lunedì 4 aprile 2016

NATURALMENTE A + 6, CAMPIONATO FINITO. TRANQUILLI CHE LUNEDI' SARANNO 4 E SARA' RIAPERTO



Naturalmente da ieri pomeriggio tutti i soloni sportivi parlano di campionato finito, dopo la sconfitta, sorprendente, del Napoli a Udine e il raddoppio del distacco : sei punti.

In effetti, se tre punti erano poco più di nulla, il doppio, a sette giornate dal termine, qualcosa sono. La Juventus, che conta al momento anche la migliore differenza reti ( + 40 contro + 36 = + 4 per i bianconeri, grazie naturalmente al miglior saldo della difesa) che, se non ho capito male, in caso di arrivo a parità di punti e di scontri diretti varrebbe il titolo ( così il regolamento : "Al termine del campionato in caso di parità di punti per la formulazione della classifica finale e l'attribuzione dei titoli sportivi, scudetto, qualificazione Champions, Europa League e retrocessioni, si terrà conto degli scontri diretti seguendo nell'ordine questi criteri: punti scontri diretti, differenza reti scontri diretti, differenza reti generale, maggior numero di reti segnate in generale, sorteggio"  ; a parte il saldo degli scontri diretti, che condivido, sul resto non sarebbe più sportivo uno spareggio sul campo ? qui addirittura si parla di SORTEGGIO ??!!)   potrebbe permettersi ben tre mezzi passi falsi, cioè tre pareggi, oppure due sconfitte, laddove il Napoli, pure atteso dalla terribile trasferta di Roma (quella a Milano, contro l'Inter, si è invece depotenziata, per quanto non sia mai agevole affrontare i nerazzurri, come Spalletti ha sperimentato interrompendo con Mancini il filotto di vittorie) , dovrebbe vincere sempre.
In più, rischia di dover fare a meno del suo profeta per più di una giornata - la prossima, col Verona retrocesso, in casa, dovrebbe poter fare a meno del bomber - e questo è un altro handicap.

Tutto finito ? No, perché già domenica prossima la Juve va a Milano, dove il Milan farà le prove della finale di Coppa Italia, e potrebbe tranquillamente perdere punti. Magari non perdere, però pareggiare assolutamente sì. Normale, assolutamente possibile, eppure a quel punto, a seguito di un risultato niente affatto epocale, leggeremo : campionato riaperto !!
Come se la regola fosse quella di vincere TUTTE le partite, come in effetti, ancorché mai brillando, è riuscita praticamente a fare la Juve dal 10 ottobre in qua. Una cavalcata indubbiamente straordinaria, con un gioco che personalmente non amo.
So che per Allegri dovrei andare al circo, ma io mi arrangio diversamente : non guardo la sua Juve, semmai dovessi vedere una partita di calcio mi indirizzo sulla Liga o sulla Premier, con più speranza di divertirmi.
Tra l'altro, questo modo sparagnino - che quando si vince viene premiato da aggettivi tutti positivi : solido, concreto, esperto... - non dà affatto sicurezza sull'esito di ogni incontro. Due anni fa, quando la prima Roma di Garcia, che inseguiva la Juve contiana, faceva definire il campionato "sul filo" nonostante MAI meno di 8 punti per tutto il giorno di ritorno distanziarono le due squadre (poi diventarono 17...), io scrivevo che NON ci credevo alla rimonta giallorossa. Troppi 8 punti da recuperare a QUELLA Juventus. Perché la Roma correva, ma la Signora di Conte non era da meno.
Questa di Allegri non vola, se non nel punteggio finale, e quindi sicurezze non me ne dà.
Lunedì mattina prossimo sono abbastanza sicuro che i sei punti saranno diventati quattro, e le fanfare si riapriranno. In realtà, 4 punti, con a quel punto sei giornate, con 4 incontri in casa, nessun scontro diretto e il Napoli invece con in calendario la trasferta all'Olimpico, saranno un gruzzolo non clamoroso ma concreto.
Ma vedrete che i giornali, che oggi titolano sul campionato finito, scriveranno tutt'altro.

