lunedì 26 maggio 2014

IL REFERENDUM SU RENZI HA DATO IL SUO VERDETTO : E' LUI IL NUOVO UOMO DELLA PROVVIDENZA. VEDIAMO ORA CHE FA.


Cominciamo subito col dire che io ho perso, che alla fine, con molto travaglio (la lista era unita ai sopravvissuti montiani e al peripatetico Tabacci), ho deciso di votare ancora una volta la scheda che si proponeva teoricamente come portatrice dei valori liberali, Scelta Europea, e che ha preso una legnata che nemmeno ai tempi peggiori del PLI di Valerio Zanone !
Dopodiché mi ero augurato che Renzi stesse sopra Grillo ma restasse sotto il 33%, che, allo stato, preferisco le parole di Veltroni al Lingotto (che poi erano, con l'aggiunta della rottamazione generazionale, le stesse di Renzi alle prime Leopolde) che la politica attuale messa in campo dal Premier toscano. Viceversa Renzi prende il 41% dei voti, che alla conta sono circa 11 milioni, un milione in meno di Veltroni  ( ottenne 12.095.300 nelle politiche del 2008, Berlinguer ne prese 12.600.000 al massimo storico del PCI, ottenuto nel 1976 ) ma 2,5 milioni in più rispetto alla non vittoria (sconfitta ora lo possiamo dire ? Se c'era Renzi al posto di Bersani oggi in Parlamento c'era un monocolore piddino sia alla Camera che al Senato e le riforme anche istituzionali erano certamente più possibili di ora)  nel 2013. Un trionfo politico e anche quella legittimazione popolare che era mancata per la scelta di arrivare a Palazzo Chigi con il fratricidio lettiano. 
Il vincitore, unico e solo (vabbé, Salvini può dirsi molto contento, e nel suo spazio ha ragione, che ha guadagnato il 2%, anche se non so in termini di voti assoluti cosa voglia dire). è quindi Renzino.
Senza se e senza ma. 
Vedremo ora cosa accadrà, dalle parti del Nazareno, in casa PD. L'opposizione interna e i sindacalisti, deboli nel partito, dopo le primarie trionfali del toscano, ma forti nel Parlamento eletto col Porcellum e con i nominati bersaniani, ora sono sotto schiaffo : Renzi può andare alle elezioni anche col "consultellum" (così viene chiamato il proporzionale puro emerso dalla decapitazione del porcello da parte della Corte Costituzionale) , e confermando questo incredibile risultato, liberarsi dell'opposizione interna e venire  a patti con altri partiti piuttosto che con la sinistra riottosa interna ed esterna al PD. 
Figuriamoci se poi sopravvivesse l'Italicum, con il premio di maggioranza al 37%. Renzi sbancherebbe e governerebbe da solo.  Quindi tutti allineati e coperti , e Camusso e i sindacati facciano il piacere di non rompere dopo il plebiscito renziano.
Non sto nemmeno a ripetere quello che lo stesso Renzi diceva, per pararsi il di dietro, timoroso che fosse vera la possibilità di vittoria di Grillo : "non è un voto per il governo". Non c'è un cane al Nazareno che ieri sera diceva questa sciocchezza. In Italia non si è votato per l'Europa - non lo facciamo mai, alla faccia dell'europeismo dei pochi ciechi che invocano Altiero SPinelli - ma si è assistito ad un referendum su Renzi, e lui l'ha vinto. Vedremo ora che fa. Ho letto nel tempo molti saggisti e opinionisti che spiegavano lo slittamento del toscano dalle posizioni più liberal e blairiste delle prime Leopolde ( ben rappresentate nel suo libro FUORI, il primo che scrisse, e che io lessi con favore , ci sono link del 2011 a testimoniarlo : http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2011/10/mi-chiamo-matteo-renzi-rottamatore-1.html ;   http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2011/10/mi-chiamo-matteo-renzi-rottamatore-2.html ;   http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2011/10/mi-chiamo-matteo-renzi-rottamatore-4-e.html ;
http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2011/10/mi-chiamo-matteo-renzi-rottamatore-3.html . 
) su posizioni maggiormente sinistrorse (sposando anche un certo giustizialismo, non solo in salsa anti berlusconiana ) come la necessità contingente data dalla decisione   di diventare segretario del PD e poi approdare a Palazzo Chigi con un Parlameno non propriamente amico.  Ora che il partito se l'è preso e il Parlamento ce l'ha sotto schiaffo dall'alto dei suoi 11 milioni di voti (altro che i due delle primarie !!) e del 41% di percentuale, scuse ne ha molte di meno.

