Sono ovviamente d'accordo con Sansonetti e con tutti coloro che hanno salutato come una buona notizia - e aggiungerei un sospirone di sollievo - la notizia che fosse caduta la candidatura di Gratteri al ruolo di Ministro della Giustizia.
Però, mi consentiranno i miei cari amici di militanza PD, si tratta di un pessimo indizio che questa fosse la scelta di Renzi !! E a sentire l'intervista a Delrio, se questo dramma non si è consumato è perché qualcuno per fortuna ha fatto loro notare che non fosse opportuno che un magistrato in carica passasse sic et simpliciter a governare via Arenula. Per il resto, evidentemente, le idee di Gratteri a Renzi e alla sua squadra andavano bene...
Come ricorda di seguito Sansonetti, Gratteri è uno dalle idee molto chiare per esempio sulla custodia cautelare, esattamente quelle incostituzionali contro le quali costantemente si battono i radicali, le Unioni Camere Penali e i garantisti in genere : il carcere come strumento di pressione per ottenere confessioni, e un anticipo della pena.
Un obbrobrio che però evidentemente non era (è ?) vissuto come tale dal nuovo Premier.
Per fortuna, pare grazie a Napolitano (e come dice Max Annetta, toccherà augurargli l'immortalità a quest'uomo che combinerà anche qualche guaio ma ne evita pure parecchi) , questa sconcezza non si è consumata, e però, come diceva il conterraneo fiorentino, "il modo ancor m'offende".
Andrea Orlando rappresenta una subordinata dall'apparenza OPPOSTA alla prima scelta.
Vogliamo dire che tutto è bene quel che finisce bene ? Con ottimismo potremmo ma chiarezza di idee ? Sembrerebbe proprio nessuna.
Mi pare evidente che resti confermato che, nella migliore delle ipotesi, allo stato sulla Giustizia Renzi non capisca NULLA, non sappia NULLA, se non che i processi sono lenti e che va riformata.
Come, credo ci sia veramente tabula rasa. Non è entusiasmante, però, come dicono i miei dioscuri, ci si può lavorare.
Il timore grosso invece è che quella lavagna non sia proprio così vuota vuota, nelle intenzioni (che ancora non si legge niente) , e quello che verrà scritto nel prossimo futuro, non piacerà a noialtri e sì invece agli orfani di Gratteri.
Perché è una buona notizia che Gratteri
non sia diventato ministro della Giustizia
In una recente intervista al “Fatto Quotidiano” il dottor Nicola Gratteri – polemizzando contro una legge del governo Letta che limitava il ricorso al carcere preventivo per il reato di favoreggiamento
– sostenne le seguenti due tesi (che riassumo a memoria ma fedelmente).
Prima tesi: in questo modo si toglie agli inquirenti un importante
strumento di indagine perché si riduce la possibilità che i
favoreggiatori parlino e aiutino a incastrare gli autori principali dei
delitti. Seconda tesi: in questo modo si dà un messaggio politico di
impunità, cioè si dice al paese: “non esiste la certezza della pena”.In quell’intervista, come è facile capire, il dottor Gratteri sosteneva esplicitamente due principi giuridici alquanto dubbi. Il primo è che il carcere preventivo non è una misura cautelare ma uno strumento di pressione per ottenere confessioni e testimonianze più o meno veritiere (una specie di tortura addolcita). Il secondo è che il carcere preventivo è una pena (della quale è necessaria certezza…) nonostante la condizione di non colpevolezza che la Costituzione attribuisce al detenuto.
E lo volevano fare ministro della Giustizia! E il “Fatto Quotidiano” si lamenta perché Napolitano lo ha impedito!
Io pongo tre domande e offro due risposte: un ottimo investigatore può non sapere un fico secco di diritto? Forse sì. Un ministro della giustizia può non sapere nulla di diritto? Sicuramente no. Perché se c’è un ottimo investigatore che non sa niente di diritto vogliono farlo ministro della giustizia, facendo così un pessimo servizio alla magistratura, che perde un investigatore competente, e un pessimo servizio alla giustizia, che va in mano a un incompetente?
Perdonatemi e dove si trova questa intervista perchè non ne ho trovato traccia!! ?? MAuro Sanna
RispondiElimina