venerdì 27 dicembre 2013

"GRAZIE ALLA SPERIMENTAZIONE SUGLI ANIMALI POSSO VIVERE" E IN RETE GLI AUGURANO DI MORIRE


Avevo letto da qualche parte che i social Network, FB, Twitter ma anche altri ormai diffusi, alimentato odi e rancori in misura preoccupante. La rete in genere, consentendo la possibilità di accesso in luoghi "nemici", attraverso raid facili a in genere impuniti, è stimolatrice in molti di condotte aggressive e vili. Basti pensare alla posta dei giornali. Io che sono un lettore di Filippo Facci, per esempio, a commento dei suoi articoli leggo spessissimo non solo critiche feroci ma vere e proprie offese, che non capisco perché vengano tollerate ( sul blog critiche ne arrivano, a volte anche aspre, e non vengono toccate. Le rare offese sono state invece sempre censurate e cestinate).
Ora, francamente non capisco la vena di queste persone. Come se io andassi sulla posta del Fatto per insultare Travaglio o su Repubblica per prendermela con Mauro e Giannini. 
Non li leggo e basta.
Ma questa furia si scatena mica solo con personaggi famosi. Basta che uno la pensi in modo opposto al tuo e per centinaia quando non migliaia di persone diventa caccia all'uomo.
E' successo ad una sfortunatissima ragazza di 26 anni, Caterina Simonsen, che ha avuto l'iniziativa di postare una sua foto su FB con una scritta in cui difendeva i test sugli animali.
"E' grazie ad essi se posso vivere."
Puoi morire, è stata la replica, variamente esternata, da decine di persone.
Centinaia di altre si sono "accontentate" di insultarla, senza arrivare ad augurarle la morte.
E' anche vero, come si legge sull'articolo che vedete di seguito, che altre migliaia di lettori hanno espresso consenso all'iniziativa di Caterina, ma qui non si tratta delle ragioni e dei torti.
Francamente amo gli animali, sono contrario alla vivisezione mentre sui test sono in difficoltà. E' vero o no che la ricerca medica non ne può fare a meno ? E' l'UNICO metodo, o il meno costoso ?
Non so rispondere a queste domande.
So, in generale, che spesso bisogna scegliere tra mali minori, per cui se è vero che così tanti medicinali hanno potuto vedere la luce e produrre i loro effetti solo grazie alla sperimentazione di questo tipo, temo si tratti, fino a progressi migliori, di una scelta non eliminabile (con il confine non superabile della vivisezione, che lì siamo a livelli di crudeltà non giustificabile da qualsivoglia fine).  Sarei curioso di vedere cosa uscirebbe fuori se l'esortazione di Caterina fosse raccolta : pubblicare sulle scatole dei farmaci se gli stessi derivino o meno dalla sperimentazione sugli animali. Servirebbe a sapere sia quanti sono ( se fossero la maggioranza ?)  sia la condotta, in concreto, delle persone che in astratto condannano questa prassi : rinuncerebbero alla medicina che gli serve per guarire se sapessero ?. Non sono provocazioni le mie, ne domande retoriche. Dubbi veri, legati ad una conoscenza decisamente insufficiente.
Non ne ho invece, di dubbi, nel condannare i talebani, quelli della vile violenza verbale. Caterina ha reagito e consegnato i file alla polizia postale. I "nickname" potrebbero scoprire che i loro nomi veri non sono irraggiungibili e trovarsi con una antipatica querela per ingiurie a minacce.
Non sono cose per cui si va in prigione, tranquilli, ma che, se Caterina decidesse di andare fino in fondo, vi costeranno varie migliaia di euro, tra difesa e risarcimento. Cose fastidiose, quando capitano, e tutto per uno sfogo, un po' vigliacco ammettiamolo !,  di due minuti. 
Forse non vale la pena, che il proprio legittimo dissenso uno magari lo può esprimere anche in modo civile, e se proprio la cosa gli è contro natura, penalmente irrilevante.
Ecco comunque la notizia come apparsa su La Stampa.it


Giovane malata difende i test
sugli animali, insulti su Facebook

“Ho 25 anni grazie alla ricerca”. Caterina Simonsen, studentessa di Veterinaria, colpita da 4 malattie genetiche rare, bersaglio degli animalisti: “Puoi morire”

