mercoledì 26 novembre 2014

ESSERE D'ACCORDO CON TRAVAGLIO MI DISTURBA, PERO' SU RENZI E L'ASTENSIONISMO HA RAGIONE


Mi consola, non troppo, il fatto che non sia proprio un inedito (ricordo che era accaduto in un'altra occasione, quando l'uomo attaccò a testa bassa la Boldrini,  e avevo fatto outing sul blog http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2014/03/e-anche-il-camerlengo-plaudi-travaglio.html)  ma certo essere d'accordo con Travaglio su qualcosa mi perplime assai.
Ma come non approvare lo sputtanamento di chi, a seconda della convenienza, sostiene  una tesi e qualche tempo dopo quella opposta ? D'accordo, in politica questo malcostume è abituale, ma non per questo cessa di essere tale. Oltretutto, non è che sia vietato cambiare idea, anzi, può essere apprezzabile, però sarebbe opportuno che il ravveduto spieghi cosa sia avvenuto a fargliela cambiare, e non passare dal bianco al nero come se nulla fosse.
Li ricordate i video con Bersani che andava in giro per sezioni del partito a convincere gli iscritti che era cosa buona e giusta affidare ai gestori privati specializzati la distribuzione dell'acqua per rinnovare la rete e ottimizzare i consumi, postati sulla rete nel periodo del referendum in cui il segretario piddino si batteva per i referendum contro quella stessa privatizzazione ?? Io sì.
Ecco, allo stesso modo Travaglio ricorda a Renzi i tempi in cui vincere con le urne desertificate non andava bene, e questo non lustri fa, ma nel 2012, quando per la prima volta accadde che in una elezione, quella per la regione Sicilia, la maggioranza degli elettori si astenne dal voto.
Ebbene, allora fu Bersani a festeggiare la vittoria comunque ottenuta, minimizzando il dato non proprio fausto per la buona salute della democrazia rappresentativa (e della falcidia di voti perduti dalla sinistra vttoriosa...), e Renzi, suo aspirante rottamatore, a lanciare grida di allarme.

Adesso le parti si invertono perfettamente. Per il nuovo segretario il fatto è secondario, mentre per l'ex è assolutamente rilevante e preoccupante.
Se è vero, come lo è, che la politica è questo, osservo due cose : 1) non è certo "bella" politica  2) è bene che ci sia sempre qualcuno che conservi la memoria delle cose dette, e svergogni questa gente.
Peccato che queste citazioni si sentano poco nei talk show, che mi piacerebbe un Guerini, una Bonafè o un altro dei ventriloqui renziani, essere incalzati con il virgolettato del segretario asserente cose opposte a quelle attuali.

Marco Travaglio sbugiarda Matteo Renzi: "Astensione ora secondaria ma qualche anno fa..."

Marco Travaglio sbugiarda Matteo Renzi: "Astensione ora secondaria ma qualche anno fa..."

Astensionismo questione primaria o secondaria? Marco Travaglio, nell'editoriale di oggi, 25 novembre su Il Fatto Quotidiano, torna sull'annosa questione affluenza post Regionali. In Emilia e Calabria si è votato rispettivamente 37,67 per cento e 44,07, cosa che ha preoccupato il giusto il premier Matteo Renzi che nella giornata di ieri ha twittato: "Male affluenza, bene risultati: 2-0 netto". Non solo, da Vienna il presidente del Consiglio ha fatto sapere che la scarsa passione per le urne degli emiliani e calabresi è un "dato secondario": parte da questo spunto l'analisi di Travaglio che con un virgolettato di Renzi di quattro anni fa anni inizia il suo editoriale.
L'analisi - "L'astensione è la vera vincitrice delle elezioni. Il partito di maggioranza relativa di questo paese è il partito di chi si astiene o vota scheda bianca o nulla. Su questo tutti dobbiamo riflettere" aveva commentato l'allora sindaco  alle regionali di marzo 2010 vinte dal Partito Democratico di Pierluigi Bersani. E ancora "Chi gridasse al trionfo e stappasse champagne farebbe un errore: abbiamo vinto però c'è stata un'astensione strabiliante che supera la maggioranza assoluta", qui Renzi, come nota Travaglio, commenta il voto in Sicilia nell'ottobre 2012. Insomma la tiritera travaglina è questa: ora dici che la vittoria è netta, prima, quando non eri tu a governare, era invce "mutilata", a usare un termine caro alla stampa di questi giorni.
Meno siamo, meglio stiamo - "Proprio quando l'astensionismo diventa il primo partito e prende la maggioranza assoluta, cambia nome: si chiama non grande affluenza" scrive il giornalista che sulla questione si fa arcigno e commenta: "Da un problema primario, rimuove l'elemento negativo, e diventa secondario... e pazienza se il Pd, fra Emilia e Calabria ha perso 769.336 voti da maggio e 322.504 dal 2009. Un bel paradosso, per un leader che ha sempre puntato tutto sul consenso popolare dalle primarie al mitico Quarantunpercento". Poi c' è tempo per l'affondo finale: "Renzi - secondo Travaglio - non fa altro che tentar di convincere gli elettori della loro inutilità: è andato al governo senza passare per le urne e vuole far nominare i deputati dai segretari di partito e i senatori dai consiglieri regionali". "Gli elettori, secondo la penna del Fatto, servono a Renzi solo alla "retorica del sindaco d'Italia e delle primarie... Ora meno sono e meglio è".

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