domenica 9 febbraio 2014

JUVE BRUTTO PAREGGIO. E CONTE RUGGISCE


Un tempo portarsi sul 2-0 voleva dire chiudere la partita, specie poi quando giocavi con una squadra inferiore, che basava tutto sul non prendere gol, arroccandosi, e poi quando succedeva finiva lì. 
Non sono più quei tempi. La Juventus di Conte, in tre anni di successi in Italia - fuori le cose vanno un po' diversamente, come purtroppo fa un po' parte della storia del club - questo difetto lo ha mostrato spesso : non uccide le partite.  Nel primo anno accadeva più spesso causa soprattutto la scarsa vena realizzativa delle punte.   La Juventus, dopo Inzaghi e poi Trezeguet non ha più avuto l'attaccante d'area spietato. Quest'anno con Tevez e Llorente le cose stanno andando meglio. Davanti. Perché dietro invece abbiamo ripreso a prendere troppi gol e comunque a rischiare troppo. Con la Lazio c'è stata l'espulsione di Buffon e la partita giocata in 10 combattuta con orgoglio, ma potevamo perderla (e prima di rimanere in 10 stavamo giocando MALE ). Con l'Inter abbiamo fatto bene, ma anche lì troppo occasioni concesse ; e se l'Inter avesse segnato il 3 a 2? Magari al 94' beccavamo un gol di testa ?  Insomma il girone di ritorno non è iniziato col piglio giusto, e bisogna stare attenti che col campionato così lungo e con i tre punti a partita, i pareggi sono sempre mezze sconfitte. Per fortuna anche la Roma ha pareggiato, e col Napoli in Coppa Italia ha mostrato una perforabilità finora non conosciuta. Ma fa bene Conte ad arrabbiarsi. Benissimo. Che vedo troppi giocatori senza la tensione giusta (Pogba in primis, che forse già pensa al suo futuro dorato in quel di Parigi ) , altri forse frastornati da cose che col calcio non c'entrano. In difesa, quando non ci sono i due bronzi di Riace - Barzagli e Chiellini - si soffre parecchio, che Bonucci le sue due o tre straverie a partita le fa, assicurato, e le alternative non sono all'altezza dei titolari. Ogbonna ? 
Tra poco inizia nuovamente l'Europa League e QUESTA Juve rischia, se prova veramente ad andare in fondo alle due competizioni, di perderle entrambe.
La Roma è a soli due pareggi...che non sarebbe affatto una bella cosa venire all'Olimpico con l'attuale vantaggio (calcolo sei punti, che all'Olimpico con il Parma la Roma vince) dimezzato, o peggio.
E che la Roma ci creda, eccome, lo dimostrano le parole di De Santis nel chiedere la sospensione della partita col PArma per l'impraticabilità del campo : "non mi gioco lo scudetto in un pantano".
Meglio di così non poteva spiegarsi.


P.S.
Non c'entra nulla, ma alcune considerazioni volanti le volevo fare sulle polemiche occorse dopo quella sospensione e dopo le parole improvvide di Reja prima del derby (speriamo che col Napoli qualche romanista s'infortuni), cui ha pensato di replicare Garcia solo a poche ore della stracittadina.
Ecco, la cifra del tifo è questa.
1) E' vero che la Juventus si vide sottratto lo scudetto in una partita assolutamente falsata dal diluvio a Perugia (grazie sempre sig. Collina) ed è vero che a Galatasaray non si doveva giocare (Mancini stesso dixit). Detto questo, siccome c'è stata fatta una ingiustizia la vogliamo per gli altri ?
2) Reja ha sbagliato e ha chiesto scusa. Certo quelle cose non le doveva dire. Che però la stragrande maggioranza dei tifosi di calcio ragionano esattamente come si è espresso  l'allenatore della Lazio, questo è un fatto, non un'opinione. Nel calcio - forse nello sport ormai, ma nel calcio senza forse - conta SOLO vincere. TUTTI i modi sono buoni. Conosco persone assolutamente per bene, che non ruberebbero un tovagliolo al bar, e che nel calcio anelano espulsioni ingiuste, rigori inesistenti e sì, anche che l'avversario forte (che se è una sega può restare sano) si faccia male.
3) L'allenatore biancoceleste si è scusato. All'allenatore della Roma non è bastato. Va bene, ci può stare, ma SUBITO. Non dopo una settimana, che queste parole Reja le aveva dette ben prima di mercoledì, data della semifinale di coppa Italia. Dette a poche ore da una partita, che purtroppo da lustri ha perso il coloro dello sfottò per diventare una sorta di battaglia rusticana, è da educatori ? 

L'articolo che segue è il resoconto di Roberto Perrone sul brutto pareggio di Verona,  pubblicato sul Corriere.it




Straordinario Verona: in rimonta stoppa la Juve
La piccola beffa che fa arrabbiare Conte

Tevez sembra aver chiuso la partita con una doppietta, poi Toni e Gomez (oltre il 90’)



Toni e compagni festeggiano il gol (Ansa)

Un’occasione perduta. Verona è una piccola Firenze, non per nulla le due tifoserie sono gemellate. E a un certo punto si manifesta il fantasma del 20 ottobre 2013 quando una partita simile, 2-0, controllo sicuro, inesistenza offensiva dell’avversario, si rovesciò fino a diventare l’unica sconfitta in campionato della Juventus (2-4). Qui a Verona, più o meno, si verifica qualcosa di simile, con un pareggio che ha il sapore della beffa per Madama e dell’impresa per al rivelazione del campionato.


 
Il doppio Carlitos Tevez del primo tempo, doppietta dell’Apache dopo un silenzio che durava dal 22 dicembre (4-1 all’Atalanta), ma soprattutto la pressione costante, il Verona stretto in 25 metri, non sembrano dare scampo al risultato. Ma, come dice alla fine un Antonio Conte amarissimo ed evidentemente furioso con i suoi giocatori, «le partite durano 95 minuti e non abbiamo ancora vinto niente».

Con il pareggio della Roma nel derby, Madama poteva dare un altro scossone al campionato. Niente. Il Verona rimonta, prima con Toni di testa (in fuorigioco come Tevez in occasione del secondo gol) poi con Juanito Gomez. Due gol di testa, due gol su calcio piazzato, due gol, in teoria con la difesa schierata. Nel secondo caso c’è un concorso di colpa, ma sicuramente la retroguardia bianconera paga, in particolare, l’uscita prima del tempo di Chiellini, oltre che, in generale l’atteggiamento un po’ flaccido di uomini importanti di centrocampo come Vidal e Pogba, a volte irritanti. Il Verona avanguardista e voglioso è fatto a immagine del suo grintoso allenatore Mandorlini, sempre scatenato che litiga a fine primo tempo con Lichtsteiner (che nel finale colpisce di mano in area, ma l’arbitro considera involontario l’intervento e forse non sbaglia), reo aver ignorato, in occasione di una rimessa laterale, la sua offerta del pallone. Esordio di Osvaldo, a un passo dal gol (palo esterno). Piccoli sprazzi di positività da verificare in futuro.

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