venerdì 27 dicembre 2013

QUANDO E' LA DONNA AD UCCIDERE : 87 PUGNALATE CONTRO L'AMANTE CHE NON SI DECIDE


E' vero che accade meno spesso, però accade. Parliamo di quando è la donna che uccide un uomo.
Tra l'altro i numeri rivelano che se l'omicidio è gesto cui più raramente ricorrono le donne, non è vero che la violenza, diversamente esplicata confermi il primo dato. 
Lo avevamo segnalato in precedenti post http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2013/05/i-numeri-che-non-ti-aspetti-il.html  e http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2012/11/maschi-violentati-sembra-una.html .
DI seguito riporto uno stralcio del primo (chi vuole può leggerli integralmente).
Prendiamo per esempio la " violenza familiare. Anche qui, la convinzione comune, me compreso, è che questa sia quasi esclusivamente maschile. Bene, non è così. Nell'ambito familiare si ha quasi una parità di soprusi, piccoli medi e grandi, commessi da entrambi i generi, e questo emerge ancora più chiaramente in altri paesi dove l'immagine dell'orgoglio virile è meno forte che da noi, e quindi le denunce nei confronti delle compagne per atti di violenza non sono ostacolate dalla vergogna (io maschio che subisco ?? non sia mai ! ). Il discorso cambia se dalla violenza genericamente intesa, si passa alle lesioni gravi e soprattutto all'omicidio. Qui sicuramente il gap c'è.
Però, anche esaminando questo fenomeno, se è indubbio che sono molti di più gli uomini che uccidono le ex (o che aspirano a diventarlo) , gli statistici obiettano che non siamo di fronte ad un'epidemia, ad una crescita esponenziale di questo fenomento che è stato ribattezzato "femminicidio" .
Esaminando i numeri veri, quelli che provengono da Istat e Ministero degli Interni, abbiamo due sorprendenti risultati :
1) NON c'è nessun fenomeno in crescita. In Italia il dato di questo tipo è sostanzialmente costante. Non ce n'eravamo forse accorti, perché i giornali parlavano d'altro e non davano agli episodi la stessa enfasi. La non accettazione dell'abbandono, la fragilità maschile, il senso di proprietà....le spiegazioni psicologiche del caso se valgono oggi, valgono anche per ieri, perché non c'è differenza.
2) Nella civile Europa, quella che è sempre meglio di noi ( e sicuramente non raramente è vero), i numeri sono PEGGIORI dei nostri, e di tanto, fino a tre volte ! Il maschilismo impera anche nelle regioni più fredde ?
Badate, tutto questo non per dire che il problema non esiste. 124 donne uccise ancora nel 2012 (nel 2013 il dato è stato purtroppo superato : a fine novembre erano 128 ndC) confermano quel terribile dato di una vittima ogni tre giorni che non può e non deve essere metabolizzato in una sorta di assuefazione all'orrore. Semplicemente, perché i fenomeni vengano combattuti in modo adeguato devono essere conosciuti per quello che sono veramente, e non manipolati da organi di informazione interessati alle vendite o, peggio, da politici in cerca di facile pubblicità (penso alla collega Bongiorno e alla sua idea di prevedere una figura di reato di genere, l'omicidio della donna, punito sempre con l'ergastolo...e poi ci lamentiamo dei giudici PM ...)."

 Stavolta comunque l'accusa è proprio di omicidio, passionale, con 87 coltellate, e la persona sospettata e per questo fermata è l' amante dell'uomo, che forse non si decideva a lasciare la moglie e la famiglia a dispetto di una relazione coniugale che durava da ben 10 anni. 
Naturalmente si parla di sospetti, che in questa fase sembrano spesso suffragati da prove schiaccianti.
Poi, col passare del tempo, si scopre che le cose non stanno esattamente così e quindi sempre meglio ricordare che bisogna attendere. E' anche vero che a volte confessano (recentemente, la figlia e il compagno che hanno ucciso la madre di lei per rubarle i pochi gioielli e i pochi soldi che conservava).
Comunque, questa la notizia come pubblicata dal Corriere.it


la relazione extraconiugale durava da 10 anni

Ucciso con 87 coltellate,
fermata l'amante
|Luogo dell'omicidio

La donna è accusata del delitto di Angelo Radatti 57enne
Il corpo ritrovato il 6 dicembre in un'auto in campagna

 
Uno dei sopralluoghi dei carabinieri nella zona dove si è consumato il delittoUno dei sopralluoghi dei carabinieri nella zona dove si è consumato il delitto
FOGGIA - I carabinieri del comando provinciale hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria Anna Maria Lombardi di 42 anni di Apricena accusata dell’omicidio di Angelo Radatti l’uomo di 57 anni scomparso il 6 dicembre scorso e il cui cadavere è stato trovato in un’automobile, la sera del giorno dopo, in una campagna alla periferia di Poggio Imperiale. L’uomo, come è emerso dalle indagini, è stato ucciso con 87 coltellate. Un omicidio – dicono gli inquirenti – passionale: vittima e assassino, infatti, avevano una relazione extraconiugale da oltre dieci anni.
Ucciso a coltellate, fermata l'amante
IL MOVENTE - La donna pretendeva che Radatti lasciasse moglie e figli per andare a vivere con lei. L’uomo ha sempre rifiutato. La sera dell’omicidio l’ennesimo litigio scaturito con il delitto. Ad accusare la donna, oltre alcune sue dichiarazioni risultate contraddittorie, anche le immagini di un servizio di videosorveglianza in cui si vede chiaramente la donna gettare in un prato alcune guanti in lattice. Sui guanti, poi recuperati dai carabinieri, sono state trovate macchie di sangue da cui è stato rilevato il dna della vittima. Ma sugli stessi guanti sono state trovate tracce di sudore da cui è stato possibile ricavare il dna della donna, accusata dell’omicidio. Dalle indagini è emerso anche se la donna qualche giorno prima del delitto avrebbe tentato di avvelenare l’uomo facendogli bere un cappuccino nel quale aveva sciolto un veleno. Fatto questo sul quale gli inquirenti stanno ancora indagando.

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