martedì 6 maggio 2014

I NAPOLETANI DOMENICA ALLO STADIO PER ROMA JUVE. VERRANNO A COMPLIMENTARSI ?

Ecco va, ci manca solo questa a rendere ancora più calda, se non scottante, la sfida di domenica prossima tra Roma e Juve. Per fortuna, ma era prevedibile, la partita giunge a giochi fatti e questa è un'ottima cosa, sotto tutti i punti di vista. Oltre tutto giocatori e mister - soprattutto questi ultimi, che gli altri erano rimasti piuttosto estranei alla querelle polemica - si sono scambiati in queste ultime ore parole di stima reciproca, con grande dolore di pseudo giornalisti come Giancarlo Dotto (peccato, me lo ricordavo meglio ...si vede che è invecchiato male e pensa di ritrovare la verve giovanile nella foga ultrà, tramite penna) a cui piace il calcio "cattivo", fatto di proclami di guerra, agonistica certo ma di cui non si sente comunque il bisogno.
Restava però una occasione per la parte peggiore del tifo di sfogare qualche frustrazione accumulata, così come per l'altra parte di buttare sale sulla ferita. Sarebbe dipeso molto anche dall'atteggiamento in campo delle squadre se questi aspetti sarebbero stati circoscritti e limitati a qualche coro o invece avrebbero dato luogo a manifestazioni più scomposte.
Con questo dubbio, ecco che arriva la notizia - sotto riporto l'articolo de La Stampa - per la quale degli ultras  napoletani vorrebbero infiltrarsi domenica, approfittando della confusione di uno stadio che si prevede pieno, e immagino non per fare i complimenti alle tifoserie delle due squadre che hanno fatto campionato a sé.
La Questura medita di anticipare al pomeriggio il match. 
Non farlo proprio ? Tanto non serve.
Provocazione certo, ma prima o poi a questo si dovrà arrivare.



Napoletani infiltrati a Roma-Juve La grande paura della Questura

La paura della Questura è che questa brutta storia sia solo all’inizio. In città, peraltro, è già partito, il tam tam tra gli ultrà, in previsione di Roma-Juve di domenica prossima.
Una partita calda. Caldissima. Per la quale sono attesi centinaia di infiltrati del Napoli, tra le fila dei supporter bianconeri, per vendicare l’affronto romanista. «Per lavare il sangue del nostro Ciro» ribadisce Pino, fedelissimo della curva napoletana.

E mentre la Digos indaga sull’ipotesi di un commando a sostegno di Daniele De Santis, «Gastone», e per verificare se il blitz contro i napoletani sia stato premeditato, tira aria di guerriglia sul match di domenica sera. E non è affatto escluso che venga anticipato al pomeriggio. È evidente a chiunque infatti che per le forze dell’ordine è decisamente meno complesso governare i possibili episodi di violenza alla luce del sole. Domani in questura si svolgerà un tavolo tecnico per stabilire le linee guida per le strategie di previsione e controllo delle frange oltranziste della tifoseria. «Già sabato sera circolava la voce che ci saremmo vendicati - prosegue Pino -. È impossibile pensare che stiamo fermi a guardare dopo che uno dei nostri ha rischiato di morire. Ciro va riscattato, e noi domenica saremo a Roma per onorarlo».

Ci attende quindi un altro appuntamento con il terrore? Quali mosse saranno messe in atto per scongiurare nuovi scontri? E ancora: quale sarà l’itinerario dei pullman con i tifosi verso l’Olimpico? Quest’ultima non è una domanda da poco: sabato scorso molti di loro hanno parcheggiato in viale Tor di Quinto, vicino a dove lavorava il «pistolero» De Santis, noto ultrà romanista con tanto di provvedimento Daspo. Ma il questore Massimo Mazza sottolinea che «quella era una zona di transito per gli autobus, non di parcheggio. Alla fine molti si sono fermati lì per la richiesta dei tifosi di scendere e raggiungere a piedi lo stadio per il timore di arrivare tardi alla partita a causa dei disordini».
Disordini per i quali la Procura di Roma ha chiesto la convalida dei fermi dei quattro tifosi fermati. Il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il sostituto Antonino Di Maio accusano De Santis di tentato omicidio, porto e detenzione di arma abusiva e di rissa. Rissa, invece, il reato ipotizzato per i tre tifosi del Napoli: Ciro Esposito, ferito gravemente, Alfonso Esposito e Gennaro Fioretti. Il gip fisserà entro mercoledì il loro interrogatorio. Intanto la polizia sta cercando di identificare i tre uomini con casco integrale vicini a De Santis.

A sparare però dovrebbe essere stato solo lui. A conferma ci sono tre testimoni più due video. Quanto alla tesi dell’agguato il capo della Digos di Roma, Diego Parente dice: «Lo definirei piuttosto un folle episodio, una provocazione da parte di un singolo». La pistola è stata recuperata dalla proprietaria del Ciak Village, Donatella Baglivo. «L’ho nascosta nel bidone della spazzatura - ricorda - perché temevo che la prendesse qualcuno. Poi ho trascinato il corpo pestato a sangue di Daniele. Sapevo che non poteva andare allo stadio, ma non conoscevo la sua storia».

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