Detto delle ragioni della "mia sconfitta", parliamo delle cose che minimamente mi consolano.
Ovviamente, come tutti coloro che non sono Grillini, e quindi 7 italiani su 8, sono soddisfatto dello schiaffone rimediato da Grillo. In realtà, e l'ho scritto, io ero molto stupito dei sondaggi che ipotizzavano il quasi testa a testa col PD, e comunque un M5S in grado di superare il dato clamoroso del febbraio 2013. Dopo quel risultato, non era stato un anno facile per Grillo, con le contestazioni di una nutrita parte della base di sinistra che voleva un'alleanza di governo con Bersani e comunque col PD, le defezioni di diversi senatori e deputati, ora espulsi ora dimissionati dal movimento ( ma NON dal Parlamento, che mica so scemi ! ) e con i pessimi esiti delle elezioni amministrative dovunque tenute (Friuli, Roma) , con la decisione di non candidarsi addirittura in Sardegna, per evitare la conta. 
E anche i sondaggi che settimanalmente tutte i media sfoderavano (l'ho detto, sono appassionanti e affidabili come il calcio mercato) davano gli ortotteri in arretramento per quanto non in maniera così netta come invece accadeva in concreto nelle varie elezioni locali. SI leggeva per lo più di un M5S che arretrava attorno alla soglia del 20%, poco più. Ecco, da questo punto di vista, l'esito delle europee corrisponde esattamente a quelle previsioni : 21 %.
Il problema, non piccolo, è che Grillo aveva urlato - perché parlare non sa - di vittoria !! Vinciamo noi, che è diventato oggi il deridente "vinciamopoi".  Persi oltre 2,5 milioni di voti  (non scordate MAI l'astensione nel fare i conti...) e soprattutto l'aver probabilmente contribuito al trionfo dell'avversario, Renzi, che chissà se senza questa contrapposizione così esasperata sarebbe arrivato lì dov'è. 
Quindi un tonfo, che trovo ammesso con insospettata lucidità di analisi - il dato numerico non era eludibile - da quelli de Il Fatto (oggi per la prima volta in vita mia l'ho comprato, per vedere che dicevano, e sono rimasto meravigliato). Non è un caso che il duo Grillo Casaleggio tacciano.
Non sono dispiaciuto per la sconfitta di Alfano e i suoi. Come ho scritto più volte, si possono cambiare le idee e anche decidere scissioni, ma NON conservare le posizioni di potere acquisite con i voti  presi GRAZIE al partito di vecchia appartenenza. Alfano e i suoi congiurati si sono pesati e nonostante l'alleanza con l'UDC sono arrivati a stento a superare la soglia del 4% dei voti. Una sconfitta sonora, anche se sono già iniziate le scuse (siamo appena nati, non abbiamo soldi, non abbiamo avuto visibilità, schiacciati dai tre leader...).
Meglio allora ha fatto la Meloni coi suoi Fratelli d'Italia, che non arriva al 4% ma che un dignitoso 3,7 lo prende, e senza gli aiuti che in Italia sempre possono derivare dall'occupare le poltrone governative. 
Forza Italia sta sotto al 17%, oltretutto con un'astensione del 42%. 
Quindi : perdita ulteriore di voti ( meno del PDL, anche sommando i voti di NCD), distanza significativa dai grillini pure in discesa, e siderale dal PD. Se parliamo poi della coalizione del tutto ipotetica del CD, mettendoci dentro anche Salvini abbiamo un 30%, vale a dire 11 punti dal PD da SOLO.
Una rivoluzione, non c'è che dire.
Siccome mi hanno insegnato, ai tempi in cui avevo un mio cavallino, che è bene non rimanere sull'impressione negativa, e fare almeno un piccolo salto prima di uscire dal campo ostacoli, saluto con soddisfazione il fatto che l'Italia dei Valori conferma il suo disfacimento, che la lista radicale di sinistra, nonostante Sel, non va oltre il 4%, e che se mi dispiace che i liberali siano così messi mali, almeno l'abbiamo fatta finita coi montiani.
E' poco lo so, ma è un "saltino".  



 








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