Non c'è che dire, ne ha avuto per tutti...
Parlo naturalmente di Grillo e il suo show all'ingresso dell'Ariston nella serata di esordio del Festival.
Le cifre che dà sulla RAI sono imbarazzanti. Io conosco qualche persona che ci lavora, attaccata al suo lavoro, che credo faccia bene, che non smentisce il caos e anche il marcio che serpeggia per quei corridoi.
Il problema è che Grillo vuole una RAI "veramente" pubblica, mentre a me piacerebbe privata, come del resto stabilirono gli italiani in uno dei tanti referendum disattesi dalla politica.
Poi tocca a Renzino, definito un "cartone animato".
Naturalmente non tralascia il "pregiudicato" (anche lui lo è ma è un particolare) , solo che mi resta il dubbio su chi sia il "mezzo" (pregiudicato) con cui viene fatta la legge elettorale (il terzo compare è Verdini). Renzi non mi risulta abbia pendenze giudiziarie, anche mezze, di sorta...
Comunque, a modo suo, divertente.
Il servizio con le prime notizie è del Corriere.it
Beppe Grillo «si abbatte»su Sanremo
La Rai? «Responsabile del disastro del Paese»
Il leader del M5S arriva nella città ligure
Comizio improvvisato davanti all’Ariston
Ansa
SANREMO - Alla fine, dopo quattro giorni di attesa e speculazioni,
Beppe Grillo è arrivato a Sanremo. «Fuori e dentro» dal teatro Ariston,
come aveva promesso. Aveva annunciato che sarebbe arrivato nella città
del Festival alle 19 e così è stato. Ma non subito in piazza, dove lo
attendevano decine di giornalisti e curiosi: la prima tappa è stata alla
sede del M5S di Sanremo. Poi una corsa a perdifiato per i vicoli della
città fino al teatro Ariston, quasi soffocato da cameraman e cronisti,
sotto una pioggia di flash e faretti. Fino all’ingresso dove ha fatto il
suo comizio. La situazione della Rai, gli sprechi economici della
politica e la situazione del Paese i temi del monologo, fra qualche
applauso della gente e molte pause per bere un po’ d’acqua.«IL FESTIVAL È IL VUOTO» - La Rai? «Oggi è la maggiore responsabile del disastro economico, politico e sociale del Paese. La Rai ce la dobbiamo riprendere, è nostra, deve fare servizio pubblico, senza partiti e senza pubblicità». È iniziato così lo show fuori dal l’Ariston. o «È tutto così precario come l’informazione, che è capovolta. Parlate del nulla, del vuoto (riferendosi ai giornalisti, ndr.). Allora andiamo al vuoto per antonomasia: Il festival di Sanremo». Un comizio tutto contro la Rai e contro i giornalisti: «Voi siete i walking dead veri, i morti viventi», ha detto ai cronisti che lo accerchiavano per provare a rivolgergli delle domande. «Se siamo al 77esimo posto come libertà di stampa la colpa è vostra, non sarebbe così se avessimo una Rai normale che non fosse in mano ai partiti. Abbiamo 13mila dipendenti che costano un miliardo e 700 milioni, però danno un miliardo e 4 in appalti esterni come una qualsiasi società privata, ma una società privata non lo farebbe. Le danno a cinque società, le chiamano le Happy Five». Nel mirino anche il direttore generale della tv pubblica: «Gubitosi ha portato le perdite dall’azienda da 200 a 400 milioni. E ora dove andrà all’Eni, all’Enel, magari con 4 milioni e mezzo di buonuscita? E’ questa la Rai che volete? E poi il Tg1, il Tg2 e il Tg3 gestiti dai partiti... basta!». Mentre parlava, intanto Grillo twittava: «Mi hanno minacciato che se entro e provo a parlare mi denunciano».
I POLITICI - Grillo non ha risparmiato critiche come sempre anche ai politici, il leader del Movimento Cinque Stelle: per Grillo «Renzi è il vuoto assoluto, un cartone animato, mandato al governo dalle banche e da De Benedetti», mentre Berlusconi «è uno mandato via a calci in culo dal Senato e arrivato scortato al Quirinale dai corazzieri». La legge elettorale quindi la «fanno in tre: un pregiudicato, un mezzo pregiudicato e Verdini».
LO SPETTRO DI GRILLO - Da quando venerdì ha annunciato la sua presenza al Festival di Sanremo, in qualche modo Grillo è stato sempre presente nella città ligure. Lo spettro della sua «apparizione» aleggiava nelle paure degli organizzatori, era esorcizzato nei corridoi del teatro Ariston, era atteso e temuto dai giornalisti. Un suo sosia era arrivato in mattinata a Sanremo e si era intrattenuto con i passanti, mettendosi a favore di obiettivi e flash (guarda il video). Poi , al culmine dell’attesa, nel pomeriggio il vero Grillo è tornato a farsi sentire da lla sua pagina Facebook e ha confermato: «Oggi sarò a Sanremo. Prima fuori e poi dentro. Passaparola». Il messaggio era accompagnato dalla foto del logo della 64esima edizione del Festival con in sovrimpressione l’hashtag #beppesanremo2014. Detto, fatto: dopo il comizio, Grillo, con il suo regolare biglietto da spettatore, è entrato all’Ariston e si è seduto in platea in una posizione piuttosto defilata dopo la metà della sala, accanto al figlio. Cosa farà da dentro il cuore del Festival non si sa ancora. Nel pomeriggio su Twitter il giornalista Pierluigi Diaco scriveva: «Fonti “grilline”: Grillo si esibirà muto all’Ariston. Dalla poltrona alzerà cartelli con su scritto quello che pensa».
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