Forse non è esatta la notizia che riporta la Stampa (sotto l'articolo), quella per la quale i familiari della fidanzata uccisa sarebbero soddisfatti della pronuncia. L'accusa comunque, come la difesa - ma su questo c'erano meno dubbi - non farà appello.
La gente invece, assiepata fuori dal tribunale, non è affatto contenta, e questo conferma l'istinto piuttosto animale che in genere prevale sulla folla, dai tempi del Colosseo e dei grandi anfiteatri, per proseguire ai bei tempi della ghigliottina.
Sul processo Pistorius ci siamo concentrati molto (http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2014/09/pistorius-nessuna-premeditazione-non.html ; http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2014/09/pistorius-omicidio-colposo-e-per-la.html ; http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2014/09/le-ragioni-per-cui-laccusa-di-pistorius.html ) : lo riteniamo un esempio di quello che dovrebbe essere un giudizio sostenuto dal principio della presunzione d'innocenza e del ragionevole dubbio.
Tutta roba piuttosto desueta dalle nostre parti, dove la pancia della gente si preferisce accarezzarla e manipolarla, invece di fare ciò che giusto, confidando semmai di educarla.
Pistorius condannato a 5 anni per omicidio. Ma fa 10 mesi potrebbe già uscire dal carcere
Si chiude il processo sulla morte della fidanzata Reeva Steenkamp.
Il legale: fra meno di un anno ai domiciliari. La famiglia della
vittima: soddisfatti, niente appello
AFP
Oscar Pistorius lascia l’aula dopo la sentenza
pretoria (sudafrica)
Oscar Pistorius è stato condannato a 5 anni di carcere con l’accusa di omicidio colposo della fidanzata Reeva Steenkamp, uccisa con 4 colpi di pistola il 14 febbraio 2013. «L’accusato era addestrato a sparare e lo ha fatto verso una stanza molto piccola, non c’era possibilità per la persona che era dietro la porta di scappare. Inoltre ha sparato quattro colpi e non uno». Questa la motivazione del verdetto del giudice Masipa.
A grande sorpresa né accusa né difesa hanno appellato il verdetto, quindi Oscar Pistorius è già stato portato presso le celle detentive del tribunale di Pretoria, dove gli verranno prese le impronte digitali e subito dopo trasferito al penitenziario centrale di Pretoria. In caso di buona condotta durante i primi 10 mesi scontati in carcere, la gli anni rimanenti di condanna potrebbero essere trasformati in arresti domiciliari, che significa che il campione paralimpico sconterebbe 4 dei 5 anni di pena nella casa dello zio Arnold.
Nessuna reazione da parte dell’ex atleta sudafricano e della sua famiglia, mentre un timido sorriso è apparso sul volto di June Steenkamp, la madre di Reeva. L’unico a parlare è lo zio del campione paralimpico Arnold: «Oscar accetta la sentenza, pagherà in questo modo il suo debito con la società». Una sentenza, dunque, bilanciata dal giudice Masipa, che come ha dichiarato ha pensato ad un verdetto non eccessivo, ma non troppo leggero per dare un messaggio errato alla società.
A un anno e mezzo da quella tragica notte di San Valentino si chiude così un processo che ha visto accedendersi i riflettori della stampa di tutto il mondo. Pistorius, 27 anni, è già stato portato nel carcere di Kgosi Mampuru a Pretoria tra le urla e i fischi della gente. Per lui anche una condanna ad altri 3 anni per il possesso di armi da fuoco (ma questa pena è stata sospesa). Il Comitato paraolimpico internazionale (Ipc) ha reso noto che non gareggerà ai Giochi Paraolimpici di Rio 2016 e a nessun’altra competizione per tutta la durata della condanna.
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