domenica 3 luglio 2011

SORPRESA, siamo più "mercanti" dell'America!


Alfredo Macchiati è un esperto di economia e finanza che pubblica libri ed editoriali. Oggi c'era un suo scritto sul Corriere della Sera, accompagnato da una indagine interessante.
Al quesito tra favorevoli e contrari al libero mercato (anzi la domanda precisa era : "il libero mercato è il sistema migliore ? ") i risultati sono stati per me abbastanza sorprendenti.
Intanto il paese più favorevole non sarebbero gli USA ma la Germania  con 30% che risponde MOLTO e  38  ABBASTANZA (totale quindi di pro, 68%). 
Secondi allora ? E no, secondo è  il  Brasile  ( si quello presieduto prima da Lula e oggi da una donna ancora più a sinistra del suo predecessore...), col 43% di MOLTO e il 24 di ABBASTANZA. 
E sapete parimerito con chi ? La CINA !!! Il paese di MAO, del libretto rosso...che è anch'essa al 67 %.
E poi veniamo NOI,  l'Italia !!!  Ã¨ vero che MOLTO risponde il 21%, ma ABBASTANZA ben il 40, Totale dà 61% che  Ã¨ di 2 punti superiore a Stati Uniti e Canada che arrivano entrambi a 59 ! (37 e 22 gli Stati UNiti e 20 e 39 i canadesi). La Gran Bretagna si ferma a 55, incalzata da Spagna, 52 e RUSSIA !!!!.
Ebbene si, l'ex patria del comunismo non deve avere ottimi ricordi se il 52% ritengono migliore il sistema di mercato e i contrari sono il 31 (evidentemente c'è un quasi 20% che deve aver pensato "BO'" ).
Sapete qual'è il paese meno capitalista dell'occidente? I cugini francesi, ma non è una sorpresa. TRa Imperatori, Grandeure, senso alto dello STATO, i nostri vicini c'entrano poco col liberalismo e infatti solo il 31% si schiera pro mercato e ben il 57% contro. 
I numeri sono sempre divertenti e hanno un pregio : NON sono opinioni. Insomma, come scrive spesso il buon Scalfari, su di essi non c'è da polemizzare.
Cosa vuole dirci con questi numeri Macchiati ?
Che non è vero che l'Italia registri un prepotente ritorno al pensiero pubblicistico e/o socialista, come la sconfitta recente di Berlusconi dimostrerebbe. 
Il problema è il COME da noi (non) si è sviluppato il libero mercato.
La sensazione prevalente, secondo Macchiati ed è un buono spunto di riflessione, è che siano stati gli ABUSI di un Capitalismo sregolato (che semmai è il sogno dei liberisti duri e puri e non dei liberali) , dimentico per esempio delle tematiche ambientali, di uno sviluppo anche ecologicamente sostenibile, a suscitare lo sfavore e la protesta dei cittadini elettori.
UN sistema capitalistico dove in realtà ci sono molti cartelli e poca concorrenza, la quale invece  favorisce i consumatori (esempi visibili a tutti in questo campo sono l'elettronica, sia nel campo dei pc che della telefonia, dove i prezzi tendono a ribassare, proprio per effetto dell'offerta vasta e MULTIPLA  nonostante la domanda sostenuta) . Insomma il mercato andrebbe bene purché via sia un soggetto pubblico efficiente ed efficace che fa rispettare le regole (leggi) e che stabilisca dei paletti volti ad evitare la concentrazione del potere economico (che NON è un obiettivo liberale, anzi) non perdendo di vista la tutela dei consumatori. 
Conclude il suo articolo MAcchiati :
"Guardando al futuro, una scelta della politica di cavalcare ipotizzati sentimenti antimercato ed aumentare la sfera pubblica, oltre ad essere un grave danno per il Paese (almeno per chi scrive) potrebbe non rispondere alle preferenze degli elettori. Si potrebbe invece diluire il pregiudizio a favore del potere unico ("tutto è politica") da cui tutto parte e tutto deve tornare; pregiudizio che si sta nuovamente indebolendo come all'inizio degli anni novanta : la robusta adesione allo strumento referendario e l'esito che ne è emerso, il voto amministrativo di Milano e NApoli , la crescita dei consensi dei leader non di emanazione partitica , sono segnali in questa direzione.
RIuscire a volgerli in una applicazione dei principi del rispetto delle regole, della trasparenza dei meccanismi decisionali, di una informazione più documentata, nonché della protezione dagli abusi di potere e di scelte partigiane, renderebbe finalmente il Paese un po' più liberale . Utopie?"
Temo di si caro Macchiati, però suggestive. 

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