La foto pubblicata su Facebook da Caterina Simonsen
«Per me puoi pure morire domani. Non sacrificherei nemmeno il mio pesce rosso per un’egoista come te», firmato Giovanna. E solo uno degli «oltre 30 auguri di morte e oltre 500 offese» ricevuti su Facebook e denunciati da Caterina Simonsen, studentessa di Veterinaria all’università di Bologna, vegetariana, colpita da 4 malattie genetiche rare, e divenuta il bersaglio di estremisti animalisti sul social network dopo avere pubblicato una foto che la ritrae con il respiratore sulla bocca e un foglio in mano: «Io, Caterina S. - recita la scritta - ho 25 anni grazie alla vera ricerca, che include la sperimentazione animale. Senza la ricerca sarei morta a 9 anni. Mi avete regalato un futuro».  
Il post, rilanciato dalla pagina `A favore della sperimentazione animale´, ha totalizzato 2.690 condivisioni e 13.893 `Mi piace´. Ma ha suscitato anche una pioggia di «insulti, apprezzamenti, di tutto e di più», spiega la ragazza che con due video risponde a chi la attacca e lancia un appello a Partito animalista europeo, Lega antivivisezione (Lav) e Michela Vittoria Brambilla, affinché si dissocino dagli auguri di morte e prendano provvedimenti. «Se crepavi anche a 9 anni non fregava nulla a nessuno, causare sofferenza ad esseri innocenti non lo trovo giusto», è il messaggio di Valentina. Concorda Mauro: «Per me potevi pure morire a 9 anni, non si fanno esperimenti su nessun animale, razza di bestie schifose». Insulti anche da Perry: «Magari fosse morta a 9 anni, un essere vivente di m... in meno e più animali su questo pianeta». Materiale che Caterina ha consegnato alla polizia postale, con nomi e cognomi degli autori dei post. «Non capisco il perché di tanta cattiveria», replica la giovane. «Loro non sanno chi sia io, cosa faccia io, e probabilmente sono così ingenui da non sapere che tutti i farmaci che prendono, che danno ai loro figli e che danno ai loro animali sono stati testati sugli animali». Perché è questo che prevede la legge in attesa di metodi alternativi altrettanto validi, precisa la ragazza prima di raccontare come si convive con le patologie di cui soffre. 
Caterina non mangia carne e il suo sogno è laurearsi in Veterinaria per «salvare gli animali». Seduta sul letto, circondata dalle decine di farmaci che deve assumere e dai macchinari che le permettono di respirare, la ragazza spiega a chi la attacca come trascorre la sua giornata tipo. Una lotta quotidiana contro 4 malattie rare (immunodeficienza primaria, deficit di proteina C e proteina S, deficit di alfa-1 antitripsina, neuropatia dei nervi frenici), abbinate al prolattinoma, un tumore ipofisario, e a reflusso gastroefofageo, asma allergica e tiroidite autoimmune. Per poter sopravvivere passa dalle 16 alle 22 ore al giorno attaccata a un respiratore, deve utilizzare un’apparecchiatura che le fa vibrare i polmoni aiutandola a eliminare muco, assume montagne di medicinali spray, per bocca e in vena. Tra i quali, tiene a evidenziare, anche alcuni indicati per curare cani, gatti, furetti, rettili e uccelli. Per 4 volte Caterina è finita in rianimazione, a un passo dalla morte. Solo nell’ultimo anno ha totalizzato 12 settimane di ricovero e 20 di terapia endovena, e per poter dare gli esami all’università segue un programma studiato appositamente per lei. «Mi dicono `meglio 10 topi vivi di te viva´», ma «io spero di avervi fatto capire quanto ci tengo a vivere», dice la giovane nei video, parlando a chi la attacca.  
Questo è il suo appello: «Invito Brambilla, Lav e Partito animalista europeo a combattere contro l’utilizzo degli animali dove non è fondamentale per l’esistenza umana: la caccia, i macelli, gli allevamenti di pellicce. Anziché fare tanto rumore mediatico, e ostacolare il lavoro dei ricercatori - invita - potreste raccogliere fondi e investire soldi per cercare un metodo alternativo valido» agli esperimenti sugli animali. «Una volta trovati questi metodi, per legge dovranno sostituire i test sugli animali», come anche Caterina vorrebbe. Inoltre, «vi chiedo di chiedere all’Aifa di mettere grande sulle confezioni dei farmaci che il medicinale è testato sugli animali a norma di legge, così che chi si cura possa fare una scelta consapevole». A chi vorrebbe fosse morta, infine, la ragazza augura «il meglio». E «buona domenica». 