Brevi parole sul "crollo" del Napoli, come titola il Corriere commentando la sconfitta di Udine.
Gli azzurri hanno giocato male, e questo Sarri lodevolmente lo ha ammesso subito. Dopodiché l'allenatore insiste su questa storia delle partite giocate DOPO la Juventus, quindi con la pressione addosso di dover vincere per forza. Ma non ce l'avrebbero lo stesso giocando in contemporanea, con i bianconeri davanti ?
Io sono d'accordo con lui che sarebbe meglio, per lo sport, che le partite si giocassero tutte allo stesso orario, però se il calcio è pieno di soldi e le altre discipline no non è un caso, ma dipende dai diritti TV. E chi paga vuole guadagnare sull'oneroso investimento. Per cui le partite delle squadre principali si tende a isolarle, gestendo anticipi e posticipi.  Insomma, ti riempiono di soldi, fanno ricco anche te, uomo di sinistra e in tuta, tocca che ti adegui...
Senza considerare che questo lamento perpetuato può finire per offrire alibi controproducenti ai proprio giocatori. Parimenti, avere un mister molto nervoso in panchina (Sarri per quattro volte è stato espulso in stagione : se non è un record poco ci manca) non credo favorisca la serenità dei suoi in campo.  Il mister del Napoli credo sia un bravo tecnico. Lo aveva dimostrato a Empoli e quest'anno sta facendo assai bene. Sicuramente gli azzurri hanno un gioco migliore della Juventus, e, nelle giornate sì, anche a quello della Roma Spallettiana, che va a strappi (ancorché molti di questi sono dirompenti per gli avversari).
Però intanto la Gonzalo dipendenza è più di un sospetto e poi la rosa è più ridotta rispetto ai rivali. Non c'è paragone tra gli infortuni che hanno avversato la Juve e quelli che hanno colpito il Napoli, eppure i bianconeri suppliscono, finora, con una certa tranquillità. Nel Napoli giocano sempre gli stessi, e forse, alla fine della stagione questa cosa inizia un po' a pesare.
Quanto a Higuain,  premesso che il campione azzurro evidenzia in genere una carica agonistica molto nervosa ( i vaffa ai compagni plateali per un passaggio mancato o sbagliato non sono infrequenti ) , ieri io ho visto addirittura dolore nella sua reazione. Una partita che stava andando male, in cui il Napoli non riusciva a giocare come suo solito, e lo scudetto che si allontanava ...forse da tutto questo il corto circuito. Sbagliato, come la testata di Zidane, a riprova che  anche i grandissimi possono sbroccare, però umanamente comprensibile. Quanto alle mani addosso all'arbitro, mi sembra evidente, dalle immagini, che è Irrati che va, con fare sceriffesco, verso Higuain e il giocatore lo ferma. Quindi qui non vedo colpe del giocatore, semmai è stigmatizzabile il machismo del direttore di gara. 
Il problema è quello che Higuain può avergli detto e, naturalmente, le scene successive, quando i nervi crollano e il giocatore sembra in preda ad una crisi isterica.
Insomma, ha sbagliato, ma niente linciaggi, dagli avversari, né assoluzioni a prescindere. Due giornate le vedrei una sanzione equa, ma se alla fine fosse una sola, quella per la doppia ammonizione, sarei stupito ma non scandalizzato, mentre confido che non arrivino "punizioni esemplari".
Già da quelle parti i candidati sindaco parlano, per prendere voti, di "mafia calcistica", ci manca solo di buttare benzina sul fuoco.
Ah, per quelli che "anche Bonucci", ho già scritto : andava espulso contro il Torino.
Dopodiché ieri Rugani ha dimostrato il bene che si diceva di lui, e quindi non tutte le squalifiche vengono per nuocere, se hai una panchina competitiva.



Il Corriere della Sera - Digital Edition

Il crollo

Il Napoli si arrende a Udine. Espulsione per Sarri e Higuain
e l’argentino perde il controllo

 Risultati immagini per higuain espulso


UDINE Non è successo in un giorno, tantomeno all’improvviso. Non è qui, in mezzo ai seggiolini nuovi di plastica colorata, in un pomeriggio di primavera che i duemila tifosi biancazzurri speravano diverso, che il Napoli ha mandato al diavolo se stesso e i suoi sogni scudetto. Qui, piuttosto, sono usciti tutti insieme i limiti di una squadra per certi versi eccezionale — per organizzazione tattica, individualità, per qualità complessiva — che però alla lunga non ha saputo tener testa, principalmente sotto il profilo mentale appunto, a una Juventus che forse avrebbe fatto «uscire pazzo» chiunque, con quei 20 successi in 21 partite.

È stata un’autentica crisi di nervi, ecco cosa c’è dietro all’inequivocabile 3-1 subìto contro un’Udinese che alla vigilia aveva meno della metà dei suoi punti, 67 contro 31, e che con questi tre si è di fatto salvato costringendo i partenopei a restare a -6 dai bianconeri, un solco che a sette giornate dalla fine sa tanto di sentenza definitiva. E forse non è un caso che l’attacco nervoso più violento, più vistoso, abbia colpito il vero leader e trascinatore del gruppo, quel Gonzalo Higuain che nella giornata più nera di una stagione che poteva essere magnifica ha trovato comunque il modo di infilare il gol numero 30.

Salvo poi, sul 3-1, a un quarto d’ora dalla fine, a domenica ormai andata, perdere completamente la brocca e farsi espellere per doppio giallo non prima di aver messo le mani addosso all’arbitro Irrati e avergli detto chissà cosa. Era fuori di sé, il Pipita, tanto che sono dovuti intervenire tre compagni per bloccarlo. La partita peggiore, il finale peggiore. Per una sceneggiata simile con Gervasoni, l’anno scorso Borja Valero prese quattro giornate: dipende tutto dal referto di Irrati, ma è evidente che la squalifica sarà di quella portata.

Un problema non di poco conto, visto che a questo punto il Napoli farà bene a guardarsi alle spalle dove la Roma si è fatta sotto ed è a -4, dopo aver recuperato qualcosa come 8 punti in 10 giornate; in più il 25 aprile c’è lo scontro diretto all’Olimpico. Alla Dacia Arena il Napoli non è mai sceso in campo, è apparso fin da subìto legnoso, distratto, remissivo, come se l’ennesimo successo della Juventus confezionato la sera precedente avesse fatto scattare qualcosa, una specie di rassegnazione collettiva. Con un 3-5-2 stretto e ordinato, De Canio, che abita a Vico Equense e fino alla chiamata di Pozzo commentava il Napoli su un paio di tivù locali, ha impacchettato l’avversario a colpi di raddoppi sugli esterni e di giocate insistite sul punto debole dei partenopei, il corridoio fra Ghoulam e Koulibaly, dove sono di fatto nati tutti e tre i gol friulani, messi a segno da Fernandes nel primo tempo (doppietta, la prima su rigore, poi ne ha sbagliato un secondo) e Thereau nella ripresa.

Sarri ha potuto far poco, anche perché ha passato un’ora confinato in tribuna dopo la quarta espulsione stagionale per proteste. Discutibile anche il suo post partita, quando dopo aver più o meno giustificato Higuain («in Italia si vede di peggio») è tornato a polemizzare sul tema di anticipi e i posticipi: «Il fatto che da quando siamo secondi in classifica abbiamo sempre giocato dopo la Juve — ha detto — mi sembra una pressione innaturale».

Che, evidentemente, lui e il suo Napoli non hanno saputo sopportare.

Carlos Passerini

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