domenica 9 dicembre 2012

TORNA BERLUSCONI (AHIME') E RIAPRONO LE GABBIE DEGLI ANTI


Quello che pensavo sulla prospettiva, poi pare sulla via di concretarsi, di dimissioni di Monti anticipate di un mese o di un bimestre rispetto a quello che era in programma con elezioni comunque previste in aprile. 
http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/12/ma-cambia-cosi-tanto-se-monti-siede.html
http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/12/leuropa-vuole-monti-ma-non-per-tre-mesi.html
Ho anche parlato della sciagura nazionale che si abbatte sull'Italia con la ricandidatura di Berlusconi, con un paese che almeno per due mesi (meno male che si vota presto, a febbraio ) rivedrà il peggio cui ci ha abituat negli ultimi lustri. Ho sentito tanti comunisti e sedicenti post che nella vita hanno fatto del sarcasmo sulla propaganda DC degni anni 40 e 50 , con i cavalli dei cosacchi staliniani che si abbeveravano a San Pietro e con i rossi che mangiavano bambini. Una scemenza, la seconda, anche se poi oggi siamo TUTTI molto contenti che i nostri nonni migliori l'abbiano un po' creduta e, per stare sul sicuro,  votato De Gasperi e i suoi successori, tenendoci al riparo di quell'ombrello NATO, da ultimo apprezzato anche da Enrico Berlinguer : "Io voglio che l'Italia non esca dal Patto Atlantico... Mi sento piu' sicuro stando di qua " Era il 1976 (intervista a Giampaolo Pansa sul Corriere della Sera ). Certo se quella era una fola propagandistica, e lo era, non è che oggi crediamo che Berlusconi sia l'arma segreta dei Maya per far avverare la loro sinistra profezia di fine del mondo.
Sarà il caso di applicare da oggi in poi il suggerimento di Baricco, che parlava del tempo perso nella sua vita a cercare di convincere qualcuno della sua sclerotizzata convinzione. "poi capii che bisognava semplicemente ANDARE OLTRE " .
E quanto proverò a fare io, evitando di replicare a tutte le battute, slogan , fino alle dichiarazioni di odio esplicito,  che da qui in poi mi capiterà di leggere su Berlusconi. Non sono per nulla contento di questo ripensamento. Ha 76 anni, ha avuto tre occasioni per governare, specie due (2001 e 2008) e sono andate male. Si potrà discutere sui perché, lo si farà meglio quando tutta una generazione ridotta alla follia per l'odio contro un solo uomo (manco veramente fosse stato un dittatore sanguinario) sarà sparita, ma oggi non è quel giorno. Se la sinistra di Bersani aveva qualche dubbio sulla propria compattezza post primarie, coi renziani delusi, ora è a posto. Questo mi pare palese, così come lo sfavore europeo non solo e non tanto per l'uomo, che pure c'è, quanto per un'Italia di nuovo spaccata e in guerra, laddove avrebbe ben altri problemi cui pensare. Se c'è una cosa che quest'anno ha dimostrato è che il Cavaliere non è la soluzione, ma certamente NON il problema. 
Berlusconi ritorna in campo NON per governare ma solo per ostacolare, sperando di ottenere lo stallo al Senato e comunque di portare un sufficiente numero di fedelissimi in parlamento a sua difesa. Non è un grande programma elettorale.
Di qui a pensare che adesso si approssima il diluvio per l'Italia....Europa e mercati non sono contenti delle dimissioni di Monti ma perché per loro SOLO MONTI è garanzia di un'Italia che faccia i "compiti". Berlusconi non è affidabile me NESSUNO lo è per loro, e quindi la fibrillazione è solo anticipata. A meno che Bersani non metta la museruola a Vendola ma anche a qualcun altro dei suoi, e non si limiti più  a glissare su certi argomenti, ma affermi con chiarezza che l'Italia rispetterà rigorosamente il Fiscal Compact e gli altri impegni presi. Il che vuol dire che la previdenza non si tocca e che le politiche keynesiane in salsa rossa non saranno percorribili. Forse, e solo forse, mercati , Bce, Bruxelles , Fed potrebbero concedere un beneficio d'inventario e vedere se questi impegni saranno mantenuti.
Federico Fubini lo spiega molto bene nel suo articolo sul Corsera dove riporta l'umore internazionale registrato a Cannes. Il problema non è Berlusconi che torna ( che non ce la farà a vincere) ma Monti che se ne va !
Eccone qui alcuni stralci  :
Il premier Mario Monti al forum di Cannes (Reuters)
La dice lunga sulla fragilità dell’Italia, più ancora che sulle indiscusse qualità di Mario Monti, il fatto che in tanti all’estero fatichino a vedere un futuro per il Paese senza di lui.
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alla testa del mitico centro studi parigino Ifri, Montbrial, non poteva riassumere in modo più crudele la miscela di inquietudini e diffidenza così diffusa all’estero: difficoltà a capire cosa sta succedendo a Roma, unita alla gran voglia che tutti avevano di affidare a un uomo come Monti il ruolo di garante. Per non doverci pensare più.
l’impennata dello spread di questi giorni è stata prodotta dalle vendite di Btp da parte di investitori nazionali, non esteri: è successo giovedì, dopo che il Pdl ha ritirato il suo sostegno al governo. E l’Italia non è certamente l’unica fonte di instabilità in questa fase. C’è la Spagna, che non si decide a chiedere l’aiuto della Bce e rischia di finire per doverlo fare nel momento e nelle condizioni peggiori. Ma soprattutto c’è la Francia, con l’Italia tema di tutte le conversazioni di corridoio ieri alla «World Policy Conference » di Cannes. Parigi ha un deficit, un debito, una competitività e dei conti con l’estero da Paese del Sud già alle corde, ma uno spread degno della Finlandia. Tutti pensano che anche per la Francia certi fragili equilibri stiano per cedere, dunque le dimissioni del governo e la vampata di caos in arrivo dall’Italia in questo momento risultano particolarmente inopportune e malviste.
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però serpeggia anche lo scetticismo sulla capacità del centrosinistra di garantire il senso di marcia. Chiede caustico un consigliere del governo francese (socialista !! ndC) , non appena registra il nome di Pier Luigi Bersani come candidato premier: «E quanti sostituti primi ministri ha?». Poi affonda ancora: «No, perché di solito nel centrosinistra li fanno fuori uno dopo l’altro, giusto?»

Gurria, numero uno dell’Ocse, vuole sapere perché l’Italia non chiede gli interventi della Bce dopo essersi battuta perché fossero possibili. «Punto valido», ribatte il premier, che aggiunge: «Ora non ne vediamo il bisogno». Ma poco prima John Lipsky, ex numero due del Fondo monetario internazionale, aveva espresso tutto il suo scetticismo quanto ai Paesi dell’Europa del Sud (nessuno escluso): la stretta al credito delle banche blocca gli investimenti delle imprese, sostiene Lipsky, dunque la competitività continua a scendere malgrado le riforme.
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Trichet :  "Tocca ai governi prendere le decisioni che hanno annunciato", dice. Il banchiere centrale non aggiunge altro, è in pensione e vuole evitare lo stress. Ma molti fuori dall’Italia ormai si rilasseranno davvero solo quando il prossimo governo di Roma metterà la firma su quel memorandum europeo: è la garanzia che un uomo solo non può (più) fornire.


2 commenti:

  1. Caro Stefano . IO non la vedo come Voi... !
    Berlusconi è proprio un altruista . Si preoccupa di Benigni e di Tracaglio ; senza di lui , hanno perso molto ascolto ... e perso denaro.!!!

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    1. EG. Stefano : sono sempre io . "La precedente in forma ironica alla fiorentina"

      Sarò adeguato. Uno scrittore (Mondiale) scrisse:le vere Democrazie nascono da un bagno di sangue . La Francia la avuta . La spagna pure . la Russia pure ecc... ... =
      ...Io ho aggiunto, ai vari destinatari... Il "Nostro Salvatore d'Italia".!!! Ci stà dando una mano.!

      Purtroppo è una amara realtà.- Speriamo che uomini di provata fede sappiano fare quanto deve essere fatto.!!!

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