mercoledì 15 maggio 2013

QUELLO CHE LE PERSONE NORMALI PENSANO PER LO PIU' DEL RUBY GATE

 
Sono convinto che quanto rappresenta Filippo Facci nella sua nota odierna su Libero illustri bene una esperienza comune a tanti di noi nel seguire il tormentone del Ruby Gate.
Personalmente, come il giornalista, non credo che Berlusconi non sia andato con la bella marocchina, come non penso che si sia attardato ad indagarne l'età, in considerazione che NULLA della fanciulla poteva far sospettare che la stessa fosse minorenne. Allo stesso tempo non vedo nessuna vittima, perché tale non considero la smaliziata ragazza né tantomeno i funzionari di polizia coinvolti nei fatti della sera del 27 maggio.
E anche io, come Facci, ho amici di sinistra che pur credendo ovviamente ad un Berlusconi sex addict, sono convinti che questo processo aveva uno scopo speculativo e sputtanante del Cavaliere.
Comunque ecco il suo taccuino

"Ruby a letto col Cav. Ma Ilda si rassegni: non lo può dimostrare"

Facci: Ecco perché Ruby è un processo farsa per guardoni

Era minorenne? Ci ha fatto sesso? Ma in aula conta solo la verità dimostrabile

Credo sia impossibile, a proposito del caso Ruby, che una persona normale possa sposare acriticamente la tesi innocentista o quella colpevolista senza provare un qualche disagio. Sposare la tesi innocentista significa supporre che Berlusconi non sia andato a letto con Ruby e pensare che ad Arcore ci fosse qualcosa di diverso da una sostanziale prostituzione. Bene: non conosco nessuno che in privato sia disposto a crederci, di destra o di sinistra che sia. Sposare la tesi colpevolista, invece, significa giustificare l’interdizione a vita dell’imputato per un danno alla collettività sinceramente inafferrabile e oltretutto privo di vittime che si dichiarino tali: non Ruby - la parte lesa più felice di tutti i tempi, coi milioni di euro che è accusata d’aver intascato - e non i funzionari di polizia che negano di aver ricevuto alcuna pressione. Bene, anche qui: non conosco nessuno, di destra o di sinistra, che da questo punto di vista non giudichi grottesco e irrilevante l’intero processo, utile solo in chiave speculativa per sputtanare Berlusconi; nessuno, cioè, disposto a sottoscrivere che la legge sulla prostituzione minorile servisse a impedire che una ragazza molto sveglia disponga a piacere delle proprie risorse (fisiche) in un paese in cui la prostituzione non è reato. Berlusconi sapeva che Ruby era minorenne? Anche qui concordano tutti, a destra come a sinistra: in tribunale conta una sola verità, quella dimostrabile.   

 

Nessun commento:

Posta un commento