10 commenti:

  1. chissà se tutti quegli IDIOTI che hanno augurato del male, nel corso delle loro vita hanno assunto farmaci.

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    1. senza dubbio hanno assunto dei farmaci.
      ma gli esperimenti falli su tua madre o meglio ancora su i tuoi figli (IDIOTA)

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  2. MASSIMILIANO MELIS

    Molti essere umani sono oggettivamente più difficili da difendere di altri animali, ma questo non cambia le carte in tavola: la sperimentazione animale (che è solo uno dei gradini della ricerca scientifica, ma è fondamentale quanto gli altri) è ciò che garantisce che la ricerca medica abbia una qualche chance di cambiare per il meglio il futuro dell'uomo; chi si dimentica questa tragica ma semplice realtà ha rinunciato da tempo al raziocinio umano, per cercare di somigliare agli altri animali, e ci riesce benissimo.

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    1. TANIA RIZZO

      Io sono contro la vivisezione e la sperimentazione. Io amo gli animali e mi batto per una cultura del rispetto verso la loro vita e per il rispetto verso l'ambiente nel quale noi siamo solo ospiti ma ci comportiamo da padroni idioti. Io sono contro la tortura, la prigionia, la guerra, la fame, l'emarginazione di ogni essere umano bianco, nero o giallo. Io credo che tutti noi siamo solo pedine di un macro sistema di interessi di denaro e potere di multinazionali del farmaco ma anche della guerra, delle banche, del petrolio. Io ho sentito dire che molta parte del mondo scientifico ha da anni segnalato che il patrimonio genetico dell'uomo è unico e dunque ogni test sugli animali non serve a niente altro se non foraggiare le industrie farmaceutiche. Io penso che alla fine, si può riassumere tutto in un unico concetto globale: dobbiamo comprendere che è importante non solo la nostra vita (mentre siamo al calduccio delle nostre case riscaldate e vestiamo abiti firmati) ma è importante parimenti la vita di chi ha meno di noi, di chi è debole ed indifeso, di un albero che ci regala ossigeno, di un cane o una scimmia che compongono la catena animale.... La vita di ogni essere biologico vivente è importante.....

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    2. Personalmente, ho dichiarato che sul tema "indispensabilità della sperimentazione sugli animali" sono ignorante. Ho fatto delle ipotesi, ho parlato di male minore e limiti (la vivisezione). Non ho dubbi, ed era questa la denuncia del post, sulla vigliaccheria di certa gente della rete. E bene farà la ragazza a insistere per trovare chi si è nascosto dietro ad un pc per insultarla e peggio, chiedendone la punizione secondo legge. Non sono un "panpenalista", ma mi sta sulle palle la degenerazione del web.

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    3. MASSIMILIANO

      Tania, nessuna delle fonti che tu citi è "informazione scientifica", ma militanza.
      Mi spiace, e non è un artificio retorico: son sicuro della tua buona fede e sensibilità, ma fai parte di quel gruppo di persone la cui vita e salute sono già assicurate grazie al fatto che altri hanno preso la responsabilità etica di decidere da che parte stare nella battaglia tra l'uomo e la malattia, e che siccome non hanno mai dovuto fare quella scelta in prima persona si illudono... succede, ma ciò non toglie che sia un'illusione.
      A mo’ di premessa: nel mio frigorifero non entra carne, bevo latte perché costretto, non torcerei mai un baffo a un gatto, catturo e allontano di casa ragni, cimici et similia, mi faccio pure venire i sensi di colpa al pensiero che qualche insetto nocivo non è stato fermato dalle zanzariere e quindi sarò obbligato a ucciderlo... ma non faccio confusione, e so che c’è il bisogno di verificare che non ci siano macroscopici fattori di rischio legati a un nuovo farmaco prima anche solo di pensare di fare i test di fase II su un essere umano.
      Ricorderai senz’altro un caso che è la pietra di paragone in ogni corso di diritto penale, quando si parla d’imputazione causale, sussunzione sotto leggi scientifiche e altre noiosità: il talidomide, un misto di delinquenza e superficialità, una tragedia che ha mostrato come un “semplice sedativo” potesse rovinare la vita a così tante persone grazie agli effetti di quel farmaco nelle donne in gestazione.
      Da allora tutti i farmaci sono testati per verificarne la potenziale teratogenicità.
      Ovviamente sono testati su animali, su chi dovremmo testarli? Conosci donne in età fertile a cui diresti «questo farmaco potrebbe danneggiare irrimediabilmente il figlio che hai in grembo, prendilo e fammi sapere»?
      Oppure, conosci esseri umani sani a cui inoculeresti il virus dell’Epatite C per testare i farmaci con cui estirparlo?… beh questa è una domanda tendenziosa perché la risposta giusta è che non serve più farlo: grazie alla sperimentazione animale l’Epatite C oggi è eradicata da una nutrita pattuglia di (costosissimi oltre ogni decenza) farmaci, che permettono a migliaia di ragazzi di 20-30 anni di non pensare che moriranno prima dei loro genitori.
      Infine, che tu sappia ci sono sessanta-settantenni desiderosi di testare del topicida per vedere a quale dose è mortale? no, non è una battuta: milioni di sessanta-settantenni prendono ogni giorno una pastiglia di topicida: il coumadin che impedisce loro di “farsi venire il coccolone”, è la benedetta Terapia Anticoagulante Orale.
      So di essere sgradevole quando dico queste cose, ma il dilemma etico è questo, e la scelta che è stata fatta permette di garantire vita e speranza a milioni di persone ogni giorno, se ci rifletti, qualcuna la conoscerai pure tu.

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    4. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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    5. TANIA

      Non sei sgradevole ma realista. Tuttavia se una parte della comunità scientifica parla di metodi alternativi e migliori dei test sugli animali, non credo che ci si possa chiudere occhi ed orecchie e fermarsi. La scienza è progresso, a volte anche innescata da "militanza" scientifica ma resta comunque progresso. A questo mi riferisco io e molti, moltissimi altri in tutto il mondo non solo "militanti".

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  3. Tengo a precisare che compare un commento di Tania da me eliminato. In realtà era semplicemente vuoto, un evidente errore nella pubblicazione, e avevo provato a escluderlo dall'interessante confronto. SIa MAssimiliano che Tania sono un esempio di oppsti pensieri che si possono confrontare con civiltà. Cosa che non sempre si può dire da quello che si legge in Rete. Peraltro, finchè non si sconfina nella violenza verbale e nella maleducazione crassa e gratuita, un'eccesso di polemica è da tollerare. Mi piacerebbe che i commentatori però mettessero almeno il loro nome, magari in calce al loro post.

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  4. ALE
    Spesso l'ignoranza porta ad essere cattivi perchè non si comprendono i dettagli. Sono a favore degli animali, non mangio carne o pesce, soprattutto per ragioni salutistiche ma anche perchè non sopporto lo strazio che devono subire gli animali nei macelli, e non sopporterei far soffrire nemmeno un pesce rosso, se ne possedessi uno, per test o esperimenti.
    Ma lo trovo ancora più sconvolgente e deplorevole augurare la morte ad una ragazza che sta lottando per la vita, che soffre e subisce continui calvari, io non riuscirei forse ad essere così forte, non riesco nemmeno ad immaginarlo. Mi chiedo cosa hanno nella testa tutte quelle persone che hanno insultato, offeso, in maniera così vile e sprezzante. Ciascuno di quelli che ha scritto uno di quei insulti, ha mai pensato che sarebbe potuto capitare anche a loro o a qualche loro familiare o che in futuro, per un incidente o malattia, possano trovarsi nella malaugurata sorte di dover lottare per la vita? Io spero vengano presi provvedimenti nei confronti di queste persone vili e vuote.
    Perchè sono vuote, vuote di compassione, di coraggio di voglia di aiutare il prossimo, di collaborare per un mondo migliore.
    Poi ognuno può avere idee ed opinioni differenti, ma occorre fermarsi ad ascoltare le ragioni degli altri, capire ed opinare i pensieri che sono sbagliati, in un clima di dialogo e intelligenza, senza insultare gli altri, solo perchè pensano differente, oppure offendere la dignità umana.
    Altrimenti inevitabilmente si manca di intelligenza, appunto si è ignoranti, nel senso che si ignora il rispetto e i valori della vita.
    Occorre però punire chi per ignoranza offende, umilia e dissacra i valori basilari, perchè se non si prendessero provvedimenti oggi, queste persone domani potrebbero diventare dirigenti, amministratori, prefetti, sindaci, ministri, etc...Allora sì sarebbe una colpa nostra aver permesso che qualcuno arrivi a compiere atrocità che spesso accadono nel mondo... come compiere stragi su animali indifesi o non aiutare bambini o ragazzi che lottano per la vita.

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