faccio una cosa diversa, prima di postare l'articolo di Ainis che dice cose sacrosante nel suo editoriale sul Corsera, vale a dire riporto una discussione su FB dove ben si capisce l'amarezza (eufemismo) di tante persone per bene di fronte a questo modo di condurre le istituzioni.
Eccolo ( ho chiesto prima di postare se i partecipanti fossero d'accordo di apparire o preferivano conservare l'anonimato. Due amici "storici" hanno naturalmente risposto positivamente, altri, magari non più collegati, non hanno detto nulla. Nel dubbio, ho tolto i loro nomi e avatar, indicandoli come "lettori" ).

Si parte dal Post dell'amico Jurgen che scrive : 
Cioè dopo 3 (tre) elezioni la consulta si accorge che la legge conosciuta in tutte le galassie come "porcellum" non è costituzionale ... pensavo che l'introduzione del reato di combustione dei rifiuti tossici fosse la puttanata di fine anno ... ma quale Grecia, ci meritiamo il Burkina Faso

  • LETTRICE 1 ho pensato la stessa cosa... lenti a rendersi conto della cose, eh?

  • LETTRICE 2  perchè da giorni continuo a pensare che mi puzza qualcosa?
  • Daniele Coppin Jurgen, l'Italia è il Paese dei paradossi e degli ipocriti.
  • Stefano Turchetti Premetto che penso, probabilmente come voi, che la Corte Costituzionale sia, purtroppo, un organo politico, con tutte le conseguenze del caso. Ciò posto, in linea teorica, se NESSUNO solleva la questione di illegittimità costituzionale di una legge, questa NON finirà MAI al vaglio della Corte che quindi non potrà pronunciarsi. Insomma, non c'è "l'obbligatorietà dell'azione costituzionale".
  • Jurgen Heim Quindi un giudice della consulta non può sollevare il problema?

  • LETTORE 3 Ok ma il ricorso del sig rossi è stato fatto più di 4 anni fa e non possono occorrere 4 anni per avere una sentenza così banalmente semplice. Ciò detto che il pd che ha sempre definito vergognosa questa legge non abbia mai posto rilievi di incostituzionalità è veramente desolante
  • LETTRICE 1 tutti quelli che hanno sempre condannato questa legge... come mai non hanno pensato di sollevare la questione? Perchè ho sempre sentito solo lamentele...
  • Stefano Turchetti D'ufficio no Jurgen. Lo conferma il fatto che degli ammonimenti la Corte li aveva mandati, affrontando casi che non investivano i temi oggi ichiarati illegittimi, ma altri. Ecco, nel dichiarare inammissibili il ricorso (adesso non ricordo quale fosse, nell'occasione, l'eccezione sollevata ) la Consulta "avvertì" che il premio di maggioranza, senza soglie, fosse in forte dubbio di costituzionalità, e che era opportuno che il Parlamento affrontasse il problema. Napolitano, durante il governo Monti, sollecitò più volte i politici in questo senso, facendosi proprio forza di questi "ammonimenti". Ma di più la Corte NON poteva fare in quei casi. Stavolta invece Bozzi ha SPECIFICATAMENTE impugnato le due questioni : assenza del voto di preferenza e premiomaggioritario che ledeva, in questi termini, il principio di rappresentatività. E la Corte ha potuto pronunciarsi.
  • Stefano Turchetti  Sui tempi....il ricorso di Bozzi fu presentato mica davanti alla Consulta, che un cittadino non può. Si è rivolto al giudice ordinario e quelli di merito gli diedero torto, allora andò in Cassazione e qui invece accolsero la sua tesi, dichiarando "non manifestamente infondata la questione", che è la formula per accedere alla Consulta. 4 anni per tre passaggi del genere, in Italia, sono anche pochi.
  • Daniele Coppin Stefano, grazie per il chiarimento tecnico.
  • Stefano Turchetti Quanto alla condanna della legge, mera e assolua ipocrisia. Specie oggi che nesusn partito, da solo, supera il 30% dei voti, e i maggiori pososno sperare di arrivare a vincere sull'avversario ma con percentuali di voto basse (tanto basta un voto in più, ad esempio stavolta è bastato lo 0,4% in più a fare la differenza tra coalizione di sinistra e quella di destra ) , il procellum era assai apprezzato, ma solo Berlusconi non lo ha mai rinnegato. Bersani, prima di febbraio, lo ha difeso con le unghie e con i denti, in nome della "governabilità" (e al diavolo la rappresentatività). Il Porcellum, ai partiti maggiori, specie quelli in odor di vittoria secondo i sondaggi, non piaceva mica per le liste bloccate (figuriamoci, un sogni per i capi del partito ! ) ma per la differenzazione tra Camera e Senato, col secondo dove il premio veniva assegnato su base regionale anziché nazionale. Questo era il problema per loro !
  • Stefano Turchetti Renzi ha il lutto al braccio dopo ieri sera, tanto per capirci, e quelli di Forza ITalia a loro volta hanno contestato la decisione. E questo nonostante, come ricordate voi, fin dalla sua nascita il Porcellum ha suscitato critiche feroci. All'inzio, da sinistra, forse erano anche sincere. Poi hanno capito che il meccanismo giovava anche a loro, e allora lo hanno sempre protetto. La prova che per 8 anni non lo hanno cambiato. Adesso il giocattolo glielo hanno rotto, e in molti piangono. Magari di nascosto, come ai tempi della legge Merlin, per far eun esempio
  • Jurgen Heim Stefano, guarda, tu confermi che in questo paese si possa votare per tre anni con una legge definita incostituzionale ... l'aspetto tecnico è importante, e te ne sono grato, ma la sostanza non cambia.
  • Stefano Turchetti Su questo sono d'accordo, e, ribadisco, nemmeno sono un difensore della Corte tout court, che da noi è e resta un organo a forte influenza politica...Però volevo solo dire, nel caso di specie, che se questa pronuncia arriva dopo 8 anni, e ben tre elezioni politiche, nonostante tutte le ipocrite accuse di facciata, bè stavolta non è colpa dei giudici. Anzi, io ero CERTO che dato lo sconquasso possibile e comunque le polemiche di fuoco che si sarebbero inevitabilmente accese, la Corte si sarebbe parata con un bel RINVIO, confidando che nel frattempo in PArlamento si decidessero a fare la riforma, togliendogli le castagne dal fuoco. Invece no, mi hanno smentito e sorpreso. Coraggio costituzionale ? Magari no, forse sono stati persuasi che era meglio bruciare le navi e togliere ai partiti che contano la tentazione di continuare a fare ammuina e tenersi il porcellino. TUTTI quelli che volevano le elezioni anticipate (che anche io auspico) , Renzi, Berlusconi e Grillo, sarebbero stati BEN FELICI di tornarci con la legge ora bocciata.

    Ed ecco l' editoriale di AINIS

    "L’Estremo Rimedio" 

    Ora le anime belle dei partiti metteranno alla berlina la Consulta. Ne denunceranno l’ingerenza, l’invadenza, la supplenza. No, è la loro assenza che va piuttosto denunciata. È il vuoto politico che ha tenuto a galla per tre legislature una legge elettorale che costituisce di per sé un insulto alla democrazia. Perché non siamo più elettori, quando non possiamo decidere gli eletti. E perché i rappresentanti non rappresentano nessuno, quando per entrare in Parlamento usano il vecchio quiz di Mike Bongiorno ( Lascia o raddoppia? ), grazie a un premio di maggioranza che premia in realtà una minoranza.
    Certo, sarebbe stato meglio, molto meglio, che a scrivere le nuove regole del gioco fossero state le assemblee legislative. Nell’inerzia delle Camere, al limite avrebbe potuto provvedervi con decreto lo stesso esecutivo, dato che ogni decreto va pur sempre convertito in legge. Una sentenza costituzionale non è la via maestra, non è mestiere della Consulta scrivere le leggi elettorali. Ma fra il nulla e la sentenza, meglio la sentenza. Alla fine della giostra, è infatti di questo che si tratta: un rimedio estremo rispetto a un danno estremo. Dunque un insuccesso per la democrazia dei partiti, un successo per lo Stato di diritto. Significa che dopotutto c’è ancora un giudice a Berlino, come sospirava il mugnaio di Potsdam.
    Con quali conseguenze, sul piano del diritto? E con quali argomenti di diritto? Questi ultimi li conosceremo quando verrà depositata la sentenza, corredata dalle sue motivazioni. Per intanto c’è solo un comunicato, e anche alquanto scarno. Ma basta per tirare alcune conclusioni. Primo: non ritorna in vigore il Mattarellum , pace all’anima sua. La Consulta non ha cassato l’intera legge elettorale, manca pertanto il presupposto per riesumare la normativa preesistente. Secondo: via il premio, sia alla Camera che al Senato. Ne scaturisce dunque un proporzionale puro, con soglie minime per guadagnare seggi. Con meno del 2%, ogni partito otterrà il suo posto in Paradiso. Non è esattamente l’ideale per governare quest’Italia sgovernata, però i partiti hanno tutto il tempo per correggere, emendare, riformare.
    E anzi dovranno farlo, giacché la Consulta ha annullato pure le liste bloccate, nella parte in cui impediscono al popolo votante d’esprimere una preferenza sul popolo votato. Come? Qui è impossibile pretendere ricette dai giudici costituzionali: la loro funzione s’esercita soltanto in negativo, come diceva Kelsen. Servirà quindi un’operazione di cosmesi, ma non è la prima volta che la Consulta mette il legislatore in mora. Un caso analogo si registrò al tempo del referendum sul maggioritario (sentenza n. 32 del 1993), e almeno in quella circostanza il legislatore fu solerte. Sancendo così il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica; e vedremo a breve se questa sentenza sarà il preludio della terza. Nel caso, dovremo innalzare un monumento a due signori, alla loro ostinazione. Aldo Bozzi, l’avvocato milanese di 79 anni che ha sollevato l’incostituzionalità del Porcellum. Roberto Giachetti, in sciopero della fame da 59 giorni per la sua riforma. Buon appetito a entrambi, ma a questo punto siamo tutti un po’ affamati.

1 commento:

  1. VI RACCONTO UN FATTO .-
    Fatta la Repubblica ..Partiti . Eletti On/li , un massimo Quorum 40mila voti (l'argomento è molto vasto, sono costretto, a limitare a poche indicazioni).
    Gli Eetti : per vari motivi- . non arrivavano a coprire le poltronre al Parlamento e Senato. Tutti sbraitavano; Abbiamo Vinto.!!!
    Le poltrone eccedenti le dividevano - in sordina fra di loro.!!!
    .Fare una ricerca e vedrete ... !!!
    Poi ; Quesro e quest0altro per mettere le mano in UNA Magguiranza,.... Suano arrivati al "Porcellum , le careghe libere Tutte a uno , Fatti Nominati.-. "Nel nome della Governabilità" - poi la dialettica "Il Parlamento Non serve." Approcci per volere la carega del Presidente della Repubblica ecc... ecc... ecc... ecc...
    MA VI SIETE DIMENTICATI DI TUTTO QUESTO,???
    L'EGOISMO E' IL PRODUTTORE DELL'ODIERNO, = DARE LA COLPA ALL'EURO , al Presudente Napolitano . a Lertta ecc.... ECC... E TANTE ALTRE COSE : SIAMO IN MANO AD UNA MANICA DI DERELITTI , INCOMPETENTI,!!!... PAREGGIATO CON LA COLPA è SEMPRE DEGLI ALTRI.!!!

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