martedì 18 agosto 2015

IL TRIBUNALE CORREGGE L'OBBROBRIO : MARTINA LEVATO POTRà VEDERE IL FIGLIO.

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I post su Martina Levato (  http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2015/08/perche-e-un-orrore-quanto-stanno.html ) hanno suscitato apprezzamenti convinti e critiche aspre (però educate), come era prevedibile.
Diversi i lettori che approvavano la decisione della PM Fiorillo di togliere il neonato alla donna, prima ancora di qualunque decisione del Tribunale, degli approfondimenti del caso e in violazione del diritto di difesa della madre e dei parenti. La ragione sta evidentemente nella indubbia gravità del reato commesso dalla Levato ( rovinata la vita di un giovane di 20 anni, colpito in volto con l'acido), con conseguente convinzione che questo già prova, da solo, che ragazza NON potrà mai essere una buona madre.
Ora, questo può essere, forse è anche probabile, da quanto si legge sulla personalità della Levato, ma ricordate la Franzoni ?  In quel caso addirittura il delitto riguardava proprio l'omicidio di un figlio e nonostante questo la donna non ha mai perso il diritto di vedere il primogenito e di tenere con sé il terzo, concepito con il marito proprio durante i primi tempi delle indagini, con lei già sospettata. Dunque, NON c'entra l'odiosità del reato commesso per determinare, di per sé, l'incompatibilità di essere genitori.
Si può arrivare a quella conclusione, ma dopo un procedimento serio, approfondito, e dando modo agli interessati di difendersi.
Se alla fine di questo iter, che si spera condotto decentemente (io non ritratto la mia sfiducia nella struttura delle giustizia minorile in generale), si arriverà alla conclusione che la Levato è persona nociva per il figlio, allora sarà giusto darlo in adozione.
Ma solo allora. 
Bene, pare che quelli del Tribunale dei Minori di Milano la pensino più o meno così, visto che hanno stabilito, contrariamente alle richieste della PM, di far vedere una volta al giorno il bimbo alla madre, in presenza di assistenti sanitari che evidentemente sorveglieranno che non venga fatto nulla di male al neonato. 
Il procedimento di adozione è stato aperto e si vedrà.
Intanto, alla D.ssa Fiorillo, il mio più sentito, emotivo ed inelegante gesto dell'ombrello, pernacchione albertoniano incluso !





 

Aggressione con acido, Martina potrà vedere il bimbo una volta al giorno

La decisione del Tribunale dei minori: via libera alla procedura per l’adottabilità



Martina Levato potrà vedere suo figlio una volta al giorno, ma c’è il via libera alla procedura per l’adottabilità del bimbo della coppia dell’acido. Lo ha stabilito il tribunale per i minorenni di Milano dopo ore di camera di Consiglio. Il pm minorile Annamaria Fiorillo prima di avviare l’iter di adottabilità del bimbo, aveva deciso di allontanare il neonato dalla madre. Oggi i giudici, invece, hanno stabilito che la giovane potrà vedere una volta al giorno il figlio «alla presenza» degli operatori sanitari.Secondo l’avvocato Stefano De Cesare, legale della giovane, Martina quando verrà dimessa dalla clinica Mangiagalli dovrebbe essere portata all’Icam, istituto per detenute madri con figli, assieme al piccolo, come stabilito dal gip di Milano su richiesta del pm Marcello Musso. 

Intanto il legale di Alexander Boettcher, l’avvocato Alessandra Silvestri, ha scritto una lettera al Garante dei detenuti e al Comune di Milano, indirizzandola al sindaco Giuliano Pisapia, per avere chiarimenti sulle procedure di riconoscimento del figlio partorito da Martina, condannata assieme all’amante a 14 anni per una aggressione con l’acido.  
Allo stato, infatti, come spiegato dal legale, Alexander non ha ancora potuto riconoscere il bimbo. Stando a quanto chiarito dal legale, un messo comunale avrebbe dovuto andare nel carcere di San Vittore, dove Boettcher è detenuto, per permettergli di formalizzare il riconoscimento del figlio, dopo il via libera avuto dal Tribunale per i minorenni.  
Il messo, però, come spiegato dal difensore, non è ancora andato anche perché «c’è stato spiegato che essendoci già stato il riconoscimento da parte della madre, che ha indicato Boettcher come padre, il funzionario comunale non è più tenuto ad andare in carcere». Per l’avvocato Silvestri, tuttavia, è fondamentale che Boettcher possa riconoscere al più presto il bimbo «per essere parte nel procedimento, assieme alla nonna paterna, che si è già aperto davanti ai giudici minorili». Da qui la lettera di chiarimenti inviata dal difensore al Garante dei detenuti e al Comune. Il piccolo è nato nella notte di Ferragosto alla clinica Mangiagalli di Milano ed è stato subito tolto alla madre. 

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