giovedì 8 settembre 2011

SORPASSO STORICO : L'INTER LA PIU' ODIATA DAGLI ITALIANI

Ilvo Diamanti è uno di quei notisti di Repubblica che rimpiango nell'aver abbandonato il giornale-partito di via Focherini per approdare al più sobrio (ci voleva poco ormai) Corriere della Sera.

Studioso di Politica e Sociologia (è titolare della cattedra corrispondente all'Università di Urbino), scrive libri e note approfondite sulla Società. Fu ostinatamente tra i pochissimi che su Repubblica, smentendo la linea editoriale, avesse il coraggio di dire che Berlusconi non era la "Malattia" ma semmai la conseguenza.

Una conseguenza effettivamente così incisiva da aver portato ad una radicalizzazione del confronto e ad una sorta di "blocco" di idee alternative, tutti concentrati com'erano a sinistra nella militanza ANTI (prima si abbatte il Tiranno, POI si vede il da farsi). Ilvo Diamanti scrisse in proposito un bellissimo articolo nel quale "temeva" il post berlusconi come un tempo in cui avrebbe regnato il "vuoto", essendosi la società tutta come "congelata" attorno ad un uomo. Ecco perché uno come Cesare Renzi, il sindaco di Firenze, che denuncia da anni questo andazzo del suo partito , il PD, sembra uno di "destra"....In realtà, se lo si ascolta parlare delle sue idee, NON lo è. E' un riformatore progressista , serio e ragionevole. Siccome il PD ha perso questi connotati, tanto da costringere i centristi ad andarsene (e a fondare l'API di Rutelli) o a vivere come separati in casa ( i soliti Fioroni, Marini, Castagnetti , Parisi, Follini), ecco che Renzi appare come un blasfemo eretico.

Detto tutto ciò, parliamo d'altro , e cioè dell'articolo che Ilvo Diamanti dedica al Calcio alla vigilia del nuovo campionato. L'articolo non è riproducibile, quindi ne sintetizzo i contenuti, però ne consiglio la lettura integrale che potrete fare sul sito di Repubblica.it (basta cliccare anche sul Camerlengo nell'apposito spazio).

Dal 2005 Diamanti ha creato una sorta di osservatorio sociologico sul fenomeno calcio che annualmente aggiorna. Gli ultimi dati confermano come il calcio sia un mondo estremamente conservatore, lentissimo al cambiamento, dove anche le menti migliori sospendono il loro lavoro per lasciare spazio alla sola istintività.

Ma iniziamo dai numeri.

TIFOSI : Nonostante Calciopoli e la conseguenza che da un lustro la Juventus non vince più , falcidiata da una sentenza che dopo 5 anni mostra tutti i suoi limiti di giustizia sommaria e a senso unico, la Vecchia Signora continua ad essere la squadra più amata d'Italia con il 30% di italiani che la eleggono a squadra del cuore : quasi 1 su 3. Segue poi l'Inter, che grazie anche al truccato dominio nazionale degli ultimi anni (più facile vincere se si sono decapitati gli avversari) ha riguadagnato posizioni giungendo al 19% del tifo totale. Segue il Milan con il 16 % (era sceso sotto il 15 ma lo scudetto è sempre un buon motore per trovare nuovi proseliti) . In totale si vede come le tre BIG da sole raccolgano il 65% dei tifosi , forse qualche ragione ce l'hanno nel chiedere una fetta dei diritti televisivi proporzionale NON ai loro voti in Lega (che sempre tre restano) ma al bacino di tifosi che rappresentano ? E' vero che non possono farsi un campionato tra di loro, ma è anche vero che quel 65%, quasi i due terzi dei calciofili (sportivi non lo scriverò mai, parlando di tifosi di calcio, anche se so che ci sono belle eccezioni, come sempre), costituiscono il pubblico pagante delle varie tv private. Alle tre corazzate del Nord, seguono a grande distanza Napoli, Roma e Fiorentina, che non vanno in genere oltre il recinto delle loro mura (Il Napoli un po' di più la regione, mentre Roma e Firenze assolutamente no, ma Roma è grande e a chiara maggioranza giallorossa) . In tre radunano poco meno di un altro  20%  del tifo . Il resto si satellizza per tutte le altre squadre.

ANTIPATIA : Qui Moratti è riuscito veramente a realizzare un sorpasso storico. La Juventus era sempre stato la più amata dagli italiani, ma anche la più odiata dai non juventini. L' Inter di Moratti è riuscita a sorpassarla, e , ci dice Diamanti, di gran lunga ! Chi vince è antipatico, si sa. Ma chi vince in quel modo, approfittando della concorrenza che ha contribuito a penalizzare, fregiandosi dello scudetto degli "onesti " che poi così onesti non erano...lo è ancora di meno.

MODERATI E ULTRA' :  Berlusconi avrebbe imbarbarito gli italiani....Sicuramente ha tirato fuori il peggio di loro. Molte frustrazioni, nevrosi, hanno trovato un capro espiatorio da una parte e un capo da proteggere dall'altra... triste spettacolo. Visto che la società civile degenerava, gli ultrà del calcio hanno pensato bene di approfittarne e prendere sempre di più in mano gli stadi , con i tifosi moderati più sicuri e comodi in poltrona. I numeri di DEMOS dicono che i moderati sono scesi al 45% dal 52 che erano mentre gli Ultrà crescono. Bella notizia.....

SFIDUCIA  : Una cosa accomuna moderati e Ultrà del calcio : la cultura del sospetto, il dietrologismo.  L'errore dell'arbitro non è mai in buona fede, e a buon bisogno il dubbio maligno si estende alla squadra.

E' una cosa che mi ha sempre colpito, fin da ragazzo. Come si fa, pensavo, a seguire con tanta passione una gara che si pensa "truccata" ? Io non lo credevo e per questo mi appassionavo. Ma gli altri ? Infatti, da quando ho cominciato a dubitare della bontà del giocattolo - è bastato dubitare, non sono mai arrivato alle granitiche , vittimistiche certezze altrui - mi sono disamorato e il calcio lo seguo con molto più distacco.

Non è successo ai miei amici, che anzi a 40 e 50 anni vedo vieppiù attaccati alla propria squadra, come se la disillusione di TUTTO il resto possa essere obliata solo seguendo i propri beniamini sul rettangolo verde.

Così conclude Diamanti :

"Insomma, i tifosi, più ancora del resto della popolazione, pensano male del mondo che frequentano con assiduità. Da "spettatori" appassionati e coinvolti. Davanti alle reti pubbliche e private, digitali e satellitari, libere o a pagamento. Pensano male, di quel che accade sui campi di calcio - e ancor più nel retroscena. I "Cattivi pensieri", espressi da Gianni Mura, non li inquietano e tanto meno li indignano. Il sospetto nei confronti degli arbitri e degli avversari rafforza, al contrario, la loro "fedeltà" verso la squadra amata e la loro "ostilità" verso le altre (e in particolare, verso "un" nemico). Gli illeciti e le furbizie fanno male, quando vengono subiti dalla propria squadra. Molto meno in caso contrario. Perché nel calcio, come in altri settori della vita, conta vincere più che partecipare. Costi quel che costi."

Tristissimo, verissimo.

Nessun commento:

Posta